DL SCUOLA: CGIL, PER USCIRE DA EMERGENZA NECESSARIE RISORSE E INTERVENTI CONDIVISI

4 Aprile 2020 10:04

Regione - Cronaca

L'AQUILA – Apprendiamo dalle indiscrezioni di stampa che starebbe per essere approvato dal Consiglio dei Ministri uno specifico provvedimento sulla scuola che prevede diverse misure in materia di valutazione degli alunni, esami di stato, conclusione dell’anno scolastico, limitate alla situazione di emergenza determinata dall’epidemia da COVID-19.

È quanto si legge in una nota della Flc Cgil Abruzzo-Molise.

 





Si tratta di alcune delle questioni sulle quali abbiamo ripetutamente chiesto un intervento normativo specifico, avanzando proposte di merito e offrendo la propria disponibilità al confronto e alla collaborazione, al fine di individuare soluzioni idonee al periodo di emergenza, tenendo soprattutto conto dell’interesse e dei diritti degli studenti.

Sottolineiamo come ancora una volta la Ministra non ha scelto la strada del confronto, assumendo unilateralmente decisioni che riguardano milioni di studenti, di famiglie, di lavoratori. Tale impostazione è rafforzata dal proposito di congelare il ruolo del CSPI per tutta la durata dell’emergenza. Ciò comporterà che la Ministra potrà varare i provvedimenti sulla scuola senza dover chiedere il previsto parere obbligatorio del CSPI, facendo venir meno così il ruolo partecipativo del massimo organismo di rappresentanza della scuola.

Le bozze di decreto trapelate prospettano soluzioni diversificate a seconda di quella che sarà l’evoluzione epidemiologica e la necessità di prorogare le misure di contenimento del virus, ma nulla contengono in merito all’impegno del governo sullo stanziamento di fondi e risorse per una riqualificazione del sistema scolastico e un avvio del prossimo anno con le condizioni necessarie a restituire agli alunni di tutti gli ordini di scuola quanto loro sottratto nella fase dell’emergenza.

L’idea che sembra emergere, infatti, è che l’anno scolastico prossimo si possa aprire non apprestando provvedimenti eccezionali che mettano le scuole del Paese, così duramente provate dalla sospensione delle attività didattiche in presenza, in una condizione di forza per recuperare il tempo perduto.





Ricordiamo che in Abruzzo quest’anno solo tra i docenti ci sono state oltre 2000 supplenze annuali o fino al termine delle attività didattiche (di cui quasi 1500 sul sostegno). A queste, se ne aggiungeranno altre 600 derivanti dai  pensionamenti, con il rischio di trovarci a settembre con una vera e propria emergenza precariato.

Occorrono provvedimenti immediati, per consentire che dal primo giorno della ripresa ogni classe abbia tutti gli insegnanti al loro posto, non vi siano balletti di supplenti, si immettano in ruolo docenti e Ata con procedure semplificate, ogni scuola abbia un suo dirigente scolastico e un suo DGSA, si assumano tutti i docenti di sostegno che sono necessari, si confermi l’organico dell’anno in corso anche in presenza di calo di alunni, si riconducano ad organico di diritto i posti ormai consolidati da tre anni in organico di fatto, si semplifichino e proroghino le procedure di mobilità.

Per tutte queste ragioni, è necessario che la ministra attivi immediatamente i tavoli di confronto sui numerosi temi affrontati e soprattutto non agisca senza prima aver consultato le forze sociali, che sono pronte a dare il loro contributo  su questioni vitali per impedire la deriva del sistema scolastico del paese.

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