ELEZIONI: IL PD IN ABRUZZO CERCA UNA SVOLTA, PIACENTE CHIEDE DISCONTINUITA’

14 Marzo 2018 21:07

Regione - Politica

AVEZZANO – “Umiltà per aprire una nuova fase del Partito democratico. Servono discontinuità e gestione collegiale del partito in Abruzzo”.

Questo uno dei passaggi della relazione di Francesco Piacente, segretario del Pd provinciale aquilano, all’assemblea provinciale di ieri pomeriggio ad Avezzano (L’Aquila), convocata dal presidente Pietro Di Stefano.

Assemblea cui hanno preso parte alcuni pezzi grossi del Pd regionale, da Lolli a Di Pangrazio, a Pietrucci, alla Pezzopane, in quello che è senza ombra di dubbio il momento più buio del Partito, complice il crollo, sia nazionale che locale, alle elezioni politiche dello scorso 4 marzo.

In un clima da vera e propria resa dei conti e con sullo sfondo le dimissioni degli assessori regionali Di Matteo e Gerosolimo – e con altri del partito che chiedono una svolta – e l'ombra del governatore e neo eletto senatore Luciano D'Alfonso ai quali i due ribelli, che hanno ricevuto una risposta tra l'ironico e il severo, hanno chiesto di azzerare la Giunta. 

“Siamo alle prese con una sconfitta epocale, un risultato elettorale che impone una seria riflessione su cosa è accaduto nel profondo della società italiana prima ancora che nelle urne – le parole di Piacente – Un risultato che si inserisce nel contesto di un generale arretramento delle forze politiche riformiste, socialiste e progressiste in Europa e nel mondo. Avremo bisogno di molto tempo e di molto lavoro per ricostruire, con umiltà, una linea politica sulle principali sfide della contemporaneità: il lavoro anzitutto, l'accoglienza, la difesa dei più deboli, la comunicazione”.





IL RESTO DELLA RELAZIONE

Sul dibattito del partito nazionale abbiamo bisogno di celebrare un congresso vero, discutendo di idee e programmi prima che delle leadership. 

Personalizzare questo dibattito danneggerebbe, ancora una volta, irrimediabilmente il confronto interno e pregiudicherebbe la generosità delle personalità che hanno già dato la propria disponibilità a scendere in campo per il futuro del Pd. 

Dobbiamo impegnarci a cambiare le regole per svolgere un congresso nazionale che torni a valorizzare appartenenza e militanza.

Sulla scelta delle candidature e la strategia per le elezioni politiche, la federazione provinciale dell'Aquila aveva proposto al partito regionale uno schema alternativo. 

Eravamo tra coloro che sconsigliavano la discesa in campo alle elezioni politiche del governo regionale. 





Allo stesso modo, avevamo lavorato affinché ci fosse una composizione nelle candidature di appartenenza, sensibilità, rinnovamento ed esperienza.
 
Su entrambe le questioni non siamo stati ascoltati, anche per questo oggi la nostra comunità politica esige un cambio di passo del partito regionale, rifiutiamo logiche da “capro espiatorio” in cui c'è uno che paga per tutti, ma dobbiamo assolutamente aprire una fase nuova, secondo tempi e modalità che ci indica il partito nazionale. C'è bisogno di un segnale chiaro di discontinuità che apra ad una gestione collegiale garante di più ampi spazi di agibilità politica. 

Dobbiamo lavorare a una rinnovata unità per aiutare la fase finale della legislatura regionale e preparare l'appuntamento delle prossime elezioni. 

Il partito provinciale farà la sua parte, come richiesto dal Segretario reggente Maurizio Martina. 

Ripartiremo dai nostri amministratori locali e dalla base per ricostruire un'agenda politica di priorità per il nostro territorio e la definizione di un profilo chiaro della nostra presenza nelle comunità locali. 

Ringrazio l'Assemblea per il voto unanime con cui ha approvato la mia relazione e per aver confermato la fiducia alla segreteria provinciale. 

Prendiamo l'impegno di continuare il dibattito su analisi del voto e prospettive future con i dovuti tempi che una discussione tanto importante esige. 

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