L'AQUILA – Ventotto i Comuni abruzzesi chiamati al voto nella primavera 2018, numero che potrebbe, però, aumentare qualora emergesse la possibilità, per qualche sindaco, di correre per uno scranno parlamentare, che comporterebbe le sue dimissioni (secondo alcune interpretazioni, tuttavia, già oggi fuori i limiti di legge).
A non far mistero della propria volontà di candidarsi alle Politiche c'è, per esempio, il sindaco di Giulianova (Teramo) Francesco Mastromauro, rimasto fedelissimo renziano anche nei momenti bui per l'ex premier, e non è esclusa una discesa in campo del collega di Teramo, Maurizio Brucchi, di Forza Italia, alle prese con una annosa crisi di maggioranza che fa traballare la sua amministrazione, ma dato per molto accreditato negli ambienti romani del partito.
Così come non è esclusa una candidatura del sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, che ha recentemente aderito al partito di Silvio Berlusconi, per il quale tuttavia si ipotizza di più una corsa alla presidenza della Regione, l'anno successivo.
Uno solo, Silvi in provincia di Teramo, è il Comune con popolazione superiore a 15 mila abitanti, dov'è quindi previsto il doppio turno.
Quest'ultimo, insieme a Lucoli (L'Aquila) e Massa d'Albe (L'Aquila) va al voto in anticipo rispetto alla scadenza naturale.
A Silvi 9 consiglieri, sei dell'opposizione, due di Sel che avevano abbandonato la maggioranza poco prima e uno della maggioranza di centrosinistra guidata dal sindaco Francesco Comignani, si sono dimessi nell'aprile scorso facendo cadere l'amministrazione.
A Massa d'Albe il Consiglio comunale è stato sciolto a maggio dopo che non ha approvato nei tempi il bilancio di previsione a causa della mancanza del numero legale.
A Lucoli le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali nel luglio scorso ha mandato anzitempo a casa il sindaco, Gianluca Marrocchi.
Due, infine, i Comuni che arrivano al voto commissariati, anche se sarebbero comunque tornati alle urne nel 2018: Nocciano e Turrivalignani, entrambi in provincia di Pescara.
Nel primo, all'inizio di ottobre si sono dimessi in blocco la maggioranza dei consiglieri e la vice sindaca Lorenza Valerio, facendo così decadere il sindaco Lorenzo Mucci.
A Turrivalignani, invece, è stato direttamente il sindaco Luigi Canzano a lasciare, nel marzo scorso dopo alcune divisioni all'interno della maggioranza.
Di seguito la “mappa” dei 26 Comuni al voto.
FALLO (146) – uscente Alfredo Pierpaolo Salerno
FRISA (1.889) – uscente Rocco Di Battista
PIZZOFERRATO (1.127) – uscente Palmerino Fagnilli
TORINO DI SANGRO (3.041) – uscente Silvana Priori
VILLA SANTA MARIA (1.433) – uscente Giuseppe Finamore
BARETE (679) – uscente Leonardo Gattuso
CASTELLAFIUME (1.099) – uscente Domenico Mariani
LUCOLI (1.019) – commissario prefettizio
MASSA D'ALBE (1.509) – commissario prefettizio
ORICOLA (1.155) – uscente Antonio Paraninfi
SAN BENEDETTO DEI MARSI (3.910) – uscente Quirino D'Orazio
SCANNO (1.948) – uscente Pietro Spacone
BUSSI SUL TIRINO (2.636) – uscente Salvatore Lagatta
CEPAGATTI (10.449) – uscente Sirena Rapattoni
LORETO APRUTINO (7.619) – uscente Gabriele Starinieri
NOCCIANO (1.800) – commissario prefettizio
PIANELLA (8.437) – uscente Sandro Marinelli
PIETRANICO (509) – uscente Francesco Del Biondo
ROCCAMORICE (989) – uscente Alessandro D'Ascanio
SAN VALENTINO IN ABRUZZO CITERIORE (1.930) – uscente Antonio Saia
TURRIVALIGNANI (884) – commissario prefettizio
ALBA ADRIATICA (11.565) – uscente Tonia Piccioni
ATRI (11.112) – uscente Gabriele Astolfi
CASTILENTI (1.551) – uscente Alberto Giuliani
CIVITELLA DEL TRONTO (5.333) – uscente Cristina Di Pietro
CONTROGUERRA (2.422) – uscente Franco Carletta
NOTARESCO (6.863) – uscente Diego Di Bonaventura
SILVI (15.401) – commissario prefettizio
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