COVID: SINDACO MONTEFINO OCCUPA POSTE, ”RIAPRIRE UFFICIO A TEMPO PIENO, CON FILE RISCHIO CONTAGI!”

14 Agosto 2020 11:44

Teramo - Cronaca

MONTEFINO –  Con un gesto simbolico e provocatorio il sindaco di Montefino,  Ernesto Piccari, questa mattina, ha occupato l’ufficio postale del paese per protestare e manifestare il malcontento della sua comunità alla luce delle decisioni prese da Poste Italiane circa la riduzione dell’orario di funzionamento dello sportello del paese del teramano che è stato zona rossa nel terribile periodo dell'emergenza coronavirus.

Sostanzialmente dopo i duri giorni legati al lockdown che hanno comportato la chiusura dello sportello non c’è stata una riapertura completa dello stesso, Poste Italiane ha stabilito, infatti, l’operatività dello sportello a giorni alterni.





Una decisione che il Sindaco e l’Amministrazione Comunale di Montefino considerano “ingiusta e irrispettosa delle esigenze dei cittadini, anche in considerazione del fatto che nel piccolo centro del teramano non ci sono banche e che nei tre giorni di apertura si formano code con ulteriore aggravio della possibilità di nuovi contagi da Covid-19”.

Preoccupazioni queste espresse dal Sindaco a Poste Italiane attraverso una lettera inviata il 17 giugno 2020. La risposta, arrivata dopo circa 10 giorni, non lascia spazio a dubbi: la riapertura negli stessi giorni e orari pre-lockdown, almeno per ora, non ci sarà.

“Per quanto riguarda il bacino servito dall’Ufficio di Montefino, – si legge nella nota di Poste Italiane – razionalizzato, di cui Lei chiede l’aumento dell’offerta, dal monitoraggio effettuato non sono emerse criticità. Preme sottolineare che la soluzione adottata non riveste carattere definitivo e che l’azienda, a seguito della Sua richiesta, proseguirà con un costante monitoraggio al fine di valutare la data definitiva di aumento dell’offerta degli Uffici Postali de quo”.





Le criticità però ci sono. A dimostrarlo le code che si formano nei tre giorni di apertura.

“Già in passato ho dovuto ricorrere a questa forma di protesta – commenta Piccari – chi più di un sindaco che raccoglie quotidianamente le lamentele e le preoccupazioni dei cittadini può monitorare lo stato dei fatti? Nel nostro comune non c’è neppure uno sportello automatico Postamat, per il quale ho fatto richiesta. Non ci sono banche e i servizi online non attecchiscono molto sulle persone anziane, la maggior parte dei miei concittadini. Persone che per spostarsi nei comuni limitrofi devono farsi accompagnare con enormi difficoltà e disagi. Il mio gesto è anche frutto dell’esasperazione legata alla necessità di tutelare le aree interne, evitando, attraverso i servizi, l’ulteriore spopolamento e il senso di abbandono che troppo spesso pervade i cittadini. Ho vissuto sulla mia pelle l’esperienza del Covid-19, come paziente, come medico e come Sindaco. Evitare assembramenti è una delle regole chiave, Poste Italiane non ci aiuta con una apertura così limitata. Chiediamo di essere ascoltati e di far prevalere i diritti dei miei concittadini, soprattutto gli anziani, rispetto a ragioni prettamente economiche”.

 

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