CROLLO OCCUPAZIONE IN ITALIA, BAGNAI: ”RISCHIO GRAVI TENSIONI NEL PAESE”

3 Giugno 2020 17:35

Italia -

ROMA – “Dai dati provvisori su occupati e disoccupati pubblicati oggi dall'Istat emerge un quadro drammatico dell'impatto della crisi pandemica”, dice il responsabile economico della Lega, Alberto Bagnai, come riporta l'Agi.





“Prendendo come riferimento il bimestre marzo-aprile – spiega – registriamo un calo degli occupati di 398 mila unità, e un calo delle persone in cerca di occupazione (abitualmente definite 'disoccupati') quasi doppio: 790 mila unità. Questi due fenomeni, entrambi di entità mai osservata nei dati, producono come effetto paradosso un calo del tasso di disoccupazione di 2.8 punti nel bimestre, da 9.1 a 6.3”. 

“La diminuzione dei disoccupati tuttavia – prosegue – non riflette il loro transito nella platea degli occupati (anch'essi diminuiti), ma la loro uscita dalle forze di lavoro, diminuite complessivamente di 1 milione 198 mila unità, ovvero del 4.6 per cento, nei due mesi da febbraio a aprile (con un calo del 3 per cento nel solo mese di aprile). Dei 398 mila posti di lavoro persi nel bimestre di lockdown, 301 mila sono posti di lavoro dipendente, di cui 272 mila riferiti a contratti a tempo determinato. Hanno perso il lavoro 221 mila donne (su un totale di 398 mila), e hanno smesso di cercare lavoro 418.000 donne (su un totale di 790 mila)”.





“In tutta evidenza – riprende l'esponente della Lega – il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, non è riuscito a mantenere la promessa fatta l'11 marzo scorso, quando affermò che nessuno avrebbe perso il lavoro. Questa catastrofe epocale si spiega coi ritardi nel provvedere liquidità a imprese e partite Iva. Le fasce del mondo del lavoro più colpite sono anche quelle più fragili: i lavoratori a tempo determinato e soprattutto le donne, a testimonianza del fatto che il Governo ha lasciato le famiglie sole di fronte alle difficoltà causate dalla pandemia”. 

“Le risorse stanziate finora sono state insufficienti e tardive: troppo tempo è stato speso in una trattativa inconcludente con l'Unione Europea, quando le condizioni dei mercati avrebbero consentito di reperire rapidamente le risorse necessarie a provvedere all'emergenza, come dimostrato dalle ultime aste di titoli di Stato. Se questo atteggiamento remissivo del Governo non cambia – conclude Bagnai – il numero di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale è destinato ad aumentare rapidamente nel Paese, e con esso il rischio di gravi tensioni”.

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