ELEZIONI 2013: RIVOLUZIONE CIVILE CONTRO ”GLI INCIUCI PD-PDL”

di Arianna Iannotti

2 Febbraio 2013 13:59

Regione - Politica

PESCARA – “Sono orgoglioso di guidare questa squadra, fatta di persone con una storia di impegno civile e sulle quali non si può dire nulla. Continuano, invece, a uscire intercettazioni sempre sulle stesse persone, ed è questo il vero problema dell’Italia: l’inciucio perenne che si consuma tra Partito democratico e Popolo della libertà. Tra di loro l’opposizione è solo di facciata, ma dietro quella facciata si spartiscono tutto”.

Alla presentazione dei candidati abruzzesi di Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia, quando la parola tocca a Carlo Costantini, numero 2 alla Camera dopo Ingroia (candidato in tutte le regioni), l’ex sindaco di San Giovanni Teatino (Chieti) non ci va leggero.

A sentire il suo discorso di questa mattina in Provincia a Pescara sull’”inaccettabile vergognoso teatro di queste squallide campagne elettorali, con le persone che si scontrano per la vittoria ma che da oltre dieci anni gestiscono tra di loro il potere assoluto”, sembra che non solo Italia dei valori, ma anche Rifondazione comunista e Verdi (tutti nel raggruppamento civico di Ingroia), che a livello locale sono alleati del Pd, siano in procinto di porre fine all’alleanza.





Costantini ha puntato il dito direttamente contro il Pd: “Il Partito democratico non può pensare di portare avanti questa esperienza politica che ha massacrato il Paese. Io tra Bersani e la Fornero scelgo la Fornero, perché ha detto a Bersani che la riforma del lavoro l’ha scritta lui, almeno lei può rivendicare la coerenza di una posizione, sebbene io non la condivida nel merito, ma peggio è chi dice ogni giorno tutto e il contrario di tutto”.

Non viene risparmiato neanche il presidente Giorgio Napolitano e il suo monito a moderare i toni: “Qui di moderato non c’è più nulla! Il presidente della Repubblica non mi rappresenta perché non parla agli Italiani ma ai poteri forti. Gli Italiani non vogliono toni moderati ma vogliono sapere cosa è successo al Monte Paschi di Siena”.

Leggermente meno radicale è apparso, invece, il discorso del senatore Alfonso Mascitelli, capolista al Senato, che ha chiuso la presentazione dei candidati. Per lui Rivoluzione civile, accusata di essere una “foglia di fico”, è invece un albero forte che man mano cresce, ramifica e mette radici “in silenzio”.

Mascitelli ha guardato la sala dei Marmi della Provincia di Pescara e, vedendola piena di sostenitori, ha detto che quella immagine gli sembrava il “sondaggio più veritiero” rispetto alla forza del raggruppamento di Ingroia, “contro i sondaggi di comodo che vogliono relegarci a una forza residuale”. Ha ricordato, inoltre, che sono 320 mila gli indecisi abruzzesi, che “non voteranno la destra immorale e amorale di Berlusconi e non voteranno, sulla base dei danni prodotti sino a oggi, la destra camuffata di Monti”.





Poi anche lui se l’è presa con il Pd, ma soprattutto per il fatto che “ha deciso di sbranare i suoi avversari per difendere le sue posizioni sulla questione delle banche. Non ho mai sentito Bersani fare altrettanto in questi anni per la difesa dei lavoratori e dei precari e per la sopravvivenza dei nostri pensionati – ha aggiunto – Questi sono i nostri temi che noi, invece, vogliamo trattare in campagna elettorale”.

Il senatore ha concluso il discorso con la tesi delle tre truffe svelate: “Abbiamo scoperto che questo governo è orfano di tutti, perché nessuno più è pronto a rivendicare le scelte fatte. Abbiamo scoperto inoltre che non è vero che è stata l’Europa a chiederci i sacrifici, l’Europa ci ha dato un obiettivo, quello della stabilizzazione dei conti pubblici, ma non ci ha dettato i modi e le misure di come arrivare alla stabilizzazione – ha proseguito Mascitelli – E poi c’è la truffa del voto utile, quello che loro considerano utile serve solo a loro per ratificare un accordo già preso per un futuro governo Bersani-Monti in cui non cambierà la sostanza delle scelte fatte sinora”.

Oltre il capolista Mascitelli, Rivoluzione Civile schiera al Senato il sulmonese Carlo Alincandri-Ciufelli, ex primario di orotinolaringoiatria all’ospedale di Teramo e presidente dell’associazione Nuova sanità per la difesa della sanità pubblica, l’esponente dei Verdi Donato Raffaele Ranni di Carunchio (Chieti), presidente della locale squadra di calcio, l’operaio Sevel e delegato Fiom Giuseppe D’Ortona di S. Maria Imbaro (Chieti), l’avvocato francavillese impegnata nel sociale Teresa Pezzi, la responsabile del dipartimento regionale “diversabilità” dell’Idv Barbara Monaco di Torricella Sicura (Teramo) e l’aquilana Marina Mancini, quadro direttivo presso la filiale della Banca dell’Adriatico all’Aquila.

Alla Camera, dopo Ingroia e Costantini, ci sono il consigliere comunale di Mosciano S. Angelo (Teramo) Emilia Di Matteo, l’operaio di Tortoreto (Teramo) Erman Dovis, l’aquilana Paola De Angelillis impegnata nel movimento civico di Rete2018, l’ambientalista e animalista pescarese Pamela Caporale, il coordinatore regionale dei giovani Idv Giampiero Riccardo di Chieti, la precaria della sanità Mariangela Antenucci di Cupello (Chieti), l’aquilano docente di psicologia all’università dell’Aquila Enrico Perilli, il consigliere comunale di Pineto (Teramo) del Partito dei comunisti italiani Tiziana Di Tecco, la precaria avezzanese Sefora Inzaghi che si  distinta nell’impegno contro l’inceneritore a biomasse, il capogruppo Idv al Comune di Lanciano (Chieti) Gabriele Di Bucchianico e l’assessore comunale a Manoppello (Pescara) Barbara Toppi.

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