COVID: BANCA GRAN SASSO, ”SUBITO ANTICIPI CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA”

16 Aprile 2020 15:22

Teramo - Economia

TERAMO – “Abbiamo la fortuna di essere piccoli stando vicino al territorio, dove siamo radicati e con conoscenze dirette, con la qualità e la solidità di un grande gruppo appartenendo alla Cassa centrale banca. La nostra capogruppo ha aderito subito con tutte le Bcc e da lunedì siamo pronti ad erogare l'anticipo della cassa integrazione ordinaria e in deroga”.





Così il presidente della Banca del Gran Sasso d'Italia, Giulio Sottanelli, ex parlamentare di Scelta civica, sulla vicenda della erogazione dell'anticipo della cassa integrazione che in Abruzzo coinvolge circa 100mila lavoratori che rischiano di rimanere senza entrate per i ritardi burocratici che caratterizzano il decreto “Cura Italia”.

La Banca abruzzese ha tre filiali: all'Aquila, Pineto e Montorio al Vomano, centri della provincia di Teramo. La documentazione per la erogazione è disponibile sul sito internet della banca e l'anticipazione non prevede garanzie da parte del lavoratore perché garante è l'INPS che rimborserà entro sette mesi. In relazione alla emergenza coronavirus, Sottanelli sottolinea che “nel breve c'è bisogno di liquidità immediata subito e in tal senso gli strumenti messi a disposizione dal Governo avrebbero potuto essere ulteriormente semplificati in termini di processi per far arrivare prima i fondi al cittadino”.





“In prospettiva, spesso chi è nelle stanze dove si scrivono norme e procedure è un po' troppo scollegato con la realtà, spesso la politica emanando decreti pensa di aver risolto il problema quando invece la filiera dei processi non sempre risponde nei modi e nei termini auspicati quindi ci creano difficoltà, ritardi, incertezza sull'applicazione, fatto questo che si riflette sui tempi e sulla reslienza dei cittadini – spiega ancora -. Alla lunga usciremo da questa emergenza solo se ci sarà un cambio culturale, una svolta sotto ogni profilo nella consapevolezza che il mondo non sarà come prima: dai livelli organizzativi istituzionali alla cultura del singolo, la sommatoria di questi due fattori farà la differenza in un contesto nel quale deve essere ripensata la Europa e la governance italiana a tutti i livelli istituzionali”, conclude.

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