CHIETI: AL VIA IL VENTOTTESIMO CORSO DI FOTOGRAFIA, ”INSEGNIAMO UN LINGUAGGIO PER FILTRARE LA REALTA”’

di Rossella Papa

5 Marzo 2017 17:46

Chieti -

CHIETI –  Ha preso il via a Chieti nei giorni scorsi il nuovo Corso fotografico di base, una vera istituzione teatina essendo giunto alla sua 28ª edizione nella sede storica in via Silvino Olivieri.

“La fotografia è un modus vivendi, può essere una disciplina che ti insegna a vedere ciò che si guarda”, così racconta la sua passione ad AbruzzoWeb Gianni Ortolano, relatore del corso, preceduto da due incontri per spiegare le prossime attività del Fotoclub.

Otto appuntamenti per imparare a padroneggiare le tecniche di fotografia e avvicinarsi all’arte fotografica, dalla base fino al digitale.

Le lezioni riguardano la parte artistica e compositiva, spiegata dall’esperto Raffaele Zuccarini, e quella tecnica con  lezioni dello stesso Ortolano.

Nel mese di febbraio gli organizzatori hanno avuto modo di raccogliere le domande dei più curiosi negli eventi su “I grandi fotografi del XX secolo” e “La fotografia negli spot pubblicitari”.





A un passo dalla trentesima edizione, il corso è ormai un appuntamento molto richiesto; un successo dovuto a un’organizzazione motivata e a una grande dedizione.

“In primis c'è la passione di chi, all'interno dell'Associazione, mette a disposizione, gratuitamente, la propria passione e il proprio tempo per organizzare le attività sociali – così Ortolano spiega il segreto – e poi, sicuramente, il crescente interesse della massa alla fotografia”.

“Ogni anno abbiamo il piacere di vedere una sempre maggiore partecipazione, ma quello che ci dà più soddisfazione è la crescita qualitativa delle immagini prodotte dai nostri soci”, rimarca.

La fotografia è il tentativo di sfidare la tirannia del tempo e immortalare la sua, sempre più accentuata, velocità; nell’epoca di generazioni distratte, lo strumento della fotografia tenta di riportarle al valore del tempo qualitativo, per imparare a conoscere i mezzi giusti per guardare la realtà.

Secondo Orlando, “nel senso lato del termine la fotografia ci insegna a filtrare con il giusto spirito d'osservazione ciò che ci circonda. Ma nel senso dell'immagine, la foto può essere emozione, ricordo, il fissare un attimo fuggente e farlo diventare eterno”.

“Voglio far mie le parole di Paolo Roversi – prosegue – Oggi, con le nuove tecnologie digitali, tutti si sentono fotografi, ma non è così. È un vero linguaggio e ci sono tanti analfabeti. Ecco, ai nostri soci vogliamo insegnare a leggere e scrivere”.





Avere a disposizione ogni strumento non significa saperlo usare, il corso concede la possibilità di diventare padroni di un mezzo con il quale imparare a guardarci intorno.

Una nuova edizione, sulle spalle di anni di progetti e soddisfazioni: 16 mostre collettive fotografiche, 18 mostre personali, fra cui spicca quella del maestro Mario Giacomelli, concorsi nazionali a tema libero, 3 mostre iconografiche su Chieti e 5 concorsi Internazionali, di cui 4 in collaborazione con la Provincia di Chieti, con tema “Archeologia & Ambiente” con particolare attenzione rivolta ai beni presenti sul territorio.

Di questi concorsi sono stati realizzati i relativi cataloghi con le foto vincenti e guide sui luoghi della cultura della Provincia.

Un altro concorso Internazionale ha avuto per tema “Abruzzo regione verde d'Europa” ed è, dunque, anche un modo per valorizzare la città di Chieti e imparare a guardarla dietro un nuovo sguardo.

“È sicuramente un modo per valorizzare Chieti, sia insegnando a guardarla con spirito diverso, ma anche portando persone di fuori a frequentare la nostra città – sottolinea Ortolano – Cito il Photocamp da noi organizzato nel 2011 dove oltre 70 blogger-fotografi, molti di fuori regione, si sono cimentati in un concorso estemporaneo”.

“Le foto partecipanti a quel concorso sono ora pubblicate sul banner del sito del Comune di Chieti. Inoltre molti partecipanti ai nostri corsi arrivano da città limitrofe e stanno scoprendo una città culturalmente viva anche se spesso bistrattata proprio dagli stessi abitanti”, conclude.

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