MODIFICHE DOPO I RILIEVI DEI MINISTERI. PAOLUCCI (PD): ''EVITATO CONDONO TOMBALE''. MARIANI: ''UN MINUTO DI VERGOGNA''. SOSPIRI, ''CI SIAMO ALLINEATI''

CONSIGLIO: CORRETTO ”CURA ABRUZZO 1” ”LA LEGGE POTREBBE PERDERE MOLTI MILIONI”

24 Giugno 2020 00:01

Regione - Politica

L’AQUILA – Il consiglio regionale ha approvato, con i voti della maggioranza è l’astensione delle opposizioni, la norma che corregge il “Cura Abruzzo 1” per evitare il contenzioso di legittimità davanti alla Corte Costituzionale.

La legge, la prima di sostegno a famiglie, imprese, associazioni ed enti, potrebbe perdere, però, a causa dei correttivi, la portata economica annunciata in fase di varo: dai cento milioni potenziali si potrebbe passare a molto meno, 20-30. 

Almeno questo ha denunciato il centrosinistra.

La legge era stata osservata non solo dal Mef, ma anche dall’Ufficio legislativo del Ministero della Giustizia e dal Mibact, come ha detto in apertura di seduta Emiliano Di Matteo, della Lega.





I correttivi principali riguardano la riforma della cosiddetta “pace fiscale”, riformata in modo tale che non si possano coinvolgere i privati che operano nella sanità.

Per questo l’ex assessore alla Salute della giunta D’Alfonso, Silvio Paolucci, oggi capogruppo del Pd, ha esultato: “Mai come in questa occasione “ve l’avevamo detto”. Non v’è un solo tema tra quelli toccati che non ha riguardato tutto ciò che vi abbiamo detto in questi mesi. Il vero dubbio che abbiamo è che se si prova a chiedere, dal dg in giù, ai vari capi dipartimento, ai dirigenti, quante risorse stanziano 'Cura Abruzzo 1 e 2' nessuno è in grado di darci una risposta. La pace fiscale era un condono tombale per qualche potere forte che avrebbe costretto la Regione a sottrarre decine e decine di milioni di euro dalle cure dei cittadini. Sfidare il mondo della sanità privata è sfidare un pezzo di poteri forti. Un pezzo di informazione è regolato in ragione della sanità privata. Ma un consiglio è autorevole se accetta la sfida di parlare con libertà, senza timori e censure. Sono contento che la battaglia abbia dato ragione a chi l’ha sostenuta fin dall’inizio”.

Il centrosinistra, a fine seduta, ha rincarato la dose: “Degli oltre 100 milioni annunciati dal governo regionale di centrodestra durante la gestazione dei provvedimenti a sostegno delle famiglie e delle imprese abruzzesi dalla Giunta, sono veramente una minima parte quelli al momento erogati o utilizzati allo scopo. La giunta si è dimostrata lenta anche durante la pandemia, tant’è che a distanza di oltre 2 mesi dall'approvazione del Cura Abruzzo 1, meno del 30% della dotazione finanziaria complessiva annunciata è stato impegnato” hanno detto Silvio Paolucci, Americo Di Benedetto e Sandro Mariani.

“Si tratta di una quota che solo in piccola parte è arrivata a famiglie e imprese – rimarcano i consiglieri – Avevano detto che avrebbero trovato le coperture in 15 giorni, ma ad oggi mancano all'appello ancora i 42 milioni non ancora impegnati per l'attivazione dei fondi di dotazione; i 38 milioni delle risorse riprogrammabili dei fondi Fesr (19,36 milioni) e Fse (18,48) per le imprese e lavoratori autonomi titolari di partita Iva; i 12 milioni cancellati quest'oggi con la Legge correttiva del Cura Abruzzo per mancanza di copertura finanziaria come avevamo peraltro detto sin da prima dell’approvazione della misura; le ulteriori somme, pari a 20 milioni, rinvenienti a seguito dell'approvazione del Rendiconto 2019”. 

Sandro Mariani (Abruzzo in Comune) ha inoltre invitato la maggioranza “a osservare un minuto di silenzio per vergogna”.





Molto duro anche il fronte Cinque Stelle: “Il Consiglio regionale – ha detto la capogruppo Sara Marcozzi – è stato costretto a intervenire ancora una volta, prima in Commissione poi nella seduta odierna, per mettere un'altra pezza a uno dei tanti errori che questa Giunta di centrodestra ha fatto da quando ha iniziato il proprio mandato in Regione Abruzzo. Con la legge 122, è stato modificato il testo del Cura Abruzzo 1, un provvedimento che Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia hanno scritto e approvato in piena emergenza Covid, senza curarsi di specificare con quali coperture avrebbero effettivamente aiutato cittadini e imprese e nonostante noi li avessimo avvisati. Per questo il Consiglio dei Ministri non ha potuto far altro che impugnare un provvedimento scritto male da questa maggioranza, che non è nuova a mettere in mostra la propria inadeguatezza costringendo poi le istituzioni, che dovrebbero lavorare senza sosta per aiutare gli abruzzesi in questo momento di grave crisi economica e sanitaria causata dal Covid, a perdere tempo prezioso”. 

Due mesi fa, per giorni – ha spiegato Marcozzi – ci siamo sgolati per segnalare gli errori contenuti nel testo che avrebbero portato come conseguenza l'impugnativa e ritardi nell'erogazione dei fondi necessari ai cittadini. Lo abbiamo fatto nel massimo spirito di collaborazione istituzionale, anche quando sarebbe stato facile cavalcare la paura dei cittadini in pieno lockdown da Covid, come fatto invece da vari esponenti del centrodestra abruzzese che, attaccando pretestuosamente il governo nazionale, sono sembrati più interessati a fare ostruzione al Presidente Conte che alle priorità dell'Abruzzo. La necessità di approvare leggi in fretta per portare avanti la solita campagna propagandistica, sembra così aver avuto la meglio sul dovere istituzionale di scriverle bene. E questo è stato il risultato: tornare, a oltre due mesi di distanza, nuovamente su un testo approvato, perdere tempo prezioso e far attendere ancora le imprese abruzzesi”.

Domenico Pettinari, Cinque Stelle, ha invece attaccato sul contributo di 30 mila euro concesso all’Unpli, l’Unione delle Pro Loco, inserito con un emendamento: “Utilizzate le norme come Cavallo di Troia per inserire marchette e cose vi interessano. E’ un affronto”.

“La legge – ha dichiarato il presidente dell’assise Lorenzo Sospiri – chiarisce i punti e risponde in toto all’impugnativa del governo, tranne sulla gestione dei pascoli, su cui la giunta ritiene di andare in giudizio”. 

Francesco Taglieri (M5S) ha chiesto di sapere “qual è la pianificazione per reperire e utilizzare le risorse e fare in modo che il “Cura Abruzzo” non resti un contenitore vuoto”.

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