ELEZIONI: PD, RAPINO RESTA IN SELLA, ”DEVE CONDURRE AL VOTO LA REGIONE”

di Marco Signori

27 Marzo 2018 13:36

Regione - Politica

PESCARA – Dopo la debacle elettorale che non ha risparmiato l'Abruzzo, resta in sella il segretario regionale del Partito democratico, Marco Rapino, nonostante le richieste di dimissioni arrivate durante la direzione regionale che si è riunita ieri a Pescara, nella prosecuzione della discussione avviata nei giorni precedenti visto il lungo elenco di iscritti a parlare.

La discussione, conclusa dal vice presidente della Regione Giovanni Lolli, chiamato a condurre l'Ente al voto una volta che il presidente Luciano D'Alfonso lascerà optando per il Senato dov'è appena stato eletto, è stata caratterizzata da un confronto definito dai partecipanti “tranquillo e proficuo”.





A chiedere al segretario di farsi da parte sono stati, tra gli altri, il sindaco di Lanciano e presidente della Provincia di Chieti Mario Pupillo, l'ex sindaco di Spoltore (Pescara) Donato Renzetti e il direttore regionale della Cna e componente del consiglio d'amministrazione di Abruzzo sviluppo Graziano Di Costanzo.

Il telefono di Rapino è rimasto muto, come accade spesso. Parlano, invece, Lolli e l'onorevole Stefania Pezzopane.

“Non c'è nessuna sottovalutazione del voto e non mi convince l'analisi secondo la quale abbiamo fatto tutto bene e il popolo non ha capito – fa osservare il vice presidente della Regione – siamo noi che non abbiamo colto quello che stava succedendo nella condizione materiale di gran parte delle famiglie, italiane e abruzzesi, dopo 8 anni di crisi. Soprattutto per quanto riguarda il lavoro, l'elenco delle realizzazioni fatte che abbiamo ripetuto non ha avuto alcun effetto, anzi in alcuni casi ha avuto l'effetto contrario perché non non risolvono i problemi attuali delle persone, semmai sono cose che pensano al futuro, ma la gente dice 'e adesso?'. Perciò bisogna tornare a parlare della vita di oggi”.





Se per molti Rapino avrebbe dovuto fare un passo indietro, per altri non è opportuno aprire una fase congressuale nell'ultimo scampolo della legislatura regionale.

“Non mi sono mai appassionata a richieste di dimissioni, non le ho mai chieste a nessuno e non lo faccio neanche stavolta – dice la Pezzopane – una sconfitta di questa natura interroga tutti e cercare un capro espiatorio mi sembra una banalizzazione dei problemi, ho chiesto però a Marco discontinuità e una gestione con maggiore collegialità, senza escludere nessuno”.

“Se penso ad una mia candidatura alla presidenza della Regione? No, mi sono candidata al Parlamento e faccio la parlamentare – chiosa la deputata – ho cercato sempre di esprimere uno stile e un modo di essere, anche l'altra volta fui messa in gioco ma ero appena stata eletta e declinai, nonostante ci fosse anche un sondaggio che mi dava prima”.

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