STUDIO SU DATI ISTAT: NONOSTANTE AUTOMOTIVE, SI REGISTRA FLESSIONE DELL'1,3% IN CONTROTENDENZA CON LITALIA CHE CRESCE DEL 2,3%

CROLLA EXPORT PRODOTTI ABRUZZESI: ”IL PEGGIOR RISULTATO DEGLI ULTIMI 5 ANNI”

11 Giugno 2020 06:50

Regione - Economia

L'AQUILA – Nel 2018 l’export abruzzese ammontava a 8.763 milioni di euro mentre nel 2019 è stato di 8.648 registrando una flessione di 115 milioni di euro. In valori percentuali l’export abruzzese ha segnato un decremento dell’1,3%, dato in controtendenza con quello nazionale che è cresciuto del 2,3%.

La flessione di 115 milioni è il peggior risultato degli ultimi cinque anni; nei quattro anni che hanno preceduto il 2019 i risultati sono stati tutti positivi. Nei quattro anni precedenti il 2019 la crescita percentuale dell’ export abruzzese è stata sempre superiore a quella nazionale meno che nel 2017 ma nel 2019, oltre che essere inferiore, è anche diventata negativa.

A fotografare la situazione è uno studio di Aldo Ronci, sulla base delle ultime elaborazioni dei dati Istat. 

In buona sostanza – si legge nel report, l’export abruzzese è completamente dipendente dall’ apporto che viene dalla provincia di Chieti che rappresenta il 71% del totale regionale e, a sua volta, l’export teatino è fortemente condizionato dall’automotive che rappresenta il 70% del totale della provincia e il 53% del totale regionale.

Il deludente risultato dell’export abruzzese nel 2019, secondo Ronci, è da imputare soprattutto all’export dei prodotti diversi dai mezzi di trasporto che ha registrato una flessione del 6,1% in controtendenza con la crescita nazionale che è stata del 3%.

Il risultato dell’export dei prodotti diversi dai mezzi di trasporto, che si riferisce in gran parte al sistema produttivo locale, evidenzia come le piccole e micro imprese, soprattutto artigiane, continuano a dare segnali di crisi distribuiti su quasi tutto l’arco delle attività economiche.





Per riuscire a dare una scossa e stimolare il sistema produttivo abruzzese, formato per il 96% da microimprese che impiegano il 55% degli occupati, bisogna mettere a disposizione di esse servizi e risorse capaci di introdurre innovazione per migliorarne la competitività.

DISTRIBUZIONE DELL’EXPORT TRA I CONTINENTI

L’Abruzzo distribuisce le sue esportazioni per il 75% nell’area UE mentre quello italiano nello stesso territorio ne esporta solo il 55%. L’Italia recupera la minore percentuale di esportazione nell’area UE con maggiori percentuali di export in Asia con il 14% contro il 5% abruzzese e nell’Europa non UE con l’11% a fronte del 6%. Il decremento di 115 milioni di euro dell’Abruzzo si distribuisce tra i continenti con variazioni di segno opposto; segna flessioni importanti verso l’area UE (-107) e verso l’Europa non UE (-90) mentre registra incrementi verso l’America Settentrionale (+64) e verso quella Centro Meridionale (+33).

LE VARIAZIONI DELL’EXPORT ABRUZZESE PER TIPO DI PRODOTTI

Nel 2019 l’export dei mezzi di trasporto ottiene un incremento di 149 milioni di euro mentre gli altri prodotti decrescono di 264 milioni. La crescita dell’ export dei mezzi di trasporto non riesce a compensare il consistente decremento dei prodotti diversi dai mezzi di trasporto.

In valori percentuali l’export dei mezzi di tra-sporto in Abruzzo si incrementa del 3,4% a differenza di quello nazionale che decresce del 3,5%. Viceversa l’export degli altri prodotti annota un decremento del 6,1% mentre il dato nazionale cresce del 3%.

VARIAZIONI PIÙ SIGNIFICATIVE DELL’EXPORT DEI PRODOTTI DIVERSI DAI MEZZI DI TRASPORTO





Le uniche due industrie, diverse dai mezzi di trasporto, che hanno conseguito un incremento dell’export sono state quella dei prodotti alimentari (+ 27 milioni) e dei prodotti in metallo (+16). Le altre industrie hanno registrato tutte decrementi: gli apparecchi elettronici (-17), gli articoli in gomma e plastica (-31), gli apparecchi elettrici (-37),i prodotti chimici (- 54), l’abbigliamento (-100) e le macchine e gli apparecchi (-102).

LE VARIAZIONI DELL’EXPORT NELLE PROVINCE ABRUZZESI

Le variazioni dell’ export nelle province abruzzesi sono state disomogenee. L’export a Pescara flette di 108 milioni, a Teramo di 94 mentre all’Aquila cresce di 53 e a Chieti di 35. Ma per Chieti l’incremento di 35 milioni è frutto di due andamenti opposti, infatti mentre i mezzi di trasporto crescono di 147 milioni gli altri prodotti decrescono di 112. L’unica provincia che, per i prodotti diversi dall’export, annota un incremento è L’Aquila (+52 milioni).

VARIAZIONI PIÙ SIGNIFICATIVE DELL’EXPORT NELLE PROVINCE ABRUZZESI

Nelle province abruzzesi l’unico incremento significativo dei prodotti diversi dai mezzi di trasporto è stato realizzato all’Aquila nei prodotti farmaceutici (+79) mentre le flessioni più significative si sono registrate a Chieti nelle macchine e negli apparecchi (-67), a Teramo nell’abbigliamento (-59) e negli articoli farmaceutici (-53) e a Pescara nelle macchine e negli apparecchi (-32).

L’EXPORT DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI

L’export dei prodotti agroalimentari passa da 599 milioni del 2018 a 605 del 2019 registrando un incremento di soli 6 milioni di euro. In valori percentuali le esportazioni dei prodotti agroalimentari abruzzesi registrano un incremento dell’1%, valore pari ad un quinto del dato nazionale che ha segnato un incremento del 5,3%. I prodotti agricoli abruzzesi decrescono di 21 milioni mentre i prodotti alimentari crescono di 27. In valori percentuali l’export dei prodotti agricoli decresce del 30,1% con un’intensità pari a 20 volte quella nazionale che decresce del 1,6%, mentre i prodotti alimentari crescono del 5% poco meno del dato italiano che è aumentato del 6,6%.

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