CHIETI – Due anni di reclusione, pena sospesa e 2 mila euro di risarcimento dei danni alla parte civile: è la condanna inflitta dal giudice del Tribunale di Chieti, Andrea Di Berardino, a un 26enne di Chieti.
Quest'ultimo era finito sotto processo per calunnia a danni di un trentenne, pure di Chieti, che aveva accusato di avergli venduto sostanze stupefacenti.
La vicenda è nata da un'operazione antidroga condotta dai carabinieri che avevano arrestato il giovane trovandolo in possesso di marijuana e di un bilancino di precisione. E il ragazzo aveva indicato nel trentenne, finito a sua volta sotto inchiesta per spaccio di stupefacenti, la persona dalla quale aveva acquistato la droga.
Il procedimento a carico del trentenne, però, si è concluso davanti al Gip con sentenza di non luogo a procedere per non aver commesso il fatto. Di qui la denuncia querela per calunnia.
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