PESCARA – La celebrazione del 75esimo anniversario della Festa nazionale della liberazione a Pescara non avverrà in forma pubblica, così come previsto dalle prescrizioni per il contenimento dei rischi di contagio da Covid-19.
Per la prima volta non ci saranno né i labari dell'associazioni combattentistiche e d'armi, né le autorità militari, civili e religiose, né i cittadini, per la necessità di osservare il distanziamento sociale, incompatibile con manifestazioni come questa, e nel rispetto delle limitazioni agli spostamenti valide per tutti.
L'amministrazione comunale alle 11 del 25 aprile renderà omaggio ai caduti per la libertà con una sobria e breve cerimonia che prevede esclusivamente la deposizione di una corona d'alloro ai piedi della lapide che ne perpetua il ricordo all'ingresso di Palazzo di Città. Il gesto d'onore sarà compiuto dal sindaco Carlo Masci e dal presidente del Consiglio comunale Marcello Antonelli nel ruolo istituzionale e simbolicamente in rappresentanza di tutti i pescaresi.
La lapide venne posizionata il 25 aprile 1947 ed è stata integrata solo pochi anni fa con il nominativo di Vermondo Di Federico, Medaglia d'oro al valor militare assieme a Renato Berardinucci col quale condivise l'esperienza resistenziale e la sorte davanti al plotone d'esecuzione tedesco nel giugno 1944 ad Arischia.
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