CINEMATIK: LA VITA DI ADELE, TRE ORE E PASSA SENZA STANCARSI, FILM INTENSO E RIUSCITO

di Daphne Leonardi

20 Novembre 2013 08:00

Mondo -

L’AQUILA – Vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes 2013, fortemente apprezzato dal presidente della giuria, Steven Spielberg, La vita di Adele, film del regista tunisino naturalizzato francese, Abdellatif Kechiche, con intensità, racconta un amore tra due donne.

Tratto dal graphic novel Il blu è un colore caldo di Julie Maroh, bestseller in Francia, vincitore del premio Fnac al Festival di Angoulême 2011, pubblicato da Rizzoli Lizard, la storia ha per protagonista una ragazza, Clementine, che qui diventa Adele, mantenendo il nome dell’attrice di origine greca che interpreta il ruolo, Adèle Exarchopoulos.

Ambientato a Lille, la liceale Adele, di estrazione piccolo borghese, segue l’indirizzo letterario, è amante della lettura ma non della critica, del cibo, in particolare è golosa di abbondanti piatti di pastasciutta al ragù, ha un caro amico gay con cui condivide momenti di confidenza e di svago.

Le sue amiche a scuola le fanno notare che un compagno ha chiaramente un debole per lei, è un ragazzo molto carino, un po’ tenebroso ma gentile e spontaneo e Adele finisce presto per cedere al corteggiamento.

Sembra che la storia inizi bene fino al primo momento di intimità quando la ragazza capisce di non sentirsi completamente a suo agio e lo lascia.

Nei pensieri di Adele, in realtà, ricorre una misteriosa figura femminile con un caschetto blu, abbracciata a una coetanea, incontrata per caso e con la quale vi è stato solo il tempo di un rapido scambio di sguardi.

Il destino porterà ben presto Adele a conoscerla: si tratta di Emma (Léa Seydoux), una studentessa universitaria che frequenta Belle Arti, una pittrice che ha scoperto di essere lesbica a quattordici anni e che, grazie ad una famiglia intellettuale e di larghe vedute, ha potuto vivere la propria omosessualità apertamente e senza alcun trauma.





Adele, invece, fin da subito, si scontra con la società: quando dopo un primo incontro a scuola si sparge la voce che la giovane potrebbe essere omosessuale, il gruppo la rifiuta duramente.

Due salti temporali raccontano come prosegue la storia d’amore passionale e assoluta tra Adele e Emma.

Le due andranno a convivere insieme, entrambe realizzando i propri sogni, la prima quella di diventare maestra d’asilo e la seconda un’artista affermata.

Le due sono completamente diverse ma si compensano: Adele è paciosa, si occupa della casa, non ha grandi ambizioni, Emma è perfettamente assorbita dal proprio ruolo bohemienne, nulla sembra poter scalfire il loro amore eppure, come ogni storia, mostrerà anch’essa il lato più fragile.

Un film giocato su intensi, maliziosi, poetici e dolorosi primi piani, in particolare quelli della protagonista, Adele, una ragazza alle prese con la crescita e la presa di coscienza di sé.

Un film sul primo amore, che riesce a portare sul grande schermo quello più delicato tra due donne, le quali, seppur riprese, completamente a nudo, in lunghe sequenze di spinta intimità non cade nella volgarità.

Le due attrici protagoniste risultano molto brave, forse anche per la riuscitissima regia, giocata nel pieno realismo, con punte di audacia tanto che non stancano le tre ore e venti di film.

TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=VaY9exBvJfs





GENERE: Drammatico REGIA: Abdellatif Kechiche SCENEGGIATURA: Abdellatif Kechiche, Ghalya Lacroix

ATTORI: Léa Seydoux, Adèle Exarchopoulos, Salim Kechiouche, Aurélien Recoing, Catherine Salée, Jérémie Laheurte
Ruoli ed Interpreti MONTAGGIO: Camille Toubkis, Albertine Lastera, Jean-Marie Lengelle, Ghalya Lacroix

PRODUZIONE: Quat’sous films, France 2 Cinéma, Wild Bunch, Scope Pictures, Vértigo Films

DISTRIBUZIONE: Lucky Red PAESE: Francia 2013 DURATA: 179 Min FORMATO: Colore

 

CINEBISCOTTINO
da “Io e Annie” (1977) di Woody Allen
http://www.youtube.com/watch?v=Q_dB7NPgNZc

Alvy: “Tu sei estremamente sexy, incredibilmente sexy, perché sai chi sei? Sei una policaliente epiteliale”.
Annie: “Cosa vuol dire? E’ una malattia?”
Alvy: “No, sei eccezionale a letto perché provi piacere in ogni parte del corpo se io ti tocco, capisci? Non so, la punta del naso… se ti tocco le rotule, le falangi, subito ti ecciti”.
Annie: “Sai che mi piaci veramente? Mi piaci proprio tanto”.
Alvy: “Sei fantastica! Mi ami? Perché io ti amo, ci conosciamo solo da poco…”
Annie: “Beh, certo, io credo probabilmente sì. Sì, io ti amo, tu mi ami?”.
Alvy: “Sì, ma amore è un termine troppo debole, io ti straamo, io ti adamo, io ti abramo, no troppo debole, certo che ti amo.. perché non ci credi?”.
Annie: “Non lo so”.

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