CRISI GOVERNO E IPOTESI RITORNO ALLE URNE: SINDACO L'AQUILA FDI SMENTISCE VOCI SEGGIO BLINDATO IN FDI, ''SONO ALTRI AD ESSERE PRONTI A CORRERE AD OGNI GIRO DI GIOSTRA...''

BIONDI, ‘RESTO A FARE SINDACO, NON CI SONO CONDIZIONI PER CANDIDATURA A PARLAMENTO’

di Filippo Tronca

20 Agosto 2019 07:30

Regione - Politica

L'AQUILA – “Sono stato votato per fare il sindaco dell'Aquila. Non ci sono condizioni per una mia eventuale candidatura al Parlamento”.

Una secca smentita, quella del sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, Fratelli d'Italia, alle insistenti voci che lo vorrebbero pronto a correre in un posto blindato nelle liste del partito di Giorgia Meloni, sua amica di vecchia data, in caso di ritorno alle urne. Il che significherebbe anche il ritorno al voto al Comune dell'Aquila, dopo due anni di claudicante e litigiosa legislatura.

Voci, afferma però il sindaco, ''messe in giro da chi si candida ad ogni giro di giostra”, e il riferimento è ovviamente ad esponenti del centrosinistra aquilano.





E a proposito di centrosinistra,  altra voce insistente è che a candidarsi sarebbe pronto il già candidato presidente della Regione Giovanni Legnini, ex-sottosegretario e vice presidente del Csm, che in caso di sua elezione, per di più, lascerebbe il suo  scranno in consiglio regionale all'ex inquilino dell'Emiciclo Pierpaolo Pietrucci, primo dei non eletti nel collegio aquilano.  per non paralre della fibirllazione di big decaduti e senza poltrona, in tutti gli schiramenti.

Una precisazione di peso, quella di Biondi, che arriva a poche ore dal decisivo intervento al Senato del premier Giuseppe Conte, sfiduciato dal vice premier e leader della Lega Matteo Salvini, che forse troppo frettolosamente ha aperto la crisi.

Ora però sembra allontanarsi l'ipotesi voto anticipato, addirittura ad  ottobre, e si rafforza l'ipotesi di un nuovo governo sull'inedito asse, e fino poco tempo fa impensabile asse Partito democratico e Movimento 5 stelle. Oppure delle solite alchimie di palazzo che porteranno a governi tecnici, istituzionali, di responsabilità nazionale, che dir si voglia. 

“Certo – commenta a tal proposito il sindaco – io preferirei un governo di centrodestra, legittimato dal  voto popolare. Sarebbe stato  più utile per anche per la nostra città”.





Ad ogni buon conto spiega Biondi, “i miei interlocutori non hanno colore politico, sono rappresentati del governo, vedremo quali saranno dopo questa fase. L'importante è affrontare nel migliore dei modi i tanti nodi che riguardano la città e il territorio: il 31 dicembre scade l'ulteriore proroga per presentazione documentazione per la restituzione delle tasse sospese e ridotte dopo il sisma del 2009, occorre rifinanziare la ricostruzione post-sismica 2009, sia pubblica che privata, che nell'ultima fase ha necessità di 4 miliardi,  servono le proroghe tecniche per i precari nei nostri uffici, norme finalmente efficaci per velocizzare i cantieri della ricostruzione degli edifici pubblici”.

Insomma, Biondi parla da sindaco, dando l'impressione di voler rimanere tale. Ma del resto a dar forza all'ipotesi di una sua candidatura  Del resto Biondi,  in una fase di estrema rissosità del centrodestra aquilano, era stato il pole position per una candidatura a presidente della Regione alle elezioni del febbraio 2018. Poi Fdi ha optato per il suo senatore Marco Marsilio, e Biondi in conferenza stampa ha spiegato che, pur lusingato dal corteggiamento, preferiva restare al suo posto. Le malelingue ovviamente hanno sostenuto che il suo era stato un ripiego e un dietro-front, avendo ricevuto a Roma, e dai vertici del centrodestra abruzzese, il due di picche.

“Io sono stato eletto per fare il sindaco dell'Aquila – ribadisce ora Biondi –  nella mia lunga storia di militante politico mi sono candidato sempre e soltanto per amministrare un comune, prima Villa Sant'Angelo, poi L'Aquila. Non ci sono, ripeto, le condizioni in questo momento per altre scelte”. ft

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: