CORONAVIRUS: ALLA SEVEL CRESCE TIMORE TRA LAVORATORI, ”MANCANO DISPOSITIVI PROTEZIONE”

10 Marzo 2020 17:21

Chieti - Cronaca

ATESSA – Mancano igienizzanti, mascherine e guanti: la preoccupazione è tanta tra i lavoratori della Sevel d Atessa.

A denunciare la situazione, in piena emergenza Coronavirus, è Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista, che scrive al Prefetto di Chieti e alla Direzione Provinciale del Lavoro: “In questi giorni ho ricevuto segnalazioni da parte di lavoratrici e lavoratori che svolgono la loro attività lavorativa all'interno dello stabilimento Sevel di Atessa”.





“Parliamo di una realtà produttiva con più di 6.200 addetti. Anche sui social – spiega Acerbo – vengono segnalate situazioni che sono completamente in contrasto con i recenti dettami normativi emergenziali adottati dal Presidente del Consiglio per contrastare il diffondersi del Coronavirus”.

“Si legge che mancano igienizzanti, mascherine e guanti. Non viene garantita neanche la norma precauzionale del metro di distanza. Inoltre si fa presente che molti arrivano con autobus affollati”.





“Sollecito l'adozione di provvedimenti volti al pieno rispetto dei decreti adottati, e laddove ciò non sia possibile si richiede la sospensione del lavoro per alcuni giorni. Si ha motivo di ritenere che la situazione evidenziata non riguardi solo lo stabilimento Sevel ma la quasi totalità dei luoghi di lavoro”.

“E' un dovere salvaguardare la salute di lavoratrici e lavoratori che non possono essere considerati cittadine/i di serie B e senza controlli che riguardino chi non può restare a casa tutti gli inviti a comportamenti responsabili risultano inefficaci”, conclude Acerbo.

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