''FATTI DIMOSTRANO MIO BUON OPERATO''; BORDATE DA PD, ''CENTRODESTRA MARSILIO TURBO-VELOCE SOLO NELL'OCCUPAZIONE DELLE POLTRONE''

ASL PESCARA: IL BOCCIATO DG MANCINI PRONTO ALLE BARRICATE, SI COMPLICA SPOIL SYSTEM

21 Giugno 2019 14:20

Regione - Politica

PESCARA – “Esaminerò punto per punto le valutazioni e poi deciderò se adire le vie legali. Io credo di aver lavorato bene in questi tre anni e mezzo, lo dimostrano i fatti”.

Il manager della Asl di Pescara Armando Mancini è pronto ad andare per le vie legali, e al quotidiano Il Centro annuncia la sua intenzione di brandire l'ascia di guerra per contestare la bocciatura del suo operato, da parte della Regione Abruzzo di centrodestra, desideroso di sbarazzarsi di lui nel più breve tempo possibile, per attuare la dura legge dello spoil system, ovvero la rimozione dei manager e alti papaveri della Regione nominati dalla precedente amministrazione, come nel caso di Mancini, sostituendoli con professionalità gradite e affiini politicamente. 

Il centrodestra del presidente Marco Marsilio, Fratelli d'Italia, si appresta infatti a chiudere i bandi per le Asl provinciali dell'Aquila e Chieti, rinviati per un ricorso di un escluso, per limiti di età fissato a 65 anni non previsto dalla legge, e ad offrire una poltrona al manager della Asl di Teramo, Roberto Fagnano, nominato anche lui dal centrosinistra e protagonista di buoni risultati, al dipartimento regionale di Sanità, che vede ora in sella Angelo Muraglia

La rimozione di Mancini però potrebbe essere meno agevole di quanto preventivato.





In sua difesa accorre intanto l'ex assessore alla Sanità Silvio Paolucci, ora capogruppo del Pd in consiglio regionale, per cui la maggioranza Marsilio è ” turboveloce”, solo per “accaparrarsi le poltrone”.

Il direttore generale Macnini, il cui contratto quinquennale stipulato con l’amministrazione regionale di centrosinistra guidata dal governatore, Luciano D’Alfonso, scade nel 2021, doveva centrare, nella valutazione intermedia, 20 obiettivi per i quali occorre avere un voto complessivo pari a 120, al di sotto del quale il contratto viene rescisso.

E Mancini, dopo aver superato la prima verifica avvenuta nel 2017, diciotto mesi dopo l'inizio la sua esperienza professionale al vertice della Asl pescarese, è stato bocciato nella seconda verifica prevista nei successivi 18 mesi. In base alla valutazione avviata a marzo, su disposizione di Muraglia, per Mancini l'esito è stato inferiore a 110 punti, e in uno dei target principali, “salute e all'assistenza”, è stato di appena 70.

Ma ora Mancini ha diritto a fornire controdeduzioni, e fare eventualmente ricorso.

“Non sono nato ieri – ha dichiarato al quotidiano Il Centro -: so bene cosa significhi non essere graditi a chi comanda. Il problema è che interrompere un’amministrazione nel corso del suo mandato determina sempre ripercussioni negative sull’azienda”.





E aggiunge: “Ho risanato un’azienda che nel 2015 presentava un buco di 34 milioni di euro e che ha chiuso il bilancio consuntivo 2018 in pareggio, e a maggio scorso un’inchiesta del Sole 24 Ore ha messo la Asl di Pescara al secondo posto in Italia, dietro la Asl di Bolzano, per indice di efficienza”.

Dura la reazione di Paolucci.

“La lentezza dell'azione di Governo è direttamente proporzionale alla velocità ed alla fame di occupazione di potere di questa Giunta, spesso accompagnata anche dall'arroganza dei modi con cui essa si manifesta e che sta caratterizzando la nuova Amministrazione regionale. Ricordo all’esecutivo che il Ministero della Salute ha certificato nell’ultima rilevazione il raggiungimento di 202 punti Lea per la Regione Abruzzo targata centrosinistra, risultato che ci colloca tra le migliori 8 regioni italiane”.

Ricorda poi, a proposito della Asl di Pescara, che “da una ricerca de Il Sole 24 ore sull’indice di salute la provincia pescarese si è posizionata seconda, dopo quella di Bolzano, appena un mese fa, e la Asl sta chiudendo il bilancio in una situazione di equilibrio per l'anno 2018. La proposta di deliberazione che la Giunta si appresta ad approvare esprime una chiara volontà politica di cosa rappresenta la sanità per questa destra: occupazione del potere e basta. Se ciò si sta manifestando in maniera evidente, ancora non appare chiara la programmazione che questa Regione intende mettere in campo per il prossimo triennio”.

“L’unica cosa certa è il ritardo nell’approvazione rete riguardante le prestazioni ospedaliere, territoriali, delle cure domiciliari, per la quale l’Assessore ha già chiesto un rinvio e ci si appresta a chiederne un altro nel prossimo tavolo di luglio. Nonostante le promesse della campagna elettorale, ancora nessuna nuova assunzione è stata effettuata e quelle programmate dalla passata amministrazione regionale di fatto sospese. Ritengo che la Giunta Marsilio debba concentrarsi maggiormente sul miglioramento delle prestazione da erogare in favore dei cittadini, anziché pensare esclusivamente alle poltrone che su Pescara potrebbe aprire anche contenziosi. Ricordo infine che quando ci insediammo nel 2014 accompagnammo senza nessuna forzatura il rinnovo dei vertici delle Asl, che avvenne in alcuni casi persino due anni dopo l'insediamento. È una Giunta sempre più lenta, ma rapida, molto rapida, nel cercare di occupare le postazioni di comando”, conclude Paolucci.

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