CANCRO AL SENO: FONDAZIONI RIFIUTANO DONAZIONI ARRIVATE DA SATIRA, ESCORT ACQUISTANO 200 CALENDARI

12 Dicembre 2019 13:41

Regione - Cronaca

MILANO – “L’ipocrisia colpisce anche la beneficenza, ma Escort Advisor non ci sta. Negli ultimi giorni, intorno a quello che doveva essere un gesto solidale, si è acceso un focolaio di polemica. Più fondazioni di importanza nazionale, pilastri sulla ricerca nella lotta a patologie cancerogene, hanno deciso di non accettare i proventi raccolti attraverso l’iniziativa di uno dei maggiori fumettisti satirici italiani”.

È quanto si legge in una nota di Escort Advisor che aggiunge: “Abbiamo deciso di non rimanere indifferenti di fronte ad una vera e propria dimostrazione di ipocrisia, che in questo caso va a discapito della ricerca sul cancro. Il primo sito di recensioni di escort in Europa, ha deciso quindi di partecipare alla raccolta acquistando 200 calendari da utilizzare come regalo aziendale per dipendenti, investitori, fornitori e partner. La cosa sta creando non poche polemiche a causa della 'vignetta di ringraziamento' pubblicata questa mattina sui canali del noto fumettista”. 





Don Alemanno, il cui vero nome è Alessandro Mereu, è il creatore del fumetto satirico Jenus (su Facebook le sue pagine contano rispettivamente 26.978 e 437.812 followers, 22.900 su Instagram) e con l’aiuto dell’editore veronese Corrado Polini ha creato un calendario con foto di modelle e cosplayer intitolato Corpus Dominae 2020, il cui ricavato sarà destinato alla lotta contro il cancro al seno. 

Sono state contattate diverse associazioni per destinare la donazione, ricevendo risposte negative, non solo per il patrocinio, ma proprio nella volontà di ricevere pubblicamente la somma di denaro raccolta: la proposta è stata declinata da ben due fondazioni differenti che si occupano di raccogliere fondi per la ricerca. Alla fine si procederà comunque con una donazione libera ad una terza associazione: l’intero importo raccolto sarà donato alla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt).





Escort Advisor ha deciso di sostenere l’iniziativa di Don Alemanno. Non sono stati specificati i motivi di questa scelta da parte delle fondazioni, ma la vicenda ha fatto riflettere anche il Ceo di Escort Advisor, Mike Morra: “Non dovrebbero esserci motivazioni ideologiche o di immagine che portino all’impossibilità di accettare donazioni quando si parla di fare beneficenza, in un momento in cui i fondi pubblici vengono continuamente tagliati anche sulla ricerca riguardo patologie gravi. A maggior ragione non ci si dovrebbe porre limiti quando si deve aiutare a finanziare la lotta alle malattie, le quali sono uno dei veri problemi della nostra società, come il cancro al seno per le donne, a cui questa raccolta è rivolta e a cui teniamo perciò particolarmente. La sicurezza e la prevenzione, come la trasparenza, sono i valori fondamentali a cui la nostra azienda si ispira. Ecco perchè abbiamo deciso di sostenere l’iniziativa di Don Alemanno, di cui stimo personalmente il lavoro artistico, acquistando 200 calendari da utilizzare come regalo aziendale per i nostri dipendenti, investitori, fornitori e partner”. 

“Spesso la gente comune, lo Stato stesso, i partiti chiedono alle escort di pagare le tasse nonostante non siano tutelate in alcun modo. Su questo noi non possiamo fare nulla, ma possiamo renderci partecipi della società civile in questo senso: restituendo parte dei nostri introiti attraverso donazioni utili poi anche alle escort stesse, come in questo caso legato alla prevenzione – aggiunge – Non è giusto che a causa dell’ipocrisia o della paura della possibilità di perdere donatori “più tradizionali” le fondazioni siano costrette a rinunciare a ulteriori entrate da destinare alla ricerca. Che cosa è più importante? Mantenere l’apparenza di promuovere solo attività socialmente accettate o non controverse oppure nel caso di iniziative come quella citata accettare un gesto di solidarietà vero e che potrebbe portare alla raccolta di somme di denaro utili al bene comune e addirittura al salvare vite? Dispiace che anche in questo caso abbia vinto evidentemente l’ipocrisia”, conclude.

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