ACQUA GRAN SASSO: E’ SCONTRO INFN – FORUM H2O, ‘CONTAMINANTI NON NOSTRI”, ”CARTE LO SMENTISCONO”

29 Ottobre 2019 16:51

L'Aquila - Cronaca

L'AQUILA – “I Laboratori Nazionali del Gran Sasso escludono che sia riconducibile ai Laboratori la presenza di tracce di contaminanti nelle acque del traforo, notizia recentemente riportata da organi di informazione”.

Questa volta l'Infn, davanti all'ennesimo attacco del fronte ambientalista, capitanato dal Forum H20, non ha scelto la via del silenzio,ma replica con nettezza. E come prevedibile gli ambientalisti contrattaccano con un'ulteriore nota al veleno. 





Ieri il coordinamento di sigle ambientaliste aveva denunciato il fatto che “nelle acque in uscita dai laboratori del Gran Sasso a febbraio 2019 l'Arta ha riscontrato la presenza di 1,2,4 trimetilbenzene, la stessa sostanza usata nell'esperimento Borexino in sala C, ed esano, un solvente in generale tossico e pericoloso per gli ambienti acquatici”. Definendo l'accaduto, “l'ennesimo campanello d'allarme che arriva dalla montagna che fornisce l'acqua a 700 mila persone”. 
 
“La strumentazione di monitoraggio in continua, altamente sensibile – ribatte però l'Infn -, non ha rilevato alcuna anomalia; inoltre l’esano non è una sostanza utilizzata nei Laboratori. Si fa anche notare che i contaminanti cui fanno riferimento gli organi di informazione (esano e trimetilbenzene), sono comuni componenti dei combustibili per autotrazione e che i punti di campionamento sono esterni ai Laboratori”.

Insomma, si è trattato un allarme non suffragato dai fatti, su una questione che parte da molto lontano, quella della messa in sicurezza dell'acquifero del Gran Sasso, e per la quale nei giorni scorsi è stato annunciato uno sviluppo importante, con il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli che ha confermato al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, la nomina del professor Corrado Gisonni a commissario per la messa in sicurezza. Una nomina bloccata da agosto per una vicenda emersa con fragore quando la concessionaria Strada dei Parchi ha annunciato la volontà di chiudere il traforo per non avere ripercussioni giudiziarie più gravi nell'ambito dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Teramo, che ha coinvolto Sdp, Ruzzo reti e i laboratori.

Il Forum H20 non si dice però affatto rassicurato e persuaso dalle affermazioni dell Infn.





I Laboratori escludono che la presenza di 1,2,4 trimetilbenzene ed esano nelle acque scaricate nei fiumi del Parco del Gran Sasso riscontrata a febbraio da Arta sia riconducibile alla loro attività in quanto: il punto di campionamento sarebbe all'esterno delle aree di loro competenza, non userebbero l'esano, i loro strumenti di rilevamento non avrebbero captato nulla, queste sostanze sono anche nei combustibili per autotrazione”.

Per il Forum però, “il punto di campionamento è definito nei referti 555 e 494, non da noi ma da ARTA stessa che li ha prodotti, “GS30 – Laboratorio Infn”; il diclorometano non doveva essere usato nei laboratori sotterranei ma solo in quelli esterni eppure fu trovato nel 2016 nelle acque, con tanto di ammissione del direttore dei laboratori circa la responsabilità nel trasporto all'interno delle sale sotterranee e nella dispersione; proprio quando avvenne la dispersione del diclorometano i sensori dei laboratori non lo captarono in quanto in manutenzione, come ammesso nella relazione del direttore Ragazzi; l'n-esano compare almeno nell'elenco delle sostanze usate dai laboratori inviato alla ASL il 10/01/2017. Pertanto almeno fino a quella data era usato nei laboratori sotterranei; l'1,2,4 trimetilbenzene è presente proprio nei laboratori sotterranei con ben 1.292 (milleduecentonovantadue) tonnellate; rispetto ai combustibili, è noto che dopo una contaminazione proveniente dalla loro combustione o dispersione nelle matrici ambientali si rinviene di solito un lungo elenco di sostanze, a partire, a mero titolo di esempio, dall'altro isomero del trimetilbenzene, l'1,3,5 trimetilbenzene. In questo caso, invece, nel referto 555 compare esclusivamente l'1,2,4 trimetilbenzene. Nei referti 492 e 494, relativi all'11 febbraio, quattro giorni prima, compare invece esclusivamente l'altra sostanza, l'esano. Quindi nei tre campioni non ci sono mai sostanze associate ma sempre contaminazioni di singole molecole. Insomma, non c'è quel mix di sostanze tipico delle contaminazioni da combustibili”.

“Ciò premesso, non ci resta che auspicare che anche i Laboratori applichino, fermo restando la massima libertà nell'interpretare la realtà, quel principio, molto noto in ambito scientifico, chiamato “Rasoio di Occam” (che suggerisce di scegliere ai fini della risoluzione di un problema quella più semplice tra più ipotesi possibili”, conclude la nota.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: