NOMINE COMMISSIONI, FUORI IL FAVORITO LEGNINI, ''MAGGIORANZA CONTROLLERA' SE STESSA''; ALLA LEGA 3 PRESIDENZE, 1 CIASCUNA A FDI E FI; PASTICCIO IN QUARTA E RINVIO VOTO, IL DESIGNATO ANGELOSANTE, ''MERO ERRORE TECNICO, E NO INDICAZIONI DA ROMA''

CONSIGLIO: DIKTAT DI SALVINI, VIGILANZA A M5S GRAZIE A LEGA; CENTROSINISTRA ”INCIUCIO!”

3 Aprile 2019 16:04

Regione - Politica

L'AQUILA – Un diktat romano del vice premier e leader della Lega Matteo Salvini ha scompaginato gli accordi della vigilia sulle presidenze della commissioni in Consiglio regionale, in particolare quella sulla commissione di Vigilanza riservata alle opposizioni, andata a Pietro Smargiassi del Movimento cinque stelle, alleati di governo a Roma, e non al candidato presidente del centrosinistra ed ex vicepresidente del Csm Giovanni Legnini.

Un intervento nazionale che ha sconvolto i piani tessuti dagli alleati di Forza Italia e di Fratelli d'Italia, partito del presidente Marco Marsilio che quindi hanno dovuto tacere di fronte ai numeri dell’azionista di maggioranza perdendo la partita e uscendo ridimensionati rispetto ai proclami della Vigilia.  

Dopo la maggioranza in consiglio uscita dalle elezioni (10 consiglieri su 18) e in Giunta (4 assessori su sei), i salviniani fanno il pieno anche nelle commissioni. 

Confusione e approssimazione ha invece imposto il rinvio della nomina del presidente della quarta commissione “Politiche europee”, a cui è designato il leghista Simone Angelosante, che assicura, ''solo un errore tecncio, non sono stato inserito in quella commissione”. E poi aggiunge, ''non c'è stata nesuna imposzione da Roma, per la nomina in Vigilanza, nostro vicepremier ha altro a cui pensare”. 

Ad ogni buon conto, il passaggio più clamoroso, e foriero di polemiche è avvenuto comunque in Vigilanza. La Lega ha dirottato i suoi voti determinanti su Smargiassi. Bruciando così il favorito Legnini, che ora resta senza  neanche un incarico. 

Forza Italia e Fratelli d'Italia e anche l'Udc si sono adeguati alla linea imposta dalla Lega anche se da quanto era trapelato in queste settimane, avrebbero avuto l'intenzione di appoggiare Legnini, piuttosto che un pentastellato. Del resto l'ora assessore forzista alle Attività produttive e Turismo, Mauro Febbo, nella passata legislatura, aveva avuto la meglio sul candidato dell'opposizione targato M5s, proprio grazie all'appoggio della maggioranza dei centrosinistra. E fu M5s ad urlare in quel caso, all'inciucio. 

Per di più Smargiassi sarà affiancato da due leghisti, Antonella La Porta, vicepresidente, ed Emanuele Marcovecchio. Con totale esclusione, insomma,  del centrosinistra.    

Immediate e veementi la reazione del capogruppo del Pd, Silvio Paolucci, che in un posto facebook urla “all'inciucio”, confermando contenuti e toni con una altrettanto durissima nota di tutto il centrosinistra.  

La Lega, come nelle previsioni della vigilia, ha poi portato a  casa, la presidenza della prima commissione “Bilancio”, per Vincenzo D'Incecco, della seconda commissione “Lavori pubblici” per Emanuele Marcovecchio, terza commissione “Agricoltura” per Emiliano Di Matteo.

La quinta commissione “Sanità” va invece a Mario Quaglieri, di Fratelli d'Italia, e la Giunta il Regolamento a Lorenzo Sospiri di Forza Italia, che ricoprirà l'incarico a costo zero, senza il gettone di 1.800 euro al mese, essendo già retribuito come presidente del consiglio regionale. 

E' giallo invece per la nomina del presidente della quarta commissione  “Politiche europee” dove era dato per certo il leghista Simone Angelosante, sindaco di Ovindoli. 





Angelosante non fa parte di questa commissione, e dunque, è stato spiegato, si dovrà attendere un decreto di modifica delle composizioni delle commissioni.

Nella nota istituzionale del Consiglio regionale si dice però che la mancata elezione è stata dovuta a “mancanza di numero legale”, con molto che hanno sottolineato l’anomalia della assenze in queste prime sedute. Il centrosinistra,  ha invece evidenziato che a tirare fuori le castagne dal fuoco del centrodestra che ha fatto il pasticcio, sono stati gli esponenti M5s, che hanno restituito la cortesia alla Lega per la nomina alla Vigilanza, facendo mancare il numero legale uscendo dall'aula.

E il centrosinistra parla anche di “contrasti interni alla Lega sul nome da designare”. 

Ipotesi non peregrina, visto che Angelosante, nella durissima campagna elettorale  ha condotto una battaglia senza esclusione di colpi, con altri candidati salviniani nel collegio aquilano, facendosi non pochi nemici, e facendo irritare anche i vertici abruzzesi. 

Apparte l'incidente della quarta commissione e passata la linea della Lega, per la quale però Forza Italia aveva chiesto ieri come contropartita: la garanzia da parte degli alleati di una modifica immediata dello Statuto per poter far entrare in consiglio un “supplente”, anche per il loro sottosegretario Umberto De Annuntiis, come già avvenuto per i sei assessori, “surrogati” dai primi dei non eletti nei vari collegi. Il supplente sarebbe in questo caso l'ex sindaco di Atri, Gabriele Astolfi

Primo commento al vetriolo di quanto accaduto nella commissione Vigilanza è arrivata a strettissimo da Paolucci del partito democratico, che su facebook ha tuonato:

“E' inciucio Lega e Movimento 5 stelle. Arriva il diktat di Salvini. Da oggi in Regione l’unica opposizione è quella di centrosinistra. Hanno detto no a Legnini!”.

 A seguire una nota durissima di  Americo Di Benedetto, capogruppo di 'Legnini presidente', di Sandro Mariani capogruppo di Abruzzo in Comune e dello stesso Paolucci.

“L’elezione dell’Ufficio di Presidenza della Commissione Vigilanza si è risolta in una farsa. Sugli interessi dei cittadini abruzzesi, che sicuramente avrebbero largamente apprezzato l’elezione di Legnini quale figura di garanzia, sono prevalsi i diktat di Salvini e si è rivelata la vera anima del Movimento 5 Stelle, ormai impegnato solo nell'occupazione dei posti”.

Per i tre esponenti dell''opposizione, “la Commissione Vigilanza, unico vero organo di garanzia e di controllo previsto dallo Statuto Regionale, è stata assegnata con la peggiore logica spartitoria tra Lega e Cinque Stelle. Altro che organo di controllo: la Commissione di garanzia diventa il terminale politico in Abruzzo della maggioranza di Governo Lega/5 Stelle. Lo Statuto della Regione riserva alle opposizioni la designazione, mentre invece è stata la maggioranza a decidere il proprio controllore”.

“Dunque l’unica opposizione in Consiglio Regionale è quella del centrosinistra”, chiosano i tre consiglieri.

Di ben altro avviso, ovviamente il Movimento 5 stelle, che con la capogruppo pentastellata Sara Marcozzi, “Nessuno più del M5S può svolgere al meglio il ruolo di vigilanza all’interno di Regione Abruzzo e sono certa che Pietro Smargiassi saprà dirigere questo importante organo ispettivo con competenza e serietà”, commenta soddisfatta, non replicando all'acusa di “inciucio” con la Lega. 





PRESIDENTI, VICE PRESIDENTI E SEGRETARI DELLE COMMISSIONI 

Prima commissione Bilancio 

Vincenzo D’Incecco (Presidente- Lega Salvini Abruzzo)
Sara Marcozzi (Vice-Presidente – M5S)
Daniele D’Amario (Segretario – Forza Italia)

Seconda Commissione Territorio

Emanuele Marcovecchio (Presidente- Lega Salvini Abruzzo)
Antonio Blasioli (Vice-Presidente – PD)
Luca De Renzis (Segretario – Lega Salvini Abruzzo).

Terza Commissione Agricoltura

Emiliano Di Matteo (Presidente- Lega Salvini Abruzzo), 
Giorgio Fedele (Vice-Presidente – M5S), 
Antonio Di Gianvittorio (Segretario- Lega Salvini Abruzzo)

Quinta Commissione Sanità 

Mario Quaglieri (Presidente-Fratelli d’Italia),
Francesco Taglieri Sclocchi (Vice-Presidente–M5S)
Simone Angelosante (Segretario – Lega Salvini Abruzzo);

Giunta per il Regolamento

Lorenzo Sospiri (Presidente – Forza Italia)
Silvio Paolucci (Vice-Presidente – PD)
Sara Marcozzi (Segretario –M5S)

Commissione di Vigilanza

Pietro Smargiassi (Presidente – M5S),
Antonietta La Porta (Vice-Presidente – Lega Salvini Abruzzo)
Emanuele Marcovecchio (Segretario – Lega Salvini Abruzzo).

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