EVASIONE FISCALE: SEQUESTRATO OLTRE UN MLN AD IMPRENDITORE TERAMANO

26 Febbraio 2020 10:50

Teramo - Cronaca

TERAMO – Nell'ambito di una complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Teramo, militari del locale Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo “per equivalente” – ex art. 321 c.p.p. – di disponibilità finanziarie per un ammontare complessivo di oltre 1 milione di euro nei confronti di un imprenditore teramano, Franco Iachini, amministratore di numerose società anche estere operanti nel settore dei servizi tecnologici ed informatici. 

Il provvedimento cautelare, emesso dal Gip del Tribunale di Teramo, scaturisce da un'attività investigativa nell'ambito della quale è stata scoperta una corposa emissione di fatture false, per un ammontare complessivo di circa 1 milione di euro, in favore di altre società facenti capo al medesimo imprenditore, oltre ad indebite compensazioni di imposta per circa 900 mila euro. 

Al termine delle indagini, consistite nell'analisi di documentazione cartacea ed informatica, l'imprenditore era stato denunciato per le ipotesi di reato di dichiarazione fraudolenta mediante l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti ed indebita compensazione di crediti imposta. 





L'ammontare complessivo del decreto di sequestro preventivo è pari al totale delle imposte evase. 

Grazie al notevole impegno della Guardia di Finanza teramana – si legge in una nota – è proseguita l'azione incisiva, costante e capillare tendente a contrastare l'evasione fiscale con l'aggressione patrimoniale. 

LA REPLICA DELL'IMPRENDITORE

In merito alle notizie diffuse con comunicato stampa dalla Procura della Repubblica di Teramo e con conferenza stampa dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Teramo, in data odierna, l’ingegnere Franco Iachini, l’imprenditore attinto dal decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del tribunale di Teramo, in data 14 febbraio 2020, precisa quanto segue.

La vicenda si riferisce alla verifica effettuata nel maggio 2017 dall’Agenzia delle Entrate, la quale rilevò presunte violazioni di norme tributarie, alcune di esse aventi rilevanza penale (emissione fatture inesistenti e indebita compensazione del credito di imposta), emettendo diversi avvisi di accertamento e atti di recupero di crediti di imposta assertivamente insussistenti.





All’esito della predetta verifica l’Agenzia delle Entrate di Teramo, ha inoltrato comunicazione di notizia di reato alla locale Procura della Repubblica, riproducendo le contestazioni mosse in sede amministrativa e fatte proprie dagli organi inquirenti con richiesta di sequestro e dal gip con emissione del relativo decreto.

Contro tutti gli atti amministrativi emessi dall’Agenzia delle Entrate sono stati presentati ritualmente ricorsi avanti alla Commissione Tributaria Provinciale di Teramo che, con sentenza depositata il 24 febbraio 2020 (giudice estensore dottor Valletta) ha ritenuto “inconsistenti” tutti gli addebiti che hanno anche rilevanza penale e che hanno originato il decreto di sequestro preventivo, accogliendo le doglianze dei ricorrenti e condannando altresì l’Agenzia delle Entrate al pagamento di oltre 40mila euro di spese processuali.

Sorprende pertanto che il comunicato della Procura della Repubblica e la conferenza stampa, sebbene successivi alla predetta sentenza, abbiano totalmente omesso ogni riferimento alla stessa.

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