NOTA UFFICIALE DIPARTIMENTO SANITA', ''BAMBINO CINESE RICOVERATO A L'AQUILA HA INFLUENZA STAGIONALE'', ''I DUE PAZIENTI A TERAMO ASINTOMATICI E IN BUONE CONDIZIONI'', VERI', ''IN ATTESA RISULTATI SPALLANZANI''

CORONAVIRUS: REGIONE, ”ATTENZIONE ALTA, NESSUN CASO ACCERTATO IN ABRUZZO”

1 Febbraio 2020 13:12

Regione - Cronaca

L'AQUILA – “Siamo in attesa dei responsi delle analisi dall'ospedale Spallanzani ma siamo tranquilli perché le condizioni del bambino ricoverato all'Aquila e delle due persone a Teramo non destano particolari preoccupazioni. Questi ultimi non hanno la febbre e restano in osservazione fino a lunedì”.

Così l'assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, della Lega, dopo i tre casi sospetti di ieri sera in Abruzzo sui quali l'allarme sembra rientrato.

Per scongiurare ogni rischio all'ospedale dell'Aquila e di Teramo stanno attendendo i risultati sui test del Coronavirus sui prelievi dei tre cinesi, inviati precauzionalmente a Roma.

“La situazione è sotto controllo, la nostra squadra sta lavorando h24 e stiamo gestendo ogni situazioni per cui bisogna evitare allarmismi”.

Questa mattina la comunicazione ufficiale del Servizio Prevenzione e Tutela della Salute del Dipartimento regionale Sanità, che monitora costantemente la situazione, in contatto con i referenti delle singole Asl: “A oggi, in Abruzzo, non c'è alcuna evidenza di circolazione locale del Coronavirus, anche se resta alta l'attenzione sulla valutazione di ogni caso sospetto che dovesse presentarsi”.

In particolare nella nota ufficiale, si informa che “i due pazienti cinesi, ricoverati da ieri sera nel reparto di malattie infettive dell'ospedale di Teramo, sono tuttora asintomatici e in buone condizioni generali di salute. Resteranno in ogni caso in osservazione precauzionale fino a lunedì”.

Mentre “il bambino cinese ricoverato, sempre nella giornata di ieri, all'ospedale dell'Aquila è risultato positivo al virus dell'influenza stagionale. Vista la tenera età, a scopo precauzionale, un campione è stato comunque inviato allo Spallanzani di Roma”.

Inoltre si rende noto che nella notte, all'ospedale di Pescara, sono stati valutati alcuni pazienti che però non avevano alcun criterio clinico significativo e sono stati posti in isolamento fiduciario domiciliare.

La situazione, dunque, al momento è tranquilla e sotto controllo, assicura il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute del Dipartimento regionale Sanità.

“Resta la raccomandazione ai cittadini di rivolgersi sempre al proprio medico di famiglia in caso di necessità, evitando di recarsi ai pronto soccorso degli ospedali. Sarà il medico a valutare il quadro clinico, indicando eventualmente il successivo percorso da intraprendere, sulla base dei protocolli terapeutici indicati dal ministero e recepiti dalla Regione. In caso di novità o diverse informazioni, sarà cura del Dipartimento fornire eventualmente ulteriori aggiornamenti”, conclude la nota.  

All'Aquila, il bambino cinese di circa 5 anni con febbre alta che abita nel capoluogo è stato ricoverato in isolamento ieri nel reparto Malattie infettive dell’ospedale San Salvatore del capoluogo regionale.

Il caso ha fatto scattare le misure di prevenzione dettate dal Ministero e della Regione Abruzzo. 

A richiedere le precauzioni il fatto che il padre è tornato nella settimane scorse dalla Cina. 

Panico si era scatenato anche al pronto soccorso di Sant’Omero, in provincia di Teramo, dove sono state attivate le procedure di emergenza, previste dai protocolli, per due cittadini cinesi che si sono presentati al pronto soccorso, muniti di mascherine.

L’arrivo dei due pazienti, affetti sembra da influenza, ha generato in ogni caso apprensione nella struttura sanitaria, sicuramente anche per colpa della psicosi che si sta sollevando in Italia legata al contagio del Coronavirus. 





REAZIONI E COMMENTI 

“Ci comportiamo con grande attenzione per evitare ogni forma di procurato allarme: i due pazienti cinesi si sono presentati con forme lievi che normalmente neanche sarebbero state messe in screening, e in più in questo momento in Abruzzo ci sono 20 casi di influenza classica ogni 1000 abitanti. Tuttavia stiamo predisponendo i protocolli per individuare i ceppi classici di infezione. Non dovessimo trovarli, allora manderemmo i campioni allo Spallanzani di Roma”. 

È quanto dice all'Ansa il dottor Giustino Parruti, direttore dell'unità operativa regionale per l'emergenza da Coronavirus. 

Parruti, che è anche primario di Malattie infettive all'ospedale di Pescara spiega che “i due pazienti di Sant'Omero si stanno sottoponendo ai protocolli normali presso l'ospedale di Teramo, il tutto compatibilmente con le malattie stagionali”.

“Il Dipartimento regionale della Salute segue in modo attento e puntuale la situazione attuando le linee guida del ministero. Con la nostra precisione e la nostra competenza e con il gruppo di lavoro sempre in prima linea diamo sicurezza, anche in riferimento alle vicende dei due ricoverati a Teramo che sono sotto controllo”. 

Così l'assessore alla Salute della Regione Abruzzo Nicoletta Verì all'Aquila per partecipare a una seduta della Giunta regionale e per un confronto con la task force della protezione civile i cui dirigenti sono in diretta video con il capo della Protezione Civile nazionale, Angelo Borrelli. 

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha annunciato che nella mattina di lunedì atterrerà a Pratica di Mare il volo militare con circa 70 degli 80 italiani che sono a Wuhan. 

Alcuni hanno scelto di restare per non allontanarsi dai familiari. Saranno portati in una struttura militare dove sarà avviato il protocollo sanitario. 

Tra loro, ha precisato Di Maio, ad ora non ci sono casi di contagio. 

Per gestire l'emergenza è prevista la creazione di una Unità Operativa speciale. In mattinata il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato d'emergenza di sei mesi per il rischio sanitario connesso al coronavirus e ha stanziato 5 milioni di euro.

Il capo della Protezione civile Angelo Borrelli ha convocato nel pomeriggio il Comitato operativo. Decretato lo stop ai voli da e per la Cina mentre i porti resteranno aperti applicando i protocolli legati allo stato d'emergenza che prevedono un rafforzamento nei controlli. 

Nonostante la macchina della emergenza fosse già pronta da oggi, stamani all'Aquila i vertici della Asl provinciale hanno fatto un summit per fare il punto sulle misure da attuare in caso di contagio del virus cinese nel territorio provinciale. 

Nel corso della riunione sono state recepite le indicazioni del Ministero della Salute e della Regione Abruzzo, oltre alle conoscenze messe a punto in questi anni, anche in occasioni di precedenti allarmi, tra cui il contrasto a Ebola. In particolare, è stata rafforzata la dotazione di medicinali e di dispositivi per la protezione di medici ed operatori: inoltre, sono stati preparati percorsi qualora ci fosse il contagio. Intanto, dopo il Consiglio dei ministri di stamani, all'Aquila nelle sede della Giunta regionale, il presidente Marco Marsilio e gli assessori stanno effettuando una riunione con il direttore della protezione civile nazionale Borrelli collegato in video.

“Abbiamo perfezionato una strategia già organizzata otto giorni fa, la riunione di oggi l'avevamo programmata nei gironi Scorsino – spiega il direttore sanitario della Asl, Simonetta Santini – ci siamo confrontati sulle problematiche per la gestione di questa emergenza qualora si presentasse, siamo pronti ma non ci deve essere allarme. Avevamo programmato da tempo ogni intervento per non farci trovare impreparati”. 

All'incontro di oggi hanno partecipato tra gli altri i responsabili dei reperti Pronto soccorso, 118, malattie infettive, rianimazione, dei Dipartimenti di emergenza e accettazione e della prevenzione, oltre che dei disterei sanitari sul territorio.

IN ITALIA DECRETATO PER STATO EMERGENZA

È la prima volta che l'Italia decreta lo stato d'emergenza in conseguenza di un rischio sanitario legato alla diffusione di un virus. 

Nel 2003, in seguito all'epidemia di Sars il governo italiano nominò l'allora capo della Protezione civile Guido Bertolaso Commissario straordinario per l'emergenza. 





In quel caso l'ordinanza prevedeva l'assunzione di medici e infermieri e l'adeguamento delle dotazioni e potenziamento delle strutture degli ospedali Spallanzani di Roma e del Sacco di Milano, nonchè la realizzazione di nuove strutture dedicate alle malattie infettive. 

All'epoca si decise per una deroga del Trattato di Schengen sulla libera circolazioni dei cittadini per attivare controlli sui passeggeri provenienti da aree a rischio.

IL VIRUS

“Il Centro europeo ha pubblicato nuove stime confermando che la trasmissione è possibile solo quando si hanno sintomi”.

Lo ha affermato Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'ospedale Spallanzani di Roma.

“Se i casi importanti, quelli positivi, sono identificati in stato precoce c'è un rischio da basso a molto basso”, ha aggiunto Ippolito.

La Commissione europea ha destinato dieci milioni di euro del bilancio dell'Unione per la ricerca sul coronavirus. 

ITALIA, I CASI

La coppia di cinesi, marito e moglie di 67 e 66 anni, ricoverata all'ospedale Spallanzani di Roma in “condizioni discrete” dopo essere arrivata a Milano il 23 gennaio, avrebbe fatto, prima di arrivare a Roma, una tappa a Parma. 

Da lì avrebbe affittato un'auto per raggiungere la capitale. Il bus della comitiva con cui viaggiavano con a bordo 18 cinesi è stato recuperato ieri a Cassino. Il mezzo proveniva dalla Costiera Amalfitana, dopo aver fatto tappa a Verona. È stato scortato allo Spallanzani. La stanza dell'hotel Palatino a Roma in cui ha soggiornato la coppia cinese è stata decontaminata. 

“Siamo quasi del tutto tranquilli che non ci siano stati altri contagi”, ha detto Giuseppe Ippolito. 

Una bambina di tre anni con febbre, proveniente da Hong Kong, in soggiorno a Champoluc, in Valle d'Aosta, è stata sottoposta al test del coronavirus. La bimba è stata messa in isolamento nella camera dell'albergo in cui è ospitata.

C'è un sospetto anche in Veneto, un minore del Trevigiano rientrato da un viaggio in Cina.

Scoppia la psicosi a Roma.

Un bar nei pressi della Fontana di Trevi ha affisso un cartello in cui invitava i cinesi a non entrare nel negozio. 

MONDO 

Individuati due casi in Russia, si tratta di cittadini cinesi. Altri due casi sono stati confermati in Gran Bretagna. E in Germania si registra un nuovo caso confermato. È il figlio di un dipendente dell'impresa bavarese che aveva ospitato una donna cinese risultata affetta dal virus. Nel paese i casi sono sei e tutti legati alla visita nella ditta. 

A Wuhan intanto la paura del virus dilaga. In città il corpo senza vita di un uomo, con una mascherina sul viso, è rimasto ieri per diverse ore su un marciapiede prima di essere portato via dai soccorsi che indossavano tute protettrici integrali. Non è chiaro se la morte dell'uomo sia legata al virus. Il segretario del Partito comunista cinese Ma Guoqiang ha ammesso che i ritardi nel mettere in atto le misure di controllo hanno peggiorato lo stato dell'epidemia. 

Quanto ai rimpatri sono già rientrati i 200 francesi e 83 cittadini britannici. La Turchia evacuerà 34 cittadini turchi, 7 georgiani, 7 azeri e un albanese che si trovano a Wuhan. Al momento il bilancio dei morti in Cina è di 213 persone, i contagiati nel Paese sono 9.700. 

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