COMUNE VASTO: DESIATI DA’ LE DIMISSIONI, E’ POLEMICA NEL CENTRODESTRA

di Mariangela Speranza

6 Agosto 2016 18:01

Regione -

VASTO – “Passo nei riservisti e credo sia doveroso dopo una vita spesa nella politica nei vari livelli rappresentativi delle istituzioni”.

Così Massimo Desiati, candidato sindaco del centrodestra alle ultime elezioni amministrative di Vasto (Chieti), presenta le dimissioni, rinunciando così alla carica di consigliere a soli due mesi dall’insediamento dell’amministrazione del nuovo primo cittadino Francesco Menna, che lo ha sconfitto al ballottaggio.

Un ritiro dalla scena politica che fa andare su tutte le furie il consigliere di Forza Italia Guido Giangiacomo, che sui social ha parlato addirittura di “indignazione allo stato puro”.

“Fino alle primarie del centrodestra del 13 maggio – si legge su un post dello stesso Giangiacomo su Facebook – per mesi ho chiesto ai vastesi che si riconoscono nel centrodestra di evitare chi era stufo della politica e demotivato e puntare su chi aveva ancora tanta voglia di dare a Vasto un governo cittadino degno di tal nome. Sapete come è andata? Cosa dire ora? Avevo ragione?”.

Le dimissioni di Desiati sono arrivate, infatti, dopo quelle già presentate dal consigliere Giuseppe Tagliente a ridosso nel giorno del primo Consiglio comunale ma, a detta dell'ultimo candidato sindaco del centrodestra vastese, sono state dettate innanzitutto da una “necessità di ricambio generazionale”.





“Ne abbiamo tutti i segnali – ha spiegato ai microfoni del programma Time Out di Zonalocale.it – Non solo messi in evidenza nelle ultime elezioni ma è il mondo della politica che sta cambiando e laddove non si riesce a mantenere un nuovo passo, uno strano passo, sarebbe importante staccare la spina farlo nella maniera giusta e nel momento giusto”.

Consigliere provinciale nel 1980, all'età di 24 anni, Desiati ha infatti militato in politica per 43 anni circa, ricoprendo nel tempo le cariche di assessore comunale, di presidente del Consiglio comunale di Vasto e di assessore regionale.

“Non ho mai staccato la spina – ha sottolineato – se non per un breve periodo laddove chi, da parte dell'autorita giudiziaria, pensava avessi commesso chissà quale nefandezza. Adesso però la politica è cambiata. Siamo tornati, ma con una retromarcia veloce, a una repubblica primordiale che non mi appartiene. Ho cominciato a far politica quando si criticava la prima repubblica. Ora sono peggiorate troppe cose e il rapporto tra chi ha elettorato attivo e passivo è cambiato di molto. Sarà perché i partiti hanno esaurito la spinta ideologica, ma la partita politica viene giocata esclusivamente per un bisogno proprio e, essendosi abbassata di molto l'asticella che segnava il livello del servizio alla popolazione, chi si candida lo fa sempre più spesso per raggiungere lo scopo della gloria e, per molti, dell'arricchimento e chi deve scegliere lega il rapporto con il candidato a seconda dei propri bisogni”.

Un'uscita di scena che da alcuni è stata, però, letta quasi come un regolamento di conti dopo la sconfitta alle recenti elezioni comunali. Tra questi lo stesso Giangiacomo che, sempre su Facebook, ha polemizzato: “Ma come si fa a leggere (perché entrambe le dimissioni sono state apprese da noi compagni di cordata dalla stampa nemmeno con preavvisi personali) nel giro di poche settimane che i primi due eletti alle primarie del centrodestra che si candidavano alla guida della città o ad una opposizione costruttiva Massimo Desiati e Giuseppe Tagliente si dimettono per un ricambio generazionale? A me viene da dire una sola cosa. Ma questo ricambio generazionale non potevate farlo il 13 maggio e lasciare scegliere i vastesi tra me, Massimiliano Zocaro e Incoronata Ronzitti che abbiamo qualche anno di meno ma soprattutto tanta politica alle spalle in meno?”.

“No mi dispiace pensatela come volete, ma avete regalato a Vasto altri anni di un centrosinistra il cui buongiorno lo potete vedere in questi giorni quale è – ha poi aggiunto – I vastesi vi sono infinitamente grati, poi sugli specchi arrampicatevi quanto volete, d’altronde come diceva Otto Von Bismarck 'La politica è l’arte dell’impossibile' no? Senza parole. La mia risposta e quella di Forza Italia è nella conferenza stampa di ieri: ci pensiamo noi”. 





Dal canto suo Desiati ha però dichiarato di avere i suoi motivi per dimettersi e di sperare” che siano credibili al pari di quelli di Tagliente”.

“Non vedo un parallelismo – ha spiegato – Quando mi sono candidato lo sforzo voleva essere quello di capitalizzare e teasaurizzare l'esperienza politica fatta per la mia città ecco perchè non si è soltanto candidata una faccia, con quella parte dell'elettorato che è stata riconosciuta, ma in virtù di un programma”.

L'ormai ex consigliere, a cui i cittadini vastesi ai ballottaggi andati in scena nel giugno scorso hanno accordato il 49,9 per cento delle preferenze, ha inoltre sottolineato di non essere “un dilettante allo sbaraglio”.

“Ho presentato un programma di 40 pagine – ha detto ancora – non so chi l'abbia letto, ma era un programma di inerventi intessuto di una ragion d'essere propria di chi vuole esprimere un valore e dei principi nelle cose da fare si dice che quando si perdono le elezioni che è stato bocciata una proposta non so se è stato bocciato, spero che rimanga. io mi sono candidato a sindaco non a consigliere quindi la scelta di non partecipare alla politica attiva è una scelta fatta ancora prima delle elezioni”. 

Al posto di Desiati entrerà ora in Consiglio comunale Francesco Prospero.

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