LEGGI FINANZIARIE IN AULA NON APPROVATE DALLA PRIMA COMMISSIONE GIUNTA PRONTA A CHIEDERE LA FIDUCIA. FI, ''SARA' LO STESSO BATTAGLIA''

BILANCIO: BYPASSATA COMMISSIONE, MAGGIORANZA HA PRONTA LA TAGLIOLA

di Filippo Tronca

28 Dicembre 2015 18:16

Regione - Politica

L'AQUILA – Prima la melina in commissione bilancio, per arrivare ad un nulla di fatto e far cadere nel vuoto i 3.728 emendamenti ostruzionistici delle opposizioni, poi domani in aula l’applicazione della “tagliola”, per approvare in tempi stretti e con un atto di forza il Documento di programmazione economico e finanziario 2016-2018 (Dpef), la legge di stabilità e il bilancio di previsione 2016, anche senza l'ok delle commissioni.

Questa la strategia che diventa sempre più evidente ora dopo all’Emiciclo, dopo giorni di stallo, da parte della maggioranza di centrosinistra del presidente Luciano D’Alfonso. Ma l'opposizione non demorde e confida comunque, tagliola o non tagliola, di poter mettere in campo un micidiale ostruzionismo in aula a partire dal 29 fino al 31 dicembre.

La prima commissione bilancio convocata la prima volta alle ore 12, è stata oggi rimandata infatti più volte, senza mai entrare nel merito, con l'obiettivo appunto di arrivare con un nulla di fatto alle ore 23, termine ultimo di una seduta dichiarata, vista l’urgenza, contingentata.

In questo modo è stato finora disinnescato l’ostruzionismo delle opposizioni di centrodestra e del Movimento 5 Stelle, motivato dal fatto che la maggioranza di centrosinistra non ha ancora consegnato loro la documentazione completa utile a studiarsi il bilancio nel dettaglio.





Nello specifico Forza Italia aveva pronti in commissione 1.573 emendamenti sul Dpef, a cui si sono aggiunti nelle ultime ore 1.350 su bilancio di previsione e legge di stabilità.

Il Movimento 5 stelle ne ha 25 sul Dpef e 780 su bilancio di previsione e legge di stabilità.
Il contingentamento dei tempi alle ore 23, è possibile del resto anche sul Dpef, assicurano i consiglieri di maggioranza, che altro non dichiarano, perché pur essendo un atto amministrativo, e non una legge, è comunque propedeutico alle leggi di bilancio, ovvero alla legge di stabilità e al bilancio di previsione.

Questo significa che i tre testi arriveranno domani in aula senza la relazione allegata della prima commissione, evenienza che può essere anche considerata “una decisione dettata dall’arroganza e che umilia il ruolo delle commissioni”, come tuona ad Abruzzoweb il consigliere del Movimento 5 stelle Domenico Pettinari, ma è comunque consentito dal regolamento.

Le opposizioni potranno ovviamente ripresentare tutti gli emendamenti in consiglio, ma questa volta basterà alla maggioranza applicare la “legge tagliola” approvata ad ottobre.





Essa lo ricordiamo introduce la possibilità da parte della Giunta regionale di presentare “emendamenti d'urgenza”, che cancellano gli emendamenti da parte delle opposizioni, ostruzionistici e non, al fine di contingentare i tempi di approvazione di una norma ritenuta urgente e indifferibile. Cosa non possibile come si è visto in questi giorni durante i lavori delle Commissioni.

Nel caso di leggi di bilancio in realtà sarà una semi-tagliola: ogni consigliere potrà comunque presentare al massimo 5 emendamenti per ciascuna delle tre norme.

Il massimo che potranno fare i 13 consiglieri di opposizione, se manterranno ferma la linea dura, sarà dunque quella di presentare 195 emendamenti, 15 a testa. E il rischio è comunque di arrivare all'ultimo minuto utile per chiudere la partita. Per ogni emendamento infatti ci si può impiegare anche 20 minuti, tra illustrazione, dichiarazioni di voto, dichiarazioni di dissenso, appelli nominali. In teoria i consiglieri di opposizioni potranno fare un ostruzionismo anche di 65 ore.

Tagliola non tagliola si prevede insomma una maratona estenuante in ogni caso, e resta in forse il sereno ultimo dell’anno in famiglia, per consiglieri e dipendenti regionali.

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