AL DIBATTITO IN PIAZZA DUOMO ANCHE PRESIDENTE SLOW FOOD CARLO PETRINI ''NON E' VERO CHE I PRODOTTI TIPICI E DI QUALITA' SONO SOLO PER I RICCHI''

FESTIVAL PARTECIPAZIONE: DON CIOTTI, ”E’ LA SOLITUDINE A CREARE PAURA E DIFFIDENZA”

7 Luglio 2016 20:36

L'Aquila - Politica

L'AQUILA – “Nessuno dovrebbe più stravolgere il significato delle parole. Mi riferisco anche alla parola partecipazione, che deve essere vita, carne, pratica concreta, del resto è la natura umana ad aver bisogno di relazioni, ed oggi la più grande povertà è la solitudine, la mancanza di relazioni, c'è tanta gente sola, e la solitudine dilata la paura e la diffidenza”. 

Sono le parole di Don Luigi Ciotti, che insieme al fondatore e presidente di Slow food Carlo Petrini sono stai i protagonisti della prima giornata del Festival nazionale della Partecipazione, che fino a domenica 10 porterà nelle strade, nelle piazze e nei teatri dell'Aquila cultura, musica, teatro, buon cibo e tutti i cittadini che vorranno “partecipare” a una quattro giorni di politica dal basso.

Il Festival è promosso dall'alleanza Italia, Sveglia! costituita da ActionAid Italia, Cittadinanzattiva e Slow Food Italia, insieme al Comune dell'Aquila, e si propone di ribadire “il valore di una partecipazione qualificata al governo delle politiche pubbliche, per testimoniare come, insieme, i cittadini possano davvero cambiare le cose in meglio”.

Sul palco di piazza Duomo, Petrini e Ciotti si sono misurati sul tema dell’immigrazione.

“L'esodo importante cui assistiamo è destinato ad aumentare – ha osservato Petrini – Per questo il nostro popolo deve ricordare, avere memoria di quanto accaduto in passato, quando erano i nostri nonni a partire. La scuola deve dire chi siamo stati, cosa abbiamo fatto, raccontare della gente umile che lasciava le sue terre. Questo è il nostro Paese”. Lo stesso Paese in cui, ha sottolineato Petrini, “oggi gli immigrati tengono in piedi più della metà del Made in Italy alimentare. Sono o non sono nostri fratelli?”, si è domandato il presidente di Slow Food.

“Basta commuoversi, bisogna muoversi – ha aggiunto Don Ciotti – nel mondo quest'anno si sono spostati 60 milioni di persone, quanto la popolazione italiana, la metà hanno meno di 18 anni, sono persone non libere, fuggono dalla fame e dalle guerre e ci sono tanti discorsi ipocriti e disonesti che semplificano e che etichettano. Il mio pensiero va oggi verso il ragazzo americano morto a Roma, con dinamiche ancora da comprendere, e Emmanuel, il rifugiato ucciso a Fermo, ucciso innanzitutto da forme di linguaggio che alimentano razzismo e disprezzo verso le persone”.





Poi alla domanda, parole di come partecipazione, ecosostenibile, antimafia non rischiano di perdere di senso, Ciotti risponde che “l’antimafia, è tanto che lo dico non può essere una bandiera uno slogan che tutti usano è un problema di coscienza di responsabilità non è una carta di identità. Ci sono parole che ci hanno rubato, come la parola noi. molti dicono “noi” ma quello a cui pensano è “io”. Altra parola su cui bisogna riflettere è legalità: sono venti anni che parliamo di legalità, e in questi venti l’illegalità è aumentata. Del resto siamo qui a L'Aquila a riflettere su forme di illegalità come la mafia che sono protagoniste decenni nel nostro paese”. 

“Nessuno dovrebbe più stravolgere il significato delle parole. Mi riferisco anche alla parola partecipazione, che deve essere vita, carne, pratica concreta, del resto è la natura umana ad aver bisogno di relazioni, ed oggi la più grande povertà è la solitudine, la mancanza di relazioni, c'è tanta gente sola, e la solitudine dilata la paura e la diffidenza”, ha aggiunto Ciotti.

Infine il tema della partecipazione è declinato da don Ciotti come chiave di lettura per la ricostruzione post sismica.

“Non dobbiamo dimenticarci che anche nel processo di ricostruzione post sismica è importante l'attenzione agli altri, e della condivisione, perché è il noi che vince. Questa è una città che più di altre ha bisogno di partecipazione”. 

Alla domanda sul costo eccessivo e alla portata di poche tasche dei prodotti alimentari di eccellenza riscoperti e valorizzati da Slow food, Carlo Petrini sbotta. 

“Tanti prodotti tipici se li possono permettere tutti gli italiani, mettendo attenzione a consumi più equilibrati, –  assicura Petrini – e debellando gli sprechi, che in questo paese arrivano cifre incredibili, e quindi ad aiutare i contadini e le buone produzioni. Non è detto che mangiare bene debba essere riservato ai ricchi, è anzi un diritto e tutti possono farlo. 
È una chimera dire che non possono permetterselo, basta mangiare bene e moderatamente, si consumano 100 chili di carne pro capite l’anno, e troppo cibo spazzatura. E anche il cibo spazzatura solo apparentemente costa poco, perché non si tiene conto delle esternalità negative, come i costi in medicine”.





“Senza le idee dei cittadini, il loro coinvolgimento, non è possibile realizzare un cambiamento, sostenibile perché condiviso – ha poi ribadito Marco De Ponte, Segretario generale di ActionAid Italia – La partecipazione civica rappresenta la chiave fondamentale per ricominciare a tessere un nuovo rapporto tra la politica e le persone, per qualificare la democrazia, contrastare l'esclusione sociale, e può essere oggi l'ingrediente fondamentale per la riscossa del Paese. Dall'Aquila vogliamo chiamare l'Italia a ripensare il proprio futuro, a trasformare la protesta in proposta per migliorare, insieme, la società e il mondo in cui viviamo”.

“Il Festival – ha dichiarato Antonio Gaudioso, Segretario generale di Cittadinanzattiva – è una grande occasione per mettere insieme energie civiche, che danno idea di come questo paese cresce e si consolida e diventa più forte attraverso il coinvolgimento attivo dei cittadini nelle politiche pubbliche. Non si tratta solo di una raccolta di buone pratiche, ma per quanto ci riguarda di un diverso modo di guardare il futuro di questo paese”.

Più di 80 gli eventi che si snoderanno lungo il filo rosso del tema della partecipazione, con dibattiti, incontri, laboratori, spettacoli, tavole esperienziali, concerti e mostre. Il programma è facilmente consultabile con un click all’indirizzo www.festivaldellapartecipazione.org/programme_show.php oppure sull’app gratuita My L’Aquila, che vi guiderà nei luoghi della partecipazione.

Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito. Per alcuni laboratori e workshop segnalati sul programma è necessario prenotarsi inviando una mail corredata da numero di persone e titolo evento con recapito telefonico all'[email protected].

Tutte le indicazioni su come arrivare ai luoghi del festival e dove alloggiare si trovano nella sezione “Info” del sito ufficiale: www.festivaldellapartecipazione.org/info.php.

Si può scegliere di arrivare al Festival anche in maniera ‘partecipata’ con BlaBlaCar, il network che mette in contatto automobilisti con posti liberi a bordo con persone in cerca di un passaggio. La community BlaBlaCar è formata da più di 30 milioni di iscritti e conta decine di migliaia di destinazioni in tutta Europa. Molti sono già in contatto per condividere il viaggio a L'Aquila, destinazione Festival della Partecipazione.

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