CINEMATIK: PAIN AND GAIN, MUSCOLI E DENARO HUMOR NERO, CULTURISTI E VOGLIA DI RICCHEZZA

di Daphne Leonardi

12 Agosto 2013 08:39

Regione -

L’AQUILA – Aveva dichiarato che questo film sarebbe stato diverso, intimo ma, a parte il budget ridotto per i suoi standard, solo circa venti milioni di dollari, il regista statunitense, che ha realizzato Armageddon, Bad Boy, reduce da Transformers 3, Michael Bay rimane fedele agli effetti visivi che si è potuto permettere, affezionato ai passaggi veloci, al piano sequenza circolare, amante della battute da ‘ironicamente duri’ mentre racconta una storia tratta dalla cronaca del 1999 del Miami New Times, a firma del giornalista investigativo Pete Collins.

Un culturista, Daniel Lugo, insegnante di pesi in famose palestre della Florida, interpretato da Mark ‘Marky Mark’ Wahlberg, si fa completamente sopraffare dal mito americano del successo, del denaro, delle belle donne e decide di rapire uno dei suoi clienti, ovvero Victor, un facoltoso imprenditore ebreo, interpretato dal bravo Tony Shalhoub, noto soprattutto per la serie televisiva Detective Monk, inizialmente troppo orgoglioso dei propri successi in campo economico tanto da farne ingenuamente vanto.

Lugo pianificherà un vero e proprio piano di estorsione per appropriarsi indebitamente e forzatamente della grande ricchezza accumulata dall’uomo affinché la sua esistenza possa essere “pompata” a dovere.

Naturalmente trova dei complici: Adrian Doorball, Anthony ‘Gangster Squad’ Mackie, che per diventare sempre più massiccio, soffre di gravi problemi di impotenza, le cui cure costano parecchio, e Doyle, Dwayne Johnson The Rock, un quasi naturalmente superfisicato, appena uscito dalla galera, in cerca di lavoro che, per redimersi dalla dipendenza di cocaina, si è avvicinato a Dio e alla religione.

A dar loro filo da torcere, perché, nonostante i tre commettano diverse goffaggini, riescono ad averla incredibilmente vinta, c’è l’investigatore privato, poliziotto in pensione, Ed Du Bois, interpretato dall’algido e talentuoso attore Ed Harris che ricordiamo nelle vesti dell’artista Jackson Pollock nel film “Pollock”.





Non mancano le classiche immagine patinate di belle donne, anch’esse superfisicate, non manca la divertente suspence data dalla curiosità di sapere se questo omogeneo quanto imbranato trio di stupiti culturisti riuscirà a tenere in piedi il pericoloso gioco di rapimenti e lauto guadagno in cui si sono sprovvedutamente inguaiati.

Gli sceneggiatori Christopher Markus e Stephen McFeely, già insieme ne “Le cronache di Narnia”, giocano inizialmente sul voice over, ovvero voce, in questo caso voci, fuoricampo di personaggi che narrano di se stessi, in un lungo prologo.

Poi si passa all’azione continua, senza mai momenti di sospensione, tanto che essa è la vera protagonista della scelta registica, in completo disaccordo con il proponimento iniziale di Bay.

Il film risulta così a metà tra una dark comedy e un action puro, piacevole nell’insieme ed interessante perché parla di fatti realmente accaduti e sicuramente sarà apprezzato da chi vuol passare una serata estiva al cinema di grande svago.

Infine, buona è anche la performance degli attori, con una particolare menzione per la capacità di mettersi in gioco, in maniera assurdamente ridicola, del supermuscoloso, gigante Johnson, ex wrestler, vincitore in passato di 17 titoli, che ricordiamo per esempio in “Fast and Furious 5 e 6”.





TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=KNySf46qUso

Distributore: Universal Pictures International Italy Genere: Azione Regia: Michael Bay Interpreti: Mark Wahlberg, Dwayne Johnson, Anthony Mackie, Ed Harris, Bar Paly, Rob Corddry, Rebel Wilson, Ken Jeong, Yolanthe Cabau Sceneggiatura: Christopher Markus, Stephen McFeely, Scott Rosenberg Nazione: USA Durata: 129 Produttore: Paramount Pictures, De Line Pictures, Platinum Dunes

CINEBISCOTTINO
da “Donnie Brasco” (1997) di Mike Newell

http://www.youtube.com/watch?v=rBtHW14nCb4

Tecnico FBI: “Ti posso chiedere una cosa?”
Donnie: “Avanti”.
Tecnico FBI: “Cos’è che te lo dico a fare? Che vuol dire?”.
Donnie: “Che te lo dico a fare significa se tu sei d’accordo con qualcuno. Se ti fai Rachel Welch è proprio un bel pezzo di figa, che te lo dico a fare. Invece se non sei d’accordo che una Lincoln è meglio di una Cadillac, che te lo dico a fare! Oppure se una cosa secondo te è buona, ma tanto buona… minchia sti peperoni, che te lo dico a fare! Ma può anche voler dire va al diavolo! Tipo uno fa all’altro: hey, Bubby dice che ha il cazzo piccolo e Bubby: che te lo dico a fare”.
Tecnico FBI: “Che te lo dico a fare, Bubby, che te lo dico a fare”.
Donnie: “A volte non significa niente, solamente che te lo dico a fare”.
Tecnico FBI: “Interessante, grazie della spiegazione, ho capito”.
 

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