FOCUS SUI NUMERI DELLA RELAZIONE ALLEGATA AL DEF; IN ITALIA MANCATI INCASSI PER L'ERARIO DI 109 MILIARDI L'ANNO, NELLA REGIONE ALTA LA QUOTA REDDITI OCCULTATI, LAVORO IRREGOLARE, E ATTIVITA' ILLEGALI

EVASIONE FISCALE: IN ABRUZZO PREOCCUPA ECONOMIA SOMMERSA, DATI SOPRA MEDIA

di Filippo Tronca

2 Ottobre 2019 19:46

Regione - Economia

PESCARA – Solo mercoledì scorso ha fatto scalpore la scoperta da parte della Guardia di Finanza, di una maxi evasione fiscale da 1,4 milioni di euro, da parte di un noto imprenditore, operante nel settore somministrazione di pasti e alimenti di Pescara, attraverso ingegnosi tecnicismi contabili.

Una buona notizia, per le persone oneste che le tasse, anche se malvolentieri, le pagano fino all'ultimo euro. Ma è forse, quella brillante operazione, anche in Abruzzo una goccia nel mare, a leggere i dati dell'ultima Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva, realizzata dalla commissione presieduta dal professor Enrico Giovannini, e allegata alla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza. 

In base ai dati consolidati, quelli del 2016, i soldi sottratti al fisco passano in Italia da 107 a 109,1 miliardi l'anno, una montagna che vale cinque finanziarie pesanti.

E a spulciare il corposo dossier si scopre che l'Abruzzo, in tema di entrate tributarie e contributive sottratte al bilancio pubblico, non è messo affatto bene. 

Basta focalizzare l'attenzione, innanzitutto, al capitolo che riguarda la cosiddetta “Economia non osservata” ( Noe, acronimo inglese di Non-Observed Economy), che ricomprende varie voci tra cui le principali sono l'economia sommersa, ovvero la sotto-dichiarazione del valore aggiunto connessa al deliberato occultamento di una parte del reddito da parte delle imprese attraverso dichiarazioni volutamente errate, il lavoro irregolare, l'economia illegale, e poi a seguire gli affitti in nero e altre tipologie di evasione.

Ebbene, per l'Abruzzo l' economia non osservata pesa per il 16,5 del valore aggiunto. Ben al di sopra della media nazionale del 13,8per cento, in nona posizione in classifica, dopo Calabria, al 20,9%, e a seguire Campania, Sicilia, Puglia, Molise, Sardegna, e Umbria.

Le regioni più virtuose sono la Provincia autonoma di Trento, Lombardia e Provincia autonoma Bolzano, sotto l'11%. In termini assoluti, ovvero di denaro sottratto al fisco, le prime sono però Lombardia, Lazio, Campania e Veneto.





Scendendo nel dettaglio, in Abruzzo la sotto-dichiarazione incide per il 7,6% del valore aggiunto, un dato anche qui molto alto, superiore alla media italiana del 6,3%, 

Il lavoro irregolare si attesta al 6,4% ( quando la media italiana è del 5,1%. Fitti in nero, l’economia illegale e altre tipologia di economia sommersa incidono per il 2,5%, questa volta più o meno nella media.

Guardando poi alle varie imposte evase, l’indicatore del tax gap dell’imposta immobiliare dell'Imu – per gap tax si intende il divario tra il gettito Imu teorico e il gettito Imu effettivo -, l'Abruzzo si colloca a metà classifica, intorno al 23%, con valori più alti in provincia di Chieti e Pescara. 

Prima in classifica la Calabria, al 46%, seguita da Campania, 38%, e Sicilia, 36%, co una media italiana del 26%.

Per quanto riguarda l'irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, l'evasione complessiva è di 34 miliardi.

In Abruzzo il gap dei mancati versamenti Irpef si attestano intorno è all'1,5% in rapporto all’imposta dichiarata , in una scala nazionale che va dallo 0,6% all'1,8%.
In termini assoluti è la Lombardia, la prima regione in Italia, ma questo perché è caratterizzata sia da una maggiore quota di popolazione, sia da un reddito pro-capite più elevato della media. 

Per quanto riguarda l'imposta sul reddito delle società (Ires), il gap nazionale si attesta a 9 miliardi di euro. 

In Abruzzo l'incidenza in percentuale è relativamente alta, intorno al 20 per cento di quanto versato, con Molise e la Calabria che raggiungono il 25%





Per l’imposta regionale attività produttive (irap) il gap si attesta in Italia al 5,5 miliardi.

L'Abruzzo si colloca tra i 107-206 milioni di euro di mancanti incassi, lontana dai vertici dell'evasione a 707 milioni. 

Però anche qui il gap è in termini percentuali per l'Abruzzo molto alto per l'Abruzzo, tra il 33-44 per cento, tra le prime sei regioni in Italia. 

L'evasione dell'Iva è infine in Italia di circa 37 miliardi, ma nel rapporto non c'è un analisi a livello regionale. 

I dati del rapporto sembrabo confermare quelli dell'indagine redatta dal Centro studi della Cgia di Mestre, di cui Abruzzoweb ha riferito a gennaio scorso, e che ha elaborato dati Istat riferiti al 2016.

L'evasione, in Abruzzo, ammonta a quasi un quinto del gettito totale. In termini assoluti, si tratta di 2 miliardi e 543 milioni di euro sottratti a sanità, scuola, trasporti pubblici e altri servizi. Considerando che, a livello nazionale, secondo lo studio, l'evasione (stimata) è stata del 16%, con queste percentuali l'Abruzzo si posiziona tre punti sopra la media italiana.

 

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