CHIETI – Nascere è un evento disorientante, sommuove l’animo dei presenti quanto quello di chi ha il compito di contenere, proteggere e guidare la creatura. L’incanto è uguale, e qualcosa persiste anche dopo l’accaduto legandosi al corpo della memoria come un’attesa, il tempo dei primi passi.
Lo scorso giovedì 3 ottobre il Museo Universitario di Chieti ha accolto il “Centro di Poesia e altri Linguaggi”, in cui la ricerca artistica guarda la poesia contemporanea come meta-medium, radice primordiale di un terreno che ha visto nascere attorno a sé forme sorelle: dal Poetry Slam alla Video-poesia.
L’ideatore, poeta e direttore del Centro è Luigi Colagreco, il quale afferma di voler “aprire le porte alle voci dei poeti contemporanei per favorire incontri tra giovani artisti e appassionati, stimolare il dialogo, il confronto”.
Secondo Colagreco “viviamo in un’epoca in cui la figura del poeta è marginale, eppure contemporaneamente assistiamo alla diffusione di eventi culturali poetici”.
Fra i membri del comitato scientifico il prof. Andrea Gialloreto, docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea dell'Università “G. D'Annunzio”, i poeti Enrico Fraccacreta e Loreto Rafanelli, il quale auspica “un centro in cui si formi una cultura, una spiritualità, in cui la poesia può dare un contributo come forma di conoscenza di noi stessi e della società”.
Al Centro hanno già aderito personalità di respiro internazionale quali i critici Francesco Napoli, Paolo Lagazzi e il poeta Roberto Carifi.
La terra è stata arata, il seme ricoperto e lavorato fra le mura di Chieti.
La rosa del Centro è pronta per essere vista, attende di donarsi.
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