VIAGGIO NEL CRATERE/18. SINDACO DI PAOLO: ''LA POLITICA SIA COMPATTA''

BARISCIANO: IL SINDACO ,”LE GRANE, IL SOCIALE E GLI AGGREGATI”

di Roberto Santilli

24 Marzo 2011 08:38

Regione -

L’AQUILA – Tessuto sociale da ricostruire. Se ne parla da ormai due anni senza però riuscire a trovare e imporre delle idee forti per riallacciare i fili staccati dal 6 aprile 2009.

Impresa titanica, certo, ma a Barisciano, storico borgo dell’Aquilano il cui scenario di tende per gli sfollati e camionette dei vigili del fuoco è stato tra i più ‘famosi’ del sisma, sono assolutamente sicuri: non si può ricostruire senza pensare al tessuto sociale, letteralmente devastato.

È l’aspetto che più di tutti preoccupa il sindaco Francesco Di Paolo.

GUARDA LE FOTO

Quante vittime e quali danni ha fatto il terremoto?

Nessuna vittima. Tante abitazioni sono state danneggiate, anche seriamente.





Com’è stata risolta l’emergenza abitativa?

Abbiamo 169 Map, di cui 109 destinati ai cittadini di Barisciano e 60 divisi nelle tre frazioni di San Martino, Villa di Mezzo e Petogna.

Quali sono le condizioni della “zona rossa”? Potrà essere ristretta a breve?

Se riusciremo a far ripartire al più presto gli aggregati, che nella gestione della ricostruzione sono senza dubbio i più complicati, tra un annetto potremo mettere in moto la macchina dei cantieri, ma vanno sbrigate al più presto alcune pratiche; ci sono case su cui non sono ancora pronte le integrazioni. Molto dipenderà dalla velocità dei tecnici e dalle loro capacità.

I piani di ricostruzione sono uno strumento ormai obbligatorio. A che punto sono nel suo Comune?

Le “A” non le prendo in considerazione, sono a posto, mentre per la categoria “B” ci sono un centinaio di cantieri aperti. Sulle “E” un paio di cantieri sono partiti, ne mancano una decina, ma solo per difficoltà burocratiche. Il discorso degli immobili aggregati è un po’ più complesso; i proprietari sono spesso in balìa di tecnici e imprese anche se da noi lavorano le imprese locali, quindi si evitano diversi disagi. Qui a Barisciano molti abitanti hanno puntato sui mutui agevolati, una scelta che ha snellito parecchio la prima fase della ricostruzione. Abbiamo già liquidato tutte le “A” e le “B” con contributo diretto.





A oggi, qual è il problema più urgente da affrontare?

Parecchie grane le abbiamo tuttora sul fronte del pagamento delle autonome sistemazioni, in pratica siamo fermi allo scorso agosto. Siamo in difficoltà soprattutto a livello sociale, gli anziani soffrono molto una condizione provvisoria; qualcuno comincia a pensare di non poter fare in tempo a rientrare a casa. Inoltre, i giovani vivono uno sbandamento psicologico, specie quelli che abitavano in città e che si sono ritrovati a vivere in una realtà diversa, quella del borgo, in una situazione straordinaria dovuta al sisma.

Cosa vorrebbe dire al commissario per la ricostruzione?

Un messaggio non solo per lui, ma per tutte le forze politiche. Va ricercata la compattezza fra le istituzioni, non solo fra sindaci e commissari. Le differenze politiche vanno superate, va recuperata la forza messa in campo durante l’emergenza. Per ricostruire una casa non devi essere soltanto un politico, ma una persona pronta a fare un passo indietro e a remare nella direzione giusta per la comunità. Non so se Cialente ritirerà le dimissioni, io spero di sì.

Quanto ci vorrà per ricostruire il suo paese?

Stiamo lavorando, non ci troviamo impantanati, ma ci sono disagi e ritardi fisiologici in una condizione come la nostra. Come ho già detto prima, se si rispettano le tabelle di marcia, nel giro di un anno dovrebbero partire i cantieri della “zona rossa”. L’importante è fare in modo di evitare il più possibile il rischio di caos urbanistico e puntare alla zona franca, perché senza il futuro resta piuttosto incerto.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: