GRAN SASSO ANNO ZERO, ” BASTA FAKE NEWS SU FESTIVAL DELLA MONTAGNA!”

9 Ottobre 2019 13:06

L'Aquila - Politica

L'AQUILA – “Da parte nostra c’è sempre stata trasparenza totale. Noi non abbiamo nulla da nascondere rispetto al nostro operato e non a caso, ormai da anni, i bilanci del Festival sono pubblici e visibili sul sito festivaldellamontagnalaquila.it e sull’albo pretorio del Comune dell’Aquila. Chi ci ha calunniato dichiarando il falso senza pudore ne risponderà per vie legali”. 

E la dura reazione dell'associazione Gran Sasso Anno Zero, agli attacchi ricevuti su facebbok da esponenti del centrodestra aquilano. Ultimo strascico delle polemiche ch hanno fatto seguito alla Festa della Montagna che si è svolta dal 4 al 6 ottobre. Manifestazione voluta e orchestrata dal sindaco Pierluigi Biondi, in sostituito del festival della Montagna, organizzato per quattro edizioni, con un indiscutibile successo da Gran Sasso anno Zero.  

Ad attaccare Gran Sasso Anno zero, è stato in particolare Agostino Cittadini, guida alpina e presidente regionale delle guide alpine per vent’anni, membro del soccorso alpino, direttore di Abruzzo mountain guides, dalle pagine del blog Fuori dal giro. il quale sostiene di non essere stato pagato per la sua partecipazione al festival, per la quale agggiunge, “non è mai stata fatta una gara ad evidenza pubblica e parliamo di somme tra gli 80mila ed i 90mila euro affidati direttamente ad un’associazione, pubblichiamo i bilanci. Tra queste somme da capogiro girate senza bando pubblico dall’amministrazione Cialente, troviamo almeno 30mila euro gravitati intorno all’organizzazione e sono 15mila 575 euro per il project management, coordinamento e progettazione annuale; abbiamo poi produzione media e foto per 4.500 euro, circa 300 euro in più sulla parete dell’arrampicata fornita da El Cap per 10mila 288 euro; una voce denominata Bike per circa 8mila euro; sci e snowbord, 6.600 euro; ed ancora escursioni per 2.573 euro e sono nel rendiconto 2015”.





Nella durissima nota, l'associazione smentisce punto per punto le principali “fake news che stanno circolando”.

La prima, esordisce la nota, è che “Gran Sasso Anno Zero non ci ha pagato”.

“Ebbene: è vero, Gran Sasso anno zero non ha mai pagato nessuno – si legge nella nota -, perché non poteva farlo. Non siamo stati noi a gestire i soldi del Festival della Montagna, ma un Comitato Organizzatore di natura pubblica, presieduto dal Sindaco e con all’interno, tra i vari membri, un dirigente comunale un revisore dei conti. Siamo stati un fornitore del Comune (per le funzioni di programmazione, coordinamento, gestione del Festival) anche noi come tanti altri e anche noi siamo stati pagati in ritardo. I ritardi e i problemi con i pagamenti (principalmente per l’edizione 2016) sono stati creati dall’amministrazione comunale, non da Gsaz, come abbiamo più volte denunciato pubblicamente. In sintesi, chi vanta dei crediti, li vanta verso il Comitato Festival della Montagna, quindi dal Comune dell’Aquila, non verso Gsaz Peraltro, ci preme sottolineare che nel 2017 il festival non è stato organizzato proprio per i problemi nei pagamenti del 2016, come affermammo pubblicamente. Non volevamo un festival della montagna “indebitato”, e per questo ci siamo fermati un anno, in attesa dei pagamenti. Ci sembra peraltro un comportamento inedito in una città dove tante volte è stata malsana consuetudine organizzare eventi pubblici a debito”.

Altra fake news per Gsaz è che “Gran Sasso Anno Zero si è messo in tasca i soldi”





“Per l’edizione 2016 del Festival della Montagna – questa la replica – , Gsaz è stato pagato dal Comune 15.500 euro (meno nelle edizioni precedenti e nella Winter Session 2018). Questi soldi sono serviti a coprire i rimborsi spese di circa 15 persone che hanno lavorato al Festival per mesi. Dietro ogni evento di qualità c’è il lavoro di tante persone, ed è giusto che siano pagate, anche più di quanto siamo stati pagati noi. Per far quadrare i conti e riuscire a realizzare tutte le attività del Festival, la prima voce di spesa che abbiamo tagliato sono sempre stati i nostri rimborsi. Come gli altri fornitori, abbiamo dovuto aspettare mesi per essere pagati”. 

E ancora “Gran Sasso Anno Zero non ha vinto un bando”: “Certo che no – si ribatte nella nota – perché il Festival della Montagna a L’Aquila lo abbiamo inventato noi. Non esisteva prima che noi lo proponessimo al Comune, e dunque non esisteva nemmeno un bando. Da un punto di vista finanziario inoltre, come associazione non siamo mai stati pagati più di 15.000 euro, quindi ampiamente entro la soglia in cui un ente pubblico, in questo caso il Comune dell’Aquila, può ricorrere ad affidamento diretto.

Infine “Gran Sasso Anno Zero ha preso 80-90.000 euro dal Comune”. 

“Falso anche questo: Il Comitato Festival della Montagna, presieduto dal Sindaco e formato da vari componenti (tra cui 2 o 3 membri di Gsaz) ha usato e gestito questi fondi (POR FESR) per organizzare il Festival. Gsaz ha lavorato all’evento ed ha ricevuto un compenso tramite il Comitato organizzatore, ma non ha mai preso direttamente fondi pubblici per organizzare il Festival. Restiamo sempre a disposizione di chiunque abbia dubbi per mostrare ogni documento, spiegare qualsiasi voce di bilancio, giustificare fino all’ultimo euro speso nelle passate edizioni del Festival della Montagna L’Aquila (l’unico e solo)”, conclude la nota. 

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