IMPASSE SOTTOSERVIZI UCCIDE IL COMMERCIO: CIONI, ”GLI ENTI NEANCHE RISPONDONO”

22 Febbraio 2018 09:31

L'Aquila -

L'AQUILA – “Abbiamo ricevuto dai nostri associati numerose segnalazioni in merito all’andamento dei lavori per la realizzazione dei sottoservizi e dei recenti ritrovamenti di reperti storico-architettonici che, a causa delle normative vigenti in materia, caratterizzano un rallentamento delle opere in corso”.

È l'incipit della missiva che il direttore della Confcommercio dell'Aquila, Celso Cioni, ha inviato alla soprintendente Alessandra Vittorini, al sindaco Pierluigi Biondi, all'assessore al Commercio Alessandro Piccinini e al presidente della Gran Sasso Acqua spa, Fabrizio Ajraldi, per chiedere un incontro urgente per trovare una soluzione all'impasse del cantiere del tunnel intelligente che sta mettendo in ginocchio il commercio nel centro storico del capoluogo.





“A tale proposito – si legge infatti nella lettera – per aver innazitutto contezza dello stato dell’arte e delle relative tempistiche e per riferire ai nostri associati, richiediamo un cortese ed utile incontro congiunto al fine di individuare ogni possibile azione da porre in campo per alleviare i disagi alle attività produttive che si sono già reisediate nel centro storico e per quelle che, per effetto del bando Fare Centro, intendono a breve riaprire nel centro urbano”.

Una missiva alla quale a più di due giorni ancora non viene data una risposta, come conferma Cioni ad AbruzzoWeb.

“Continuiamo a sollecitare – dice – augurandoci che i tempi siano rapidi, perché le aziende aprono tutti i giorni e non una volta ogni tanto. È un calvario che dura da anni e non se ne vede la fine, sarebbe utile che chi si occupa di cosa pubblica sia perlomeno rapido nell'accettare il confronto e dare le informazioni che servono”.





Nei giorni scorsi è intervenuto anche l'ex presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti, affermando che i sottoservizi stanno comportando più danni del terremoto stesso.

E molti commercianti che hanno riaperto hanno persino paventato l'ipotesi di chiuedere, a costo di rinunciare ai finanziamenti ottenuti dal bando Fare Centro, che tuttavia la Regione ancora non eroga a ormai due mesi dalla pubblicazione della graduatoria delle linee A e C. (red.)

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