CORONAVIRUS: APPELLO DI PIETRUCCI E DEL PD A MARSILIO, ”SERVONO MISURE PIU’ FORTI, ABRUZZESI CAPIRANNO”

22 Marzo 2020 12:40

Regione - Cronaca




L'AQUILA – Misure più stringenti come il blocco dei trasporti, sanzioni ed ulteriori restrizioni ma anche più tamponi, in primo luogo per il personale sanitario, al fine rafforzare e intensificare tutte le misure di tutela, controllo e sicurezza per evitare il diffondersi del Coronavirus.
 
A chiederlo al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, è il consigliere regionale Pd, Pierpaolo Pietrucci, attraverso una lettera sottoscritta dagli esponenti dem, in particolare dalla deputata Stefania PezzopaneMassimo CialenteEmanuela Di Giovambattista; Patrizia Masciovecchio, dottoressa; il consigliere comunale Stefano AlbanoCarlo Benedetti e il consigliere comunale Stefano Palumbo.
 
Marsilio ieri sera, poco prima della conferenza con la quale il premier Giuseppe Conte ha annunciato un'ulteriore stretta con la chiusura delle attività non necessarie su tutto il territorio nazionale, ha spiegato che la Giunta regionale “è al lavoro per emanare un'ordinanza presidenziale che imporrà la chiusura di tutte le attività non strategiche e la limitazione degli orari e delle modalità di svolgimento delle attività consentite”.
                     
“Stiamo assistendo ad una escalation impressionante del livello di contagio e il fatto che – per ora – sembra che riguardi soprattutto il Nord non deve affatto tranquillizzarci – si legge nella nota – Anzi deve preoccuparci già ora e drammaticamente, come se il focolaio lo avessimo in Abruzzo, o in qualunque altra zona di Italia. Mentre la comunità scientifica internazionale fa il suo lavoro, al quale tutto il mondo guarda con attenzione e apprensione, la politica ha l’obbligo di fornire sostegno e strumenti operativi rapidi ed efficaci”. 
 
“Un modello lo abbiamo, anche se è specifico dovere declinarlo sulla nostra cultura e sulla nostra esperienza – viene osservato -, con tutta evidenza sostanzialmente differente dalla realtà cinese.  Ma quello che le istituzioni adesso devono fare, è mostrare coraggio: il coraggio delle situazioni estreme, il coraggio delle scelte difficili, probabilmente impopolari e drastiche, ma indispensabili per la salvaguardia di tutti”. 
 
“Se l’andamento della curva dei contagi spaventa, se anche fosse troppo presto per valutare l’impatto delle misure contenitive in corso, dobbiamo avere il coraggio di mettere in campo azioni preventive, se di prevenzione ancora possiamo parlare. Per questo riteniamo fondamentale, da subito, procedere con tutti i mezzi a disposizione, secondo le nostre competenze ed in aggiunta alle misure di chiusura annunciate la notte scorsa dal Presidente del Consiglio”.
 
Di seguito i 10 punti proposti.
 
 
1) Va ridotto – dovremmo dire fermato completamente, altrimenti accadrà ciò che è successo a Milano – il trasporto pubblico, fatta eccezione per i passeggeri con assoluta e indispensabile giustificazione del viaggio per motivi di salute o lavoro.
2) Si deve rafforzare con le Prefetture la presenza, in spazi pubblici, di tutte le forze dell’ordine a scopo deterrente e per assicurare la più rigorosa ottemperanza alle norme di distanziamento sociale, prevedendo ulteriori restrizioni e sanzioni severe per chi non rispetta le regole del decreto.
3) Sottoporre a tamponi TUTTI coloro che devono per forza lasciare le loro abitazioni e recarsi al lavoro per svolgere le attività e i servizi alla collettività considerati indispensabili (es. coloro che lavorano nei supermercati, banche, uffici postali…).
4) Pianificare – in stretto coordinamento con gli Ordini professionali – un serrato monitoraggio e sottoporre a tamponi TUTTI gli operatori sanitari, compresi coloro che lavorano nelle strutture private, nelle Residenze sanitarie assistite e in quelle per anziani. 
5) Formare rapidamente i nuovi giovani medici e gli operatori che stanno scendendo in campo adesso.
6) Monitorare tutti gli addetti ai servizi essenziali in contatto con il pubblico, e dotarli in via preferenziale di tutti i dispositivi di protezione, in particolare personale dei supermercati, farmacie, poste, banche.
7) Ai primi sintomi denunciati dai medici di base è necessario fare subito un tampone per diagnosi, dotando i medici di base di saturimetri, da lasciare ai pazienti.
8) Individuare in ogni capoluogo di Provincia strutture da adibire a periodi di isolamento e quarantena.
9) Aumentare il numero di Laboratori in grado di processare i tamponi e svolgere gli ulteriori esami diagnostici necessari (es. anticorpi).
10) Valutare e definire, col contributo delle autorità sanitarie, un possibile ampliamento del perimetro della “zona rossa” nell’area più prossima alla città di Pescara.
 
“Le chiediamo con forza, presidente Marsilio, che queste misure vengano attuate in Abruzzo, a cominciare dalle zone in cui si sta concentrando maggiormente il picco di contagi, con l’istituzione di un COR  (Centro Operativo Regionale) in coordinamento costante con Regione, Prefetture, Comuni capoluogo e ASL) collegato con il Ministero della Salute attraverso la figura di un Commissario con specifiche competenze scientifiche in medicina, epidemiologia e sanità pubblica”. 
 
“Siamo nel momento delle scelte solenni e drammatiche. Assumiamole insieme senza timori o indugi per imprimere una svolta alla lotta contro il corona virus. Gli abruzzesi sapranno capire, sacrificarsi e collaborare, nella comune consapevolezza che è in gioco la vita e il futuro di tutti noi”, conclude la nota.
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