CINEMATIK: IL ‘NORMALE BOOM’ DI CHECCO ZALONE SOLE A CATINELLE INCASSA PIU’ DI TUTTI GLI ALTRI

di Daphne Leonardi

19 Dicembre 2013 08:11

Italia -

È piacevole e nulla di più eppure è il fenomeno del momento: a un mese e mezzo dall’uscita, è ancora possibile vedere Sole a catinelle in molte sale dove ha superato qualunque positivo pronostico negli incassi, con oltre 50 milioni di euro, ormai il primo film italiano in tal senso e già si paventa l’idea, come ha comunicato pochi giorni fa il produttore di Taodue Pietro Valsecchi, che in Usa, Germania, Francia e Spagna si vogliano acquistare i diritti per dei remake.

Al secondo posto nella classifica del box office italiano, superato solo dal colossal americano Avatar di James Cameron, affronta con ingenuo ottimismo la crisi economica attuale, con note di semplicistico romanticismo, pillole di sociale, minestrone di lusso e proteste operaie.

Il personaggio protagonista si chiama Checco e ha trentasei anni esattamente come l’attore che lo interpreta cioè il barese Checco Zalone, il cui vero nome è Luca Medici, ormai paragonato da colleghi e parte della critica ad Alberto Sordi, Totò e via dicendo, insomma i mostri sacri del cinema nostrano.

Tutto ha inizio quando Checco, rappresentante di successo di aspirapolveri, che fino a poco tempo prima aveva condotto una vita da nababbo riempiendosi di rateizzazioni, ma ora in forte crisi coniugale con la moglie Daniela (Miriam Dalmazio), operaria cassaintegrata, e in grosse difficoltà finanziare, promette al figlioletto Nicolò (Robert Dancs) di portarlo a fare una vacanza da sogno a patto che la pagella sia piena di dieci, cosa che puntualmente accade.

La vacanza parte male, Nicolò è deluso dal padre che lo porta nella cascina rurale di un’anziana zia al suo paese d’origine che non vede da anni solo perché in realtà più che essere interessato al soggiorno spera di convincere qualche parente a comprargli la mercanzia salvandolo dal licenziamento.

È così che il piccolo Nicolò sembra rinunciare alla tanto agognata vacanza con il padre e si fa accompagnare al molo dei traghetti dove potrebbe unirsi alla famiglia di emigrati di una collega della madre ma all’ultimo il piccolo ci ripensa.





Ed ecco la svolta, quando sulla loro strada appare il cartello della scritta zoo che attira subito Nicolò e dove i due incontrano la ricchissima Zoe (Aurore Erguy) madre di bambino che soffre di mutismo e che Checco inconsapevolmente riesce a guarire.

Zoe, in cambio, gli offre un vacanza extra lusso fatta di villa con piscina, yacht, cene e party a base di prelibatezze e champagne, partite di golf, apparizioni televisive con l’alta società ed imprenditoria.

Dopo un inizio scontato e neanche così divertente, arriva qualche battuta riuscita nella parte centrale dove è più facile giocare grazie al classico contrasto umile – ricco spocchioso.

Un film che amaramente è lo specchio di una crisi che tarda a passare ma che qui, in maniera favoleggiante e retorica, solo a volte umoristica, si risolve con facilità, fatto di una comicità che si basa sul carisma personale del Checco nostrano.

Insomma come dice lo stesso titolo vince una ricetta che prova ad infondere una lauta dose di ottimismo che, alla fine, è quantomeno salutare.

Ma tra le commedie che sono uscite nello stesso periodo, è  Zoran, il mio nipote scemo, opera prima del giovane regista di Gorizia Matteo Oleotto, presentato nella Settimana della Critica al Festival di Venezia, dove ha vinto il Premio del Pubblico, che merita di più, anche per un cast di attori ben assortito.

TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=MUPhgx2l_Jo





GENERE: Comico, Commedia REGIA: Gennaro Nunziante SCENEGGIATURA: Checco Zalone, Gennaro Nunziante

ATTORI:  Checco Zalone, Aurore Erguy, Miriam Dalmazio, Robert Dancs, Valeria Cavalli, Orsetta De Rossi, Ruben Aprea, Matilde Caterina, Stefano Sabelli, Daniela Piperno, Lydia Biondi, Augusto Zucchi, Marco Paolini
Ruoli ed Interpreti

FOTOGRAFIA: Agostino Castiglioni MONTAGGIO: Pietro Morana MUSICHE: Luca Medici PRODUZIONE: Taodue

DISTRIBUZIONE: Medusa Film PAESE: Italia 2013 DURATA: 90 Min FORMATO: Colore

CINEBISCOTTINO

da “Tutti a casa” (1960) di Luigi Comencini

http://www.youtube.com/watch?v=E0HQ1Ul61hQ
Soldato: “Signor Tenente, i tedeschi!”
Sottotenente Alberto Innocenzi: “Dove?”
Soldato: “Là!”
Sottotenente Alberto Innocenzi: “Fermo, plotone alt… E' soltanto uno… Fermi al vosto posto”
Tedesco: “Io pricioniero. Tu mi defi fare prigioniero”.
Sottotenente Alberto Innocenzi: “Come prigioniero?”
Tedesco: “Io pasta guerra. Pricioniero”.
Sottotenente Alberto Innocenzi: “An vedi questo. Io chissà che me credevo, m'ha messo pure paura. Ma vattela a pija… Andiamo ragazzi, su avanti in marcia qui c'è un matto c'è…”
Tedesco: “Tu fare pricioniero”.
Sottotenente Alberto Innocenzi: “Non posso fare prigionieri io”.
Tedesco: “Mio diritto”
Sottotenente Alberto Innocenzi: “Ma che diritto, chi t'ha detto a te… Io non ho nessun ordine per fare prigionieri”.
Tedesco: “Diritto mio”.
Sottotenente Alberto Innocenzi: “Non vuoi fare il soldato? vattene a casa tua. Io non te posso portare con me.Via”.
Tedesco: “Mio diritto, pricioniero”.
Sottotenente Alberto Innocenzi: “E' inutile che mi vieni appresso, tanto prigioniero io non te ce faccio. Hai capito o no? Vattene via”.
Tedesco: “Bitte machen sie mich prigioniero”.
Sottotenente Alberto Innocenzi: “Te ne devi annà, hai capito che te ne devi annà, và via!”
Tedesco: “Belli alleati… schöne verbundene…”

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