CORONAVIRUS: REPARTI TRASFERITI PER COVID? SCONTRO POLITICO OSPEDALE L’AQUILA

1 Aprile 2020 00:53

L'Aquila - Cronaca

L'AQUILA – Zero casi, per il terzo giorno consecutivo: all'Aquila il coronavirus conferma l'andamento della curva che negli ultimi giorni ha fatto segnare un netto rallentamento dei contagi.

Presto per cantare vittoria, come spiegano gli esperti, ma certamente la cosa conforta operatori e sanitari.

Va detto, in ogni caso, che ci sono ancora alcuni tamponi per i quali si attende l'esito, anche alla luce di un flusso costante di pazienti in ospedale.

Molto meno tranquilla la situazione che ruota attorno al San Salvatore con la polemica, che infuria sulla rete, ad opera del Pd: si parla di scippo alla luce del trasferimento di reparti in altre strutture della provincia per ampliare la platea per i pazienti covid ma la Asl smentisce ogni spostamento o trasferimento.





Oltre al discusso coinvolgimento ufficiale dei privati – è in corso una negoziazione contrattuale – per riconvertire al massimo possibile l’ospedale alla emergenza, l'innalzamento dell'emergenza dal livello 3 al livello 4, sancita anche se non in maniera compatta dal Crea (comitato regionale emergenza urgenza), ha comportato l'individuazione di un ospedale Covid-19 per ogni Asl.

All'Aquila il problema è stato risolto con la realizzazione di più spazi covid, fatto che potrebbe portare a regime complessivamente a circa 160 posti letto, di cui 30 di terapia intensiva, con altri 120 posti nel giro di 20 giorni con la ultimazione dei lavori nel cosiddetto Delta medico che riaprirà dopo l’intervento post terremoto.

La governance aquilana ha operato in maniera tale da far restare isolato il cuore nevralgico del nosocomio, al riparo da contagi, contrariamente a quanto accaduto a Pescara, Penne e Teramo: si tratta di una divisione ben connaturata alla struttura, sviluppato in padiglioni orizzontali che permettono l'individuazione di comparti e settori separati dal resto dell’ospedale.

Ma la task force covid regionale, guidata dal resposabile del 118 di Pescara, Alberto Albani, spinge con grande veemenza per il reperimento di altri posti Covid dedicati, nonostante la solida disponibilità di posti letto.

Guarda caso, in particolare, inspiegabilmente, nei confonti dell’Asl aquilana, guidata da Roberto Testa, con la minaccia anche di commissariamento.





L’Azienda sta ottemperando ancora: sarebbero pronti altri 40 circa, in una sitazione nella quale sono molti i pazienti provenienti da fuori città e dai centri provinciali e regionali. Una piega che sta facendo emergere, per ora sotto le ceneri, il disappunto della politica comunale, provinciale e regionale di centrodestra.

Le opposizoni di centrosinistra al Comune dell’Aquila e della Regione sono però in fermento.

Il centrosinistra grida allo scippo, paventando la possibilità che alcuni reparti vengano trasferiti in provincia. Fonti aziendali fanno sapere che non ci saranno spostamenti e trasferimenti, ma è in atto una razionalizzazione di spazi e risorse per ampliare la disponibilità di posti letto covid.

“Pare – ha scritto Stefano Palumbo, consigliere comunale del Pd – si vogliano trasferire da qui a qualche giorno alcuni reparti dal San Salvatore in altre strutture della provincia dell'Aquila per potenziare il nostro ospedale come struttura dedicata all'emergenza Covid19. Si apra subito una discussione seria, no alle decisioni calate dall'alto”.

Allarme rilanciato dalla deputata aquilana del Pd Stefania Pezzopane: “Voglio sapere chi sta nell’unità di crisi e che cosa ha deciso sui reparti dell’ospedale San Salvatore. Ho sentito alcune voci di ipotesi inaccettabili”, probabilmente riferendosi alla lungodegenza e riabilitazione.

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