IL CONSIGLIERE DEM APPENA TORNATO ALL’EMICICLO DENUNCIA AL CENTRO E AL MESSAGGERO CHIARO MAL DI PANCIA: ''VOGLIO UN'ASSOCIAZIONE''. VOCI SU DISSIDI DI NATURA ECONOMICA E SULLA CANDIDATURA A SINDACO. MA LA BUFERA POTREBBE RIENTRARE

BUFERA PD: DIVORZIO CON PIETRUCCI? ‘PARTITO NON BASTA’: IN ATTO ULTIMA MEDIAZIONE

3 Giugno 2020 17:08

Regione - Politica

L’AQUILA – Il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci, ex capo di gabinetto del sindaco Massimo Cialente, è pronto a lasciare il partito, dopo una lunga militanza.

Anche se nonostante le dichiarazioni del giovane politico appena tornato a Palazzo dell’Emiciclo, in tal senso non è affatto sicuro che ci sarà lo strappo che avrebbe del clamoroso.

Pietrucci, comunque lo aveva annunciato già all’indomani della mancata elezione, per una manciata di voti, alle regionali del 10 febbraio 2019.

Una conferenza stampa, insieme alla dirigente della Asl provinciale dell’Aquila Patrizia Masciovecchio, la dirigente Asl con cui aveva attivato un ticket elettorale, per dire che la sua volontà era quella di mettere su un movimento civico, fuori dai partiti.





E’ passato un anno e mezzo e ora Pietrucci sembra pronto al salto.

In mezzo c’è stato il ritorno in Regione, aiutato dalle dimissioni di Giovanni Legnini che nel frattempo è diventato commissario per l’emergenza sisma del Centro Italia 2016-2017.

Un avvicendamento che Pietrucci ha atteso con pazienza e che, oggi, il Pd in qualche modo gli addebita: “Non sarebbe bello – gli avrebbero detto i vertici del partito – far passare l’idea che il partito ti ha atteso e fatto posto per poi essere mollato”. E così si è attivata una interlocuzione nel tentativo di mediare le posizioni.

Pietrucci, come riportano Il Centro e Il Messaggero a cui il consigliere regionale si è affidato per questo importante annuncio – tralasciando altri mezzi di informazione, tra cui i quotidiani online che finora hanno puntualmente informato la collettività sulla sua azione politica e non – vorrebbe uscire per fondare un’associazione, al culmine di una lunga militanza fatta anche di amarezze e di prove di forza come le due elezioni a palazzo dell’Emiciclo ottenuti senza l’appoggio dei vertici del partito: “Credo nel Pd ma non basta più – ha spiegato Pietrucci – Voglio creare un’associazione con una nuova progettualità, un laboratorio politico, forte della mia rete di relazioni con le associazioni, con gli amministratori, con i sindacati, con la gente. Un qualcosa di nuovo che funga anche da stimolo. In questo modo si potrebbero liberare le energie di chi crede nel mio operato e rafforzare ulteriormente un legame forte con il territorio. Sogno un’associazione che vada oltre gli attuali steccati, con una sede in centro storico e una magari anche sulla costa, in grado di costruire un’alternativa al governo comunale e regionale”.

“A breve scioglierò il nodo, ma in tanti mi chiedono, ormai da tempo, di percorrere questa strada. Voglio coagulare le migliori intelligenze in uno sforzo collettivo che consenta di andare oltre l’attuale centrosinistra, oltre i partiti e i colori, per formare una nuova classe dirigente e di governo”.





I maligni sostengono che uno dei fattori cruciali della scelta potrebbe essere il pagamento di mille euro che il partito chiede mensilmente.

Ma lui, Pietrucci, smentisce seccamente: “Assolutamente no, ho già predisposto un Rid bancario per contribuire all’affitto della sede in centro”.

Ma la partita pare più grande: l’altra ipotesi in campo è infatti che questo percorso possa essere il viatico per una candidatura a sindaco dell’Aquila nella tornata elettorale del 2022.

Per la quale, però, sembrano scalpitare anche il deputato aquilano Stefania Pezzopane, con il quale Pietrucci negli ultimi tempi ha fatto più di un comunicato congiunto dopo un lungo periodo di gelo nel rapporto, e il consigliere comunale del Pd Stefano Palumbo, che ha avviato, complice l’emergenza Covid-19, una campagna di ascolto online.  

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