ALLEVATORI PUGLIESI DENUNCIATI DA FORESTALE, ‘NOI RISPETTOSI DI REGOLE E BENESSERE ANIMALE’

18 Luglio 2019 07:57

L'Aquila - Cronaca

L'AQUILA – “Siamo allevatori transumanti che hanno effettuato i trasporti di preziose vacche podoliche e marchigiane, regolarmente iscritte al libro genealogico, che dopo il viaggio, per le alte temperature eccezionali, si sono naturalmente riversate verso gli abbeveratoi al confine con il territorio del Centro Turistico del Gran Sasso per la soddisfazione delle loro esigenze di sopravvivenza”.

Ad affermarlo, in una lettera ad Abruzzoweb sono i due allevatori, che si firmano G. Cariglia e V. Santoro, titolari di un'azienda agricola di Vieste in Puglia, che come reso noto da un comunicato stampa a firma dei Carabinieri Forestali della stazione di Barisciano (L’Aquila), sono stati denunciati la scorsa settimana per “l'ipotesi di reato di pascolo abusivo, introduzione di animali nel fondo altrui e danneggiamento”.

Indagini partite, si legge ancora nella nota “dopo che i carabinieri forestali hanno intercettato un grosso automezzo per il trasporto di animali vivi che aveva scaricato circa 170 bovini, lasciandoli al pascolo, senza alcuna custodia”. Il tutto si è verificato in località Le Fontari, a Campo Imperatore, nel versante aquilano del Gran Sasso. Alla stessa azienda agricola, si legge ancora nel comuncato dei Carabinieri forestali, “sono state elevate delle sanzioni amministrative per un importo complessivo di circa 4 mila euro per non aver richiesto l’autorizzazione, prevista dal DPR 320/54, per l’alpeggio di animali; per mancata custodia di animali al pascolo e per omessa custodia e malgoverno di animali”





La notizia è stata riferita da Abruzzoweb e altre testate.

I due allevatori però contestano gli addebiti, nella seguente nota che pubblichiamo integralmente.

“I sottoscritti G.Cariglia e V.Santoro imprenditori agricoli in riferimento agli articoli apparsi sui giornali on-line, quali Virtù Quotidiane. AbruzzoWeb, e Rete Gargano, sono costretti a richiedere, ex art. 8 della legge 47/48, la rettifica dei fatti erroneamente riportati il 12 e 13 luglio 2019 che risultano non veritieri e che ledono la loro dignità di allevatori transumanti in Abruzzo da generazioni, rispettosi delle regole, del benessere animale, dell'ambiente, delle produzioni di qualità in conformità delle prescrizioni normative anche comunitarie.

I sottoscritti infatti, sono legittimi assegnatari di lotti pascolivi ricadenti nel tenimento del demanio civico dell'Asbuc di Assergi (AQ), in forza di un contratto ripassato e regolarmente registrato, quindi quanto riferito negli articoli del 12 e 13 luglio u.s. risulta in completo contrasto con i fatti reali, tra i quali le intervenute comunicazioni dell'Ente proprietario ed allo stato di salute dei capi animali.





I sottoscritti allevatori transumanti hanno effettuato i trasporti di preziose vacche podoliche e marchigiane, regolarmente iscritte al libro genealogico, che dopo il viaggio, per le alte temperature eccezionali, si sono naturalmente riversate verso gli abbeveratoi al confine con il territorio del Centro Turistico del Gran Sasso per la soddisfazione delle esigenze di sopravvivenza dei suddetti capi animali.

L'uso di abbeveraggio non può essere negato in rispetto ai principi di mantenimento del benessere animale e in rispetto degli usi e delle tradizioni millenarie afferenti alla transumanza che è la prima forma di contaminazione e di economia alle quali sono da sempre legate le genti d'Abruzzo e di Puglia”.

 

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