IN BALLO L'ABRUZZESE TOTO, AVIANCA, LOTITO E ATLANTIA, ATTESA PER PIANO INDUSTRIALE, DI MAIO, ''SERVE TORNARE A GIOCARE IN ATTACCO, NON DIFESA''

ALITALIA: PRESENTATE OFFERTE A MEDIOBANCA, CORSA A QUATTRO PER LA NUOVA COMPAGNIA

14 Luglio 2019 19:53

Italia - Economia

L'AQUILA – Sono quattro le buste contenenti la dichiarazione di interesse per partecipare alla cordata per Alitalia arrivate questa sera a Mediobanca, advisor delle Ferrovie dello Stato. 

Prima delle 18 di oggi, secondo quanto l'Agi apprende da fonti finanziarie, sono arrivate le offerte da parte di Atlantia, del gruppo abruzzese Toto, (che ha inviato la lettera con la dichiarazione di interesse a Mediobanca), di Claudio Lotito, presidente della Lazio, e dell'azionista di Avianca, German Efromovich.

Del consorzio guidato da Ferrovie faranno parte anche il ministero dell'Economia e Delta.

“Si auspica che il Cda di FS decida quanto prima e che scelga l'offerta più ambiziosa – afferma il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio -. Alitalia ha bisogno di tornare a giocare in attacco e non in difesa”.

Basta rinvii, il termine “ultimo e inderogabile” per chiudere le trattative e definire la cordata per il salvataggio di Alitalia resta fissato al 15 luglio, domani.





Luigi Di Maio non è disposto ad attendere un giorno di più, fanno esplicitamente sapere dal ministero dello Sviluppo economico, e il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli conferma: “il vicepremier Di Maio sta lavorando giorno e notte. Le offerte ci sono, spero che anche i Cda dei prossimi giorni siano tutti positivi, per rilanciare Alitalia senza più aiuti di Stato inutili ma con interventi necessari a far sì che sia un vettore nazionale importante, solido economicamente, che dia stabilità a migliaia di lavoratori che da troppi anni sono in difficoltà a causa dell'incertezza”.

Sul tavolo dovranno arrivare i nomi dei nuovi attori pronti a far parte della Newco: oltre alle quote pubbliche in mano a Fs e Ministero dell’Economia, rispettivamente del 35% e del 15%, e a Delta, a cui spetterebbe un altro 15%, la partita si gioca ancora essenzialmente tra Atlantia e Toto.

Da un lato, quindi, la holding dell'abruzzese Carlo Toto, che gestisce le autostrade abruzzesi e laziali A24-A25, dall'altro la holding dei Benetton: anche se Di Maio ha puntualizzato di non avere “preferenze o pregiudizi” nei confronti di nessuno degli players finora emersi, Toto è visto dal ministro dello sviluppo economico come possibile contrappeso ad Atlantia, nonostante il contenzioso con Anas che complica i rapporti con Ferrovie e le riserve espresse da Delta, pronta eventualmente anche ad aumentare la sua quota, se necessario, in un secondo momento.

Nel giro di consultazioni su Alitalia, infatti, la compagnia americana Delta avrebbe espresso una preferenza per il gruppo Toto piuttosto che per Claudio Lotito o l'imprenditore colombiano German Efromovich come quarto partner della cordata per rilanciare la ex compagnia di bandiera.

Ma Toto e Atlantia sembrerebbero avere in comune la volontà di allungare i tempi e di rinviare di qualche mese la presentazione del piano industriale, ancora tutto da mettere a punto, considerando ad esempio proprio le proposte di Delta, totalmente dissonanti rispetto a quelle di Toto. Verosimilmente, considerando anche l'inevitabile pausa agostana, non se ne parlerà prima di settembre.

Intanto il primo step sarà la presentazione entro oggi a Mediobanca delle manifestazioni di interesse, non vincolanti ma che l'advisor di Fs vuole rigorosamente corredate da apposite garanzie. Un modo per fare da filtro alle lettere di intenti e creare intorno a Ferrovie una compagine il più possibile solida, in grado di imprimere finalmente una svolta alla compagnia, commissariata da più di due anni.





Ma il nome del partner mancante, che sia Toto o Atlantia, è destinato a trascinare un fitto groviglio di polemiche per diverse vicende, anche strettamente collegate al tema della sicurezza autostradale, che hanno fornito un ulteriore motivo di stallo in fase di trattativa.

Tutto ha avuto inzio con il crollo del ponte Morandi di Genova, una tragedia che non consentirebbe al vicepremier Di Maio di  fare un passo indietro nello scontro frontale con la holding di Benetton, le cui “inadempienze” lo hanno più volte portato a ribadire la volontà di revocare la concessione della gestione della rete autostradale.

E la tragedia del ponte di Genova ha aperto anche alla lunga serie di verifiche sulla sicurezza delle arterie autostradali, in particolare di quelle laziali e abruzzesi, la A24 e la A25 gestite appunto dalla concessionaria Srtada dei Parchi, del gruppo Toto.

Il braccio di ferro con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Toninelli si gioca da mesi sul tema della sicurezza e del caro pedaggi, scogli che potranno essere superati solo attraverso l'approvazione del Pef (Piano economico finanziario) atteso ormai da anni e per il quale tuttavia, nonostante le annunciate buone intenzioni, non è stata ancora trovata la quadra. Senza considerare la questione del traforo del Gran Sasso che attende ancora il suo commissario straordinario.

Insomma, la partita si gioca su diversi terreni e sottili equilibri e, per non tralasciare nessuna ipotesi, Toninelli si è detto disposto a valutare ogni offerta perché “Alitalia e concessioni autostradali sono due cose completamente diverse”.

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