FIRMATA L'INTESA PER IL RECUPERO DELLA BASILICA, STANZIATI 12 MILIONI

COLLEMAGGIO ”PETROLIO DEGLI AQUILANI”, ACCORDO ENI-COMUNE, RIAPRIRA’ NEL 2016

di Alberto Orsini

29 Agosto 2013 17:00

L'Aquila - Video








L’AQUILA – “La Basilica di Collemaggio è il nostro petrolio”, con questa metafora il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ha espresso la sua soddisfazione in occasione della firma dell’accordo per il recupero dell’edificio sacro simbolo della Perdonanza Celestiniana, in corso nel capoluogo.
Distrutta quasi del tutto dal sisma, chiusa di recente per rischi concreti di crollo portati alla luce da uno studio dell’Università dell’Aquila, la Basilica sarà strutturata con un impegno di spesa di 12 milioni di euro, più altri 2 per il Parco del Sole, vicina area verde, che sarà intitolata al fondatore Enrico Mattei.
I vertici dell’Eni prevedono la progettazione entro un anno e poi altri due per cominciare e concludere i lavori subito dopo la Perdonanza 2016, come spiegato da Salvatore Sardo, Chief Corporate Operations Officer (direttore operativo) del colosso petrolifero.
“Vogliamo ripensare quest’area con gli aquilani e per gli aquilani – ha aggiunto – Per questo nel progetto abbiamo immaginato da subito il coinvolgimento diretto della città della sua gente”. In tal senso ai lavori di ricostruzione si affiancherà il progetto digitale www.ungiornoacollemaggio.it per condividere il cammino triennale della rinascita.
Uno stimolo alla celerità arrivato dall’arcivescovo metropolita dell’Aquila, monsignor Giuseppe Petrocchi. “Collemaggio va restituita agli aquilani nei tempi più rapidi possibili, è importante che alcuni spazi siano recuperati prima del termine, in particolare alcune navate, per non prolungare troppo a lungo l’apnea aggregativa e trasformarla in asfissia. Si tratta di un luogo fondativo dell’Aquila, che trasforma una popolazione in un popolo”.
L’ingegnere Angelo Caridi, responsabile del progetto tecnico, ha spiegato che “l’ultima parola sull’aspetto finale che dovrà ve la Basilica ricostruita spetterà alla Soprintendenza, che noi abbiamo coinvolto. Per ogni concio dell’edificio è stato realizzato un file per comporre un grande modello a tre dimensioni che verrà utilizzato per le simulazioni”.
“Alla prossima Perdonanza ci auguriamo di aver già completato la progettazione di dettaglio estremo e selezionato la ditta. La Perdonanza 2016 servirà concludere i lavori prima di consegnare la Basilica al Comune – ha aggiunto facendo la road map – Studieremo una progettazione per lotti in modo da riconsegnare una parte di Collemaggio alla fruizione del pubblico entro la Perdonanza 2015 per poi completare un anno dopo”.
L’impegno di Eni per Collemaggio è successivo alla cancellazione di un altro progetto, cominciato un mese dopo il sisma, a maggio 2009, e anch’esso triennale, che prevedeva la realizzazione di un centro di ricerca nella zona Ovest dell’Aquila, in località Casale Calore.
 
In tre anni, tuttavia, si è riusciti appena a cambiare la destinazione d’uso dei terreni di proprietà dell’Ateneo da agricola a edificabile, ma a quel punto il protocollo d’intesa con Eni era scaduto e l’amministratore delegato Paolo Scaroni, furioso con l’Università molto) e con il Comune (un po’), ha fatto saltare l’accordo, promettendo nuovo impegno ma in altri progetti, sfociato appunto nella ricostruzione di Collemaggio.
A proposito di quei famigerati terreni, il sindaco Cialente ha chiarito che “torneranno agricoli”, sgombrando il campo dal possibile rischio di speculazioni edilizie.
“Sarà una cosa importante che Eni porterà in giro per il mondo – ha sottolineato l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano – e noi faremo di tutto perché loro possano ricordare bene L’Aquila, a partire dai tecnici designati dal Comune. Sarà importante cogliere l’ambizioso traguardo del 2016″.
L’assessore alle Opere pubbliche Alfredo Moroni ha parlato in particolare del progetto di rinascita del Parco del Sole. “con un masterplan per una serie di interventi complessivi di valorizzazione. Tra questi – ha elencato – l’anfiteatro, un planetario, un bar, un ristorante, l’eliminazione delle barriere architettoniche e un sistema di illuminazione”.
“Altri apporti – ha aggiunto Moroni – arriveranno dallaFondazione Carispaq, per 1 milione, e altri donatori importanti, come il Lions Club, e un altro milione dalla cosiddetta ‘legge mancia'”.
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