IL TERREMOTO DEGLI ANIMALI: LA STORIA DI COCO’ E DI POLLICINO

di Marianna Galeota

5 Aprile 2015 09:22

L'Aquila -

L'AQUILA – Il terremoto degli animali visto dagli occhi di chi li ha salvati rischiando la propria vita per estrarli da cumuli di macerie è una storia di terrore, ma anche di amore, fiducia e speranza. 

A raccontare ad AbruzzoWeb i giorni successivi al sisma che il 6 aprile 2009 ha distrutto L’Aquila, è Gianluca Adriani, dell’associazione Animali alla riscossa che poche ore dopo le 3,32 era già in strada tra polvere e calcinacci per salvare chi da sotto le macerie non aveva voce. 

Tra le storie più belle, quella di Cocò, una gallina rimasta intrappolata in una stalla crollata nella frazione di Roio, diventata poi la “fedele compagna” di Adriani nei giorni successivi al sisma.

“Quando io e una mia amica siamo arrivati sul posto mi hanno colpito i suoi occhi atterriti – racconta – Era nascosta sotto alcune lamiere ed era affamata e assetata. L’abbiamo portata via con un trasportino e non sapendo dove collocarla ha vissuto con noi in auto per due settimane, seguendoci ovunque”.

“È nato un rapporto bellissimo con lei – prosegue – Non credevo potesse affezionarsi a noi, eppure è stato così. Riconosceva le nostre voci, si appollaiava per essere accarezzata. Un’esperienza incredibile e bellissima”.





Cocò è stata tra gli animali fortunati che hanno trovato famiglia subito dopo il sisma ed è stata adottata da una coppia vegana di Roma, al riparo da ogni tentazione.

Storia a lieto fine anche per Pollicino, un cucciolo di cane abbandonato nei pressi della questura che correva solo e terrorizzato tra calcinacci e mezzi di soccorso.

“Era un cucciolo senza microchip abbandonato da qualcuno – aggiunge Adriani – Aveva una zampetta rotta ed era spaesato e impaurito. Ci abbiamo messo un po’ per riuscire ad avvicinarlo. Anche lui, come Cocò ha passato molto tempo in macchina con noi, prima di decidere che sarebbe rimasto con me. Non sono riuscito più a lasciarlo”.

Un’impresa difficile, per i volontari, riuscire a guadagnare la fiducia di bestie terrorizzate e vaganti per poterle portare in salvo, come spiega il volontario: “Ci è voluta pazienza, calma ed empatia ed è stato davvero molto difficile, considerando le condizioni di estremo pericolo nella quali ci siamo trovati”.

A sei anni dal sisma, Adriani continua a ricevere foto e notizie di tutti gli animali salvati e affidati a famiglie di tutta Italia.





“L’emozione più bella è stata quella di vedere molti di loro ricollocati – conclude – Le persone continuano ad aggiornarmi sul loro stato di salute. Il terremoto ha seminato morte e terrore, ma ci ha regalato storie a lieto fine”.

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