AUMENTI A24: BLITZ CASAPOUND BLOCCA I SINDACI FUORI DAL MINISTERO, DELRIO COMINCIA VERTICE SENZA LORO

9 Gennaio 2018 17:39

Regione - Politica

L’AQUILA – Un blitz dei militanti dell'associazione di estrema destra Casapound alla sede di Roma del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) contro gli aumenti dei pedaggi sulle autostrade A24 e A25 ha messo a rischio l’incontro sullo stessa convocato con i sindaci laziali e abruzzesi, che ieri hanno manifestato davanti al casello di Vicovaro (Roma) e che si erano riuniti nei pressi del Mit, per cercare di essere ricevuti dal ministro Graziano Delrio. Alla fine è riuscita a salire una delegazione di sei amministratori, tre abruzzesi e tre laziali.

A raccontare dell'imprevisto ad AbruzzoWeb è stato il sindaco di Aielli (L’Aquila), Enzo Di Natale. “Siamo a Roma, ma ancora non sappiamo se verremo ricevuti, perché ci sono attimi ci concitazione, dovuti all’arrivo di un gruppo di Casapound”, aveva detto prima che la situazione si sbloccasse.





Tra i più attivi anche il vice sindaco del capoluogo, Guido Liris, in rappresentanza dell'amministrazione comunale. Presenti anche i consiglieri regionali Maurizio Di Nicola e Pierpaolo Pietrucci, il sindaco di Celano, Settimio Santilli, l'assessore di Avezzano Felicia Mazzocchi.

La delegazione di sindaci ha chiesto di partecipare al tavolo di discussione, dove sono presenti Luciano D’Alfonso, presidente della Regione Abruzzo, Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio: riunione che, secondo quanto appreso, era cominciata senza la rappresentanza delle fasce tricolori abruzzesi.





Assente anche la concessionaria Strada dei Parchi, società del gruppo Toto che fino al 2030 gestirà le due tratte.

Nella Capitale oltre al primo cittadino di Aielli, promotore, tra l’altro, della raccolta petizione online, firmata da quasi 100 mila cittadini, per richiedere l’abbattimento dei pedaggi autostradali, molti altri sindaci dei territori interessati dagli aumenti, pronti a perorare la causa. Alessia Centi Pizzutilli e Alberto Orsini

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