FASE 2: UNA SETTIMANA DALLA RIAPERTURA, TRA ACCENNI DI ”MOVIDA” E MANCANZA TURISTI

23 Maggio 2020 19:27

Italia - Cronaca

ROMA – Dopo la prima settimana dalla fine del lockdown i centri storici di Milano, Roma, Firenze, continuano ad essere quasi deserti.

Assenza di turisti e smart working le principali ragioni, così nei bar e ristoranti che hanno riaperto, di giorno latitano i clienti. 

Ne sanno qualcosa i tassisti che per ore stanno in attesa incolonnati in lunghe file nei parcheggi.

I centri storici ricominciano a ripopolarsi di notte, grazie ai giovani e alla loro movida.

Sono le periferie a vivere di giorno una nuova stagione di vitalità poiché per correre meno rischi nel contagio ed anche perché sono in smart working, in tanti preferiscono servirsi dei negozi di vicinato, dei mercati rionali o dei supermercati di zona.

Fa eccezione Torino che invece ha ripreso quasi a pieno regime la sua vita pre-Covid, mentre a Napoli e Palermo bagni di sole e movida creano non pochi problemi.





A Milano l'impatto del lavoro a distanza è forte e nel cuore della nuova “city”, l'area di Porta Nuova dove il grattacielo Unicredit conta 4mila dipendenti e solo il 10% lavora in ufficio, la normalità è ripresa molto lentamente.

A due passi però c'è corso Como, con la sua movida notturna già in fermento. Nessun ressa in centro nemmeno nel primo sabato in cui hanno riaperto le strade dello shopping.

TORINO ha ripreso quasi completamente il suo aspetto 'normale': mercati e parchi affollati, mezzi pubblici con il 100% della flotta in servizio, 90% dei negozi riaperti, traffico vicino al 70%, parcheggi quasi sempre al completo nel centro, spesso auto in doppia fila. Oggi arriva il passo più atteso e temuto: la riapertura di bar e ristoranti.

A BOLOGNA si procede in chiaroscuro. In città ci sono molte meno persone, perché l'Università vive e lavora via web e la quasi totalità degli studenti fuori sede è tornata a casa.

Ma aiuto considerevole al recupero di un pò di socialità è arrivato dai portici – candidati a patrimonio dell'umanità dell'Unesco – che hanno consentito a molti bar e ristoranti, di mettere i tavoli nello spazio esterno.

FIRENZE gira a due velocità diverse: le aree semicentrali e periferiche stanno ritornando, pur gradualmente, alla normalità, il centro storico invece è ancora poco popolato e di questo 'deserto' risentono le attività commerciali. Il servizio di trasporto pubblico è intorno ai tre quarti dell'operatività normale, senza problemi di affollamento vista l'assenza.





E' netta la scissione a ROMA: le periferie riprendono progressivamente vita e il centro storico langue; anche i palazzi della politica sono meno frequentati, con grandi difficoltà per i commercianti.

Basta varcare le mura della “city” ed ecco che appare una Roma differente, con una economia di quartiere che sempre meno timidamente ogni mattina va risvegliandosi con le tre 'fasce' orarie disposte dal Comune: 7, 9,30 e 11 per non sovraccaricare il trasporto pubblico.

A NAPOLI, con il 50% di lavoratori in smart working, nel primo sabato di riapertura quasi totale: ristoranti e bar hanno alzato le serrande con la metà dei posti e meno della metà dei clienti, il 30% dei lidi aperti che sono la novità di oggi, strade piene ma pochi clienti nei negozi. Polemica per la chiusura dei locali notturni alle 23 imposta dalla Regione.

Assembramenti si sono protratti fino a tardi. Chiusura che fa rumore quella decisa dal direttore del Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger: ha messo i lucchetti all'enorme parco per la troppa ressa.

A PALERMO speranze e delusioni. Il comparto benessere (parrucchieri e barbieri) ha ripreso. Ma per gli altri è stata una settimana da dimenticare. La crisi investe i piccoli esercenti, mentre i grandi centri commerciali sono stati presi d'assalto per le vendite promozionali.

Voglia di vita sulla spiaggia di Mondello affollata, senza rispettare le disposizioni e la movida ha costretto alcuni esercenti a chiudere.

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