SEMPRE MENO CANDIDATI, PESANO PERCORSO A OSTACOLI E SCARSI SBOCCHI OCCUPAZIONALI; AL VIA PROVE DA OGGI AL 12 DICEMBRE, COME SI SVOLGERANNO

AVVOCATI: AL VIA ESAME ABILITAZIONE MA IN ABRUZZO PROFESSIONE IN CRISI

10 Dicembre 2019 07:35

Regione - Cronaca

L'AQUILA – Sempre meno ragazzi scelgono di intraprendere la carriera di avvocato, un trend che si conferma anno dopo anno, almeno nell'ultimo decennio, con l'Abruzzo che non fa eccezione.

A confermarlo il sempre minor numero di aspiranti avvocati che parteciperanno, da oggi fino al 12 dicembre, all'esame per accedere alla professione forense: all'Aquila ne saranno circa 350, almeno 150 in meno rispetto allo scorso anno.

Una tendenza che assume un particolare significato in uno scenario che vede crescere costantemente il numero dei giovani che si iscrivono a facoltà come Ingegneria e, più in generale, ai dipartimenti scientifici ed economici.

Si tratta di un'inversione di rotta che vede la graduale diminuzione dell'interesse per Giurisprudenza e le discipline umanistiche, meno attraenti dal punto di vista degli sbocchi occupazionali, con una richiesta ormai satura, e che richiedono un dispendio di risorse ed energie considerato oltemodo eccessivo.

A cominciare dallo stress degli esami. Tre prove scritte per ognuna delle quali i candidati avranno 7 ore di tempo a disposizione e potranno usare, per l’ultima volta, i codici commentati con la giurisprudenza. E insieme al conto alla rovescia è scattato anche il toto-tracce.

Tra i probabili temi, o almeno tra quelli più attesi per l'esame 2019, c'è uno degli argomenti che quest'anno è stato maggiormente al centro del dibattito, ovvero la riforma della Giustizia del ministro Bonafede,al centro della quale ci sono diversi temi scottanti: negoziazione assistita, mediazione obbligatoria e atto di citazione su tutti. Inoltre, si deve aggiungere anche la riforma della prescrizione, particolarmente contestata dagli esperti del settore.





Un altro aspetto da tenere presente sono le tracce dello scorso anno. Infatti, è da escludere che per l’esame avvocato 2019 possano ripresentarsi tematiche simili a quelle già affrontate nel 2018, in particolare quelle di reato. L’anno scorso i candidati hanno affrontato tracce inerenti la sostituzione di persona, l’iscrizione all’anagrafe del figlio nato all’estero con fecondazione eterologa e debiti di gioco.

Ma non c'è solo l'ansia da esame a scoraggiare i giovani che devono già tener conto dell'elevato numero di avvocati in circolazione, solo all'Aquila risultano 600 iscritti all'albo, ma anche gli ostacoli burocratici, i due anni di pratica forense, l'obbligo di dotarsi di strumenti molto costosi, tutti tasselli che li hanno portati ad essere definiti “poveri che indossano la giacca al mattino” e che devono, inoltre, fare i conti con l'eccessivo numero di colleghi.

Chi decide di intraprendere la professione, insomma, deve essere motivato da una grande passione, consapevole di dover superare un percorso fitto di ostacoli.

ESAME

Le prove scritte dell'esame di avvocato si terranno da oggi al e 12 dicembre.

Le prove consisteranno, come al solito, nella redazione di un parere civile, di un parere penale e di un atto giudiziario da scegliere tra diritto civile, diritto penale e diritto amministrativo. 

E' quanto prevede il decreto firmato dal Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, con il quale è stato indetto per l'anno 2019 l'esame di stato per l'abilitazione all'esercizio della professione di avvocato.





Il bando è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 28 giugno.

Alla prova orale saranno ammessi solo i candidati che avranno raggiunto negli scritti il punteggio complessivo di 90 punti, e non inferiore a 30 in almeno due delle prove. Obiettivo tutt’altro che semplice, come testimoniano i risultati dell’esame avvocato 2018.

Quella di quest’anno è l’ultima edizione dell’esame di abilitazione in cui sarà possibile avvalersi dei codici annotati.

Dal prossimo anno cambierà anche il punteggio: per passare alla prova orale sarà necessario ottenere 30 punti in ciascuna delle tre prove scritte.

Su indicazione del Ministero della Giustizia, la valutazione delle prove scritte da parte della Commissione esaminatrice avviene tenendo in considerazione i principi seguenti: correttezza grammaticale, ortografica e sintattica; padronanza del lessico giuridico e delle terminologie tecniche; correttezza dei riferimenti alla dottrina e alla giurisprudenza; coerenza dell’elaborato con la richiesta della prova; dimostrazione della conoscenza dei fondamenti teorici che sono alla base degli istituti applicati civili, penali e amministrativi.

Oltre a tutti questi elementi formali, la Commissione valuterà anche la capacità persuasiva del candidato, trasversale ai tre elaborati.

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