SI CHIAMANO IAA, E SONO INTERVENTI ASSISTITI PER PERCORSI RIABILITATIVI, IN REGIONE PRASSI ANCORA POCO DIFFUSA. SE NE PARLERA' IN UN INCONTRO AD ATESSA

GLI ANIMALI CHE AIUTANO A GUARIRE LE PERSONE: PRIMI PASSI IN ABRUZZO

di Azzurra Caldi

12 Ottobre 2019 08:15

Chieti - Cronaca

ATESSA –  Cavalli, asini, cani, gatti conigli e non solo: ci sono animali che salvano vite o che almeno rendono possibile un percorso di recupero per bambini e adulti che devono combattere contro delicate patologie.

Si chiamano Interventi Assistiti con gli Animali (IAA),   trattamenti che ha come obiettivo il miglioramento delle funzioni fisiche, sociali, emotive e cognitive. Ad oggi in Abruzzo i centri specializzati si contano sulle dita di una mano, ma c'è un progetto, quello di rendere accessibile la terapia a un maggior numero di pazienti, non solo ampliando l'offerta delle strutture ma anche portando a conoscenza medici e cittadini delle potenzialità di un metodo di cura ancora poco utilizzato.

L'inizio di questa avventura coincide con un convegno che si terrà il 26 ottobre prossimo ad Atessa, nella sala polivalente di Piazza Oberdan, dal titolo “IAA: un campo riabilitativo in continuo sviluppo”. L'evento è organizzato dall'Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Atessa, con il patrocinio dell'Ordine degli Psicologi della Regione Abruzzo e la preziosa esperienza della dottoressa Assunta Papa, medico psichiatra, direttore sanitario del Centro Riabilitazione Equestre Girolamo De Marco di Roma.

“E' un primo passo con il quale cercheremo di gettare le basi di un percorso che dovrà necessariamente passare per diverse fasi, cerchiamo intanto di accorciare i tempi sensibilizzando cittadini ed istituzioni”, spiega ad Abruzzoweb la dottoressa Stefania De Risio, psicologa e psicoterapeuta.





“C'è da dire che il Ministero della Salute ha dettato le Linee Guida Nazionali sugli IAA che attestano il riconoscimento della validità di una serie di attività riabilitative, che vanno dalle attività educative alle terapie in senso stretto, applicabili attraverso la collaborazione fattiva ed efficace di un animale. In Abruzzo c'è ancora molto da fare, al contrario del vicino Lazio, dove questo tipo di terapia integrativa si svolge già in centri collaudati da un' esperienza trentennale e anche da alcuni centri convenzionati con le Asl”, dice De Risio.

Cani, gatti e cavalli si trasformano in “mediatori” durante la terapia, sono ben note le implicazioni esistenti nel vincolo uomo-animale, così come i molteplici benefici di integrare gli animali nei protocolli dei centri dedicati al trattamento dei malati mentali o nei programmi educativi dei settori che richiedono un sostegno speciale, come i centri penitenziari, le persone anziane, i centri geriatrici o i bambini con esigenze speciali.

Gli animali si trasformano quindi in aiutanti o “co-terapeuti”. E' importante sottolineare che gli IAA non si limitano all'applicazione nell'ambito della neuropsichiatria infantile e non sono riservati esclusivamente a patologie dell'età evolutiva, ma trovano ampio impiego anche nelle disabilità dell'età adulta, dagli interventi sul recupero neuromotorio, fino agli interventi educativi negli anziani o nel recupero dalle dipendenze di vario genere.

“Dalla letteratura scientifica si evince che questo metodo riabilitativo integrativo si è rivelato un successo anche in situazioni molto delicate con pazienti in oncologia – aggiunge De Risio – Sono tante, purtroppo le donne che devono ricorrere ad interventi di mastectomia a causa del tumore al seno. In questi casi è davvero difficile accettare un cambiamento così importante del proprio corpo, dove è facile perdere l'autostima e la fiducia in sé stesse. Grazie alla riabilitazione equestre, per esempio, molte di loro hanno recuperato la “capacità di essere”, un percorso non troppo scontato”.





Le ricerche più recenti dimostrano che la presenza degli animali da compagnia viene associata a sensazioni di tranquillità e relax, oltre all’ abbassamento del ritmo cardiaco o della pressione sanguigna. Ma si tratta di un insieme di co-terapie, non si sostituiscono alle terapie in corso, ma ne potenziano gli effetti e l’efficacia, riducendo la medicalizzazione.

“Si parte da una diagnosi accertata – precisa De Risio – e la cura deve essere prescritta del medico di base. Ad oggi non succede molto spesso però. Infatti, il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare gli stessi medici di base, i pediatri, tutte quelle figure sanitarie che potrebbero fare da ponte, affinché si diffonda sempre di più la conoscenza di queste terapie integrative”.

Gli Interventi assistiti con animali sono quindi rivolti a tutti, a bambini, anziani, persone che soffrono di disagi fisici e psichici e, a seconda dei destinatari e degli obiettivi prefissati, esistono diverse tipologie di intervento: TAA (Terapia Assistita con Animali) sono interventi riabilitativi e terapeutici personalizzati, a supporto delle terapie tradizionali, realizzati a seguito di prescrizione medica, volti alla cura della sfera fisica cognitiva, emotiva e relazionale; EAA (Educazione Assistita con Animali) interventi volti alla promozione della socializzazione e (re)inserimento sociale delle persone in difficoltà, nonché attività educative finalizzate all’attivazione e sostentamento delle risorse e potenzialità di crescita individuale; AAA (Attività Assistita con Animali) attività ludico ricreative e di socializzazione, nelle quali si promuove il miglioramento delle qualità di vita e la corretta relazione uomo-animale.

“Questo è solo il primo dei tanti progetti che vorrei vedere nascere in Abruzzo – confessa De Risio – ce la metteremo tutta”.

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