L'AQUILA – “Il settore dello spettacolo escluso nella Fase 2 del Governo è dimenticato, siamo 'invisibili”.
È l'incipit della lettera aperta dell'abruzzese Aleandro Mariani, una promessa della lirica italiana, indirizzata agli italiani, al presidente del Consiglio, ai ministri e ai governatori. Il trentenne sta lavorando, su scala nazionale, alla costituzione di un sindacato di artisti e si definisce “portavoce di un settore dimenticato”.
“Sono un giovane artista e mi permetto, pochi giorni dopo un Primo Maggio senza lavoro, di segnalare la nostra condizione di 'invisibili'. D'altra parte, già sapevo che chi produce cultura ed emozioni non è considerato molte volte un vero lavoratore – scrive -. Spesso, quando dico di essere un cantante, in molti mi rispondono: ma di lavoro che fai?”.
Oggi “l'unica risposta che il Governo ha saputo dare è il contentino dei 600 euro, aggiungendo una possibilità di indebitarci con garanzie statali. Diciamo che questo potrebbe aiutarci; ma quando finiranno questi 'ammortizzatori' cosa faremo? Il Teatro, i palcoscenici, le feste in generale come si faranno? Gli artisti autonomi che vivono alla giornata che faranno?”.
“Ora si parla di possibile riapertura dei teatri – continua -. Il primo ad annunciarlo è stata la Scala di Milano. E i teatri 'minori' cosa faranno? Quanti cast ci saranno? Le regie come si faranno? A due metri di distanza? E i contratti cancellati? Queste sono mie semplici riflessioni e anche uno sfogo su quello che vivono migliaia di persone quotidianamente, abbiamo solo punti interrogativi”.
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