CINEMATIK: COME TI SPACCIO LA FAMIGLIA, COMICITA’ SENZA ESAGERARE E CHE ANISTON!

di Daphne Leonardi

28 Settembre 2013 08:07

Regione -

L’AQUILA – Il regista Rawson Marshall, specializzato nella commedia che “non ama stare tra le righe” e che ora è molto in voga perché attrae un pubblico più numeroso, non smentisce la sua vena artistica con questo film dal titolo originale “We’re the Miller”, il cui copione girava ad Hollywood da circa dieci anni e la cui ultima stesura, ad opera di Dan Fybel e Rich Rinaldi, arriva sullo schermo assicurando chiassose risate, gag al limite del gusto ma dosate con sapienza di mestiere, momenti di ingenuità e sentimento.

Il piccolo spacciatore di marijuana David Clark, interpretato dal molto convincente Jason Sudeikis, per la prima volta nella veste di attore protagonista al cinema, per difendere le sorti dell’inesperto adolescente e vicino di casa Kenny (Will Poulter) che, a sua volta, tenta di proteggere una malcapitata ragazza di strada, Casey (Emma Roberts), dall’aggressione di una boy band, viene derubato di una cospicua somma di denaro.

Il suo boss, nonché fornitore, Brad, interpretato dall’esilerante Ed Helms, il dentista di “Una notte da leoni”, gli promette di dimenticarsi della faccenda a patto di accettare di fare, per una volta sola, da contrabbandiere di un imprecisato carico di erba dal Messico.

David non ha scelta e accetta, facendosi venire un’ingegnosa idea in mente per superare il confine, quella cioè di spacciarsi per un perfetto padre di famiglia, coinvolgendo però, nei panni della moglie e dei figli, altri tre personaggi quasi al limite dell’emarginazione sociale, di certo lontanissimi, almeno in apparenza, dai candidi canoni del sogno americano: la spogliarellista Rose, in realtà Sarah (Jennifer Aniston), che, ormai veterana del mestiere, si trova non solo nei guai per alcune scomode richieste sul lavoro ma anche perché l’ultimo fidanzato le ha completamente ripulito il conto in banca, nonché Kenny, abbandonato a se stesso dalla madre e la disadattata Casey.





Riusciranno i quattro a portare a termine la missione mettendosi nei panni di un allegro, spensierato, unito e pulito nucleo familiare?

La vicenda inizierà a complicarsi ancora di più quando il gruppo si imbatterà e sarà costretto a condividere parte del viaggio con una vera e propria famiglia che sembra avere tutti i canoni del politically correct finché persino non si scoprirà che il capofamiglia è un agente della Dea, l’antidroga statunitense.

Un humor che si contraddistingue grazie a personaggi ben delineati, accompagnati da battute “estreme”, qualcuna spinta, che hanno la funzione di rendere ancor più credibile il bizzarro quartetto e che vanno a braccetto con l’ironia scanzonata foriera della presa in giro di alcune convenzioni, anche nel finale: tutto rose e fiori e “altro”.

Ottima professionalità e tecnica, per questa commedia dove l’intesa tra i membri del cast chiaramente trapela anche dalle scene tagliate che scorrono con i titoli di coda.

Una Jennifer Aniston sempre in ottima forma, in tutti i sensi, che già aveva lavorato con il regista Rawson Marshall in “Palle al balzo – Dodgeball”, con un fisico ed un sex appeal da fare invidia alle ragazze e, soprattutto, mai volgare.





Con i suoi momenti assurdi quanto spassosi, la si può definire, senza ombra di dubbio, una pellicola assai divertente.

TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=tMChJANRrcI

GENERE: Commedia REGIA: Rawson Marshall Thurber SCENEGGIATURA: Dan Fybel, Rich Rinaldi ATTORI: Jennifer Aniston, Jason Sudeikis, Ed Helms, Emma Roberts, Will Poulter, Molly C. Quinn FOTOGRAFIA: Barry Peterson, Michael L. Sale MUSICHE: Ludwig Goransson, Theodore Shapiro PRODUZIONE: BenderSpink, New Line Cinema, Vincent Newman Entertainment DISTRIBUZIONE: Warner Bros. Italia PAESE: USA 2013 DURATA: 110 Min FORMATO: Colore

CINEBISCOTTINO

da “Will hunting – Genio ribelle” (1997) di Gus Van Sant
http://www.youtube.com/watch?v=lrb8JTP6JdM

“Momenti stupendi sai, piccole cose così, però sono queste le cose che più mi mancano: le piccole debolezze che conoscevo solo io, questo la rendeva mia moglie. Anche lei ne sapeva di belle sul mio conto, conosceva tutti i miei peccatucci. Queste cose la gente le chiama imperfezioni ma non lo sono, sono la parte essenziale. Poi dobbiamo scegliere chi fare entrare nel nostro piccolo strano mondo. Tu non sei perfetto campione. E ti tolgo dall’incertezza, la ragazza che hai conosciuto non è perfetta neanche lei ma la domanda è se siete perfetti o no l’uno per l’altra. È questo che conta, è questo che significa intimità”.

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