INTERVISTA A COMMISSARIO SISMA 2016, TUTTE LE MISURE MESSE IN CAMPO PER SBLOCCARE LAVORI, 'AD IMPRESE FONDI PER MISURE ANTI-CONTAGIO, GIUSTO RICONOSCERLE ANCHE A CRATERE 2009', 'SEMPLIFICARE BUROCRAZIA GARANTENDO LEGALITA''

‘FARE TIFO PER PAESE, NO A SCONTRO POLITICO’, LEGNINI, ‘RICOSTRUZIONE 2016 DECOLLERA”

di Filippo Tronca

13 Maggio 2020 21:35

Regione -

L'AQUILA – “I decreti del governo per far fronte all'emergenza economica causata dal coronavirus compreso quello che in queste ore verrà licenziato, contengono un impegno di risorse senza precedenti. Il vero problema è la celerità e l'efficacia delle misure. Io ho fiducia ce la possiamo fare e non c'è che da fare il tifo, non per i governi, ma per l'Italia. La mia personale opinione è che lo scontro politico è ripreso troppo presto  e occorreva invece  una fase di coesione nazionale”.

Non rinuncia a dismettere del tutto l’abito del politico, il commissario straordinario della ricostruzione 2016, l'avvocato chietino Giovanni Legnini,  intervistato da Abruzzoweb a margine di un incontro con il presidente della Regione, Marco Marsilio, i sindaci del cratere abruzzese, il titolare dell'ufficio speciale della ricostruzione (Usr) di Teramo, Vincenzo Rivera, nella sede commissariale a L’Aquila. 

Con l’ex sottosegretario all’Economia, con delega alla ricostruzione 2009, ex-vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, e fino a inizio marzo consigliere regionale d'opposizione abruzzese del centrosinistra, per il quale si è candidato presidente della Regione, è stata l'occasione per fare il punto della situazione nelle aree colpite dal sisma dell’agosto e ottobre 2016 e del gennaio 2017, nel nuovo drammatico scenario dell’emergenza coronavirus e della devastante crisi economica, che già si fa sentire.

E sul quadro degli atti concreti per dare finalmente certezze alle popolazioni di quattro regioni, dieci province  e 138 comuni, di cui ben 85 sono nelle Marche, 23  in Abruzzo, 15 nel Lazio, e 15 in Umbria ricompresi nel cratere sismico, a cui si aggiungono altri  353 comuni fuori cratere.

Dove la ricostruzione, già lentissima, si è fermata con l’emergenza coronavirus per ben due mesi, e solo dal 4 maggio sono ripresi i lavori in parte dei1.500 cantieri attivi.

Per l’adeguamento alle nuove norme anti Covid-19  Legnini ha stanziato 20 milioni dell'Inail, già in cassa, per coprire fino al 100% le spese effettuate dalle imprese, per le dotazioni di sicurezza sanitaria nei cantieri della ricostruzione e 10 milioni sono riservati a coprire fino all’80% delle spese fatte da tutte le aziende del cratere per interventi di miglioramento della sicurezza sui luoghi di lavoro. 

Anche le imprese del cratere 2009 chiedono questa copertura, e Legnini la ritiene un’istanza “più che legittima”.

La consapevolezza resta quella che bisogna moltiplicare gli sforzi per dare una svolta ad una situazione molto pesante ereditata da Legnini dopo la sua nomina da parte del premier Giuseppe Conte il 3 marzo: a tre anni e mezzo dal sisma, in base al report aggiornato al 31 dicembre del suo predecessore, Piero Farabollini, quasi 80 mila sono le abitazioni danneggiate, e solo 11.812 le richieste di contributo presentate, di cui appena 4.080 sono state approvate e sono diventate cantiere, ma in buon parte per riparare danni lievi.

Ovvero: la ricostruzione privata è ancora al 5 per cento. Per non parlare di quella pubblica, dove solo una manciata di cantieri riguardano  scuole, sedi istituzionali, chiese, musei, e altri edifici pubblici.

Tra gli atti di Legnini la firma, il 2 maggio, di quattro importanti ordinanze, in cui si contingentano i tempi per le pratiche e la concessione del contributo: 70 giorni nei casi più semplici, 130 al massimo in quelli più complessi.

Si stabiliscono procedure semplificate per la presentazione delle pratiche a tutti gli interventi di importo fino a 600 mila euro per il danno lieve e 2 milioni di euro per il danno grave alle singole unità immobiliare, e 7,5 milioni di euro per gli aggregati volontari o obbligatori.

L’Usr verificherà la completezza delle certificazioni asseverate dal professionista e la documentazione e deve procede entro 60 giorni ad adottare la proposta di contributo. Il termine massimo per la conclusione del procedimento è di 90 giorni, se le domande sono sottoposte alla verifica preliminare. I termini possono essere sospesi una sola volta e per un massimo di 30 giorni.





Si definisce un primo elenco di comuni “maggiormente colpiti” dal sisma del 2016 nei quali la ricostruzione può avvenire attraverso i Piani Straordinari di Ricostruzione, dunque con una serie di deroghe alla normativa urbanistica: 44 comuni di cui in Abruzzo Campotosto, Capitignano, Valle Castellana, Cortino, Montereale e Torricella Sicura.

Sbloccate ancor prima delle delibere del 2 maggio anche le assunzioni di personale tecnico deputato a “smazzare” le prtatiche negli uffici speciali e nei comuni, 200 unità, e Legnini rivela che c’è stata la richiesta al governo di altri 200 addetti.

Giovanni Legnini, quanto ha inciso l’emergenza coronavirus su un processo di ricostruzione già in forte difficoltà?

L’emergenza Covid è stata un fattore di rallentamento importante, ma noi abbiamo fatto una scelta, l'ho fatta io all'inizio di questa emergenza: quella cioè di cogliere questa sospensione, che mi auguro possa essere superata al più presto, se pur con la gradualità che le disposizioni nazionali e regionali stanno indicando, per poter ridisegnare e riscrivere le regole. A questo mirano le sette ordinanze che ho emanato in questi due mesi: fare in modo che la ripresa la ricostruzione proceda in modo molto più spedito

Stanno riprendendo i cantieri della ricostruzione?

I cantieri dal 4 maggio stanno man mano riprendendo, meno in Abruzzo e le ragioni sono molteplici. Quella principale è legata alla sovrapposizione di una parte del cratere 2016 con quello del 2009. Una situazione di stallo e di definizione delle regole che abbiano sbloccato recentissimamente d'accordo. Il problema era chi paga, con quale fondo, con quali procedure visto che i fondi sono diversi, le procedure sono diverse, l'avanzamento dei processi di ricostruzione sono diversi, gli uffici sono diversi. Dopo l'emanazione di una norma che risale ormai credo circa due anni fa vi è stata una situazione di difficoltà nella definizione. Noi abbiamo sbloccato l'inpasse. L'ho fatto insieme al direttore dell'Usr, di Teramo, Vincenzo Rivera.  Appena mi sarà ulteriormente formalizzata la richiesta trasferirò  le risorse per il danno maggiorato.

Qual è il suo giudizio su come il governo e la Regione stanno affrontando l'emergenza?.

I giudizi e le opinioni li potremmo esprimere quando i provvedimenti saranno veramente adottati, quando si verificherà quali sono stati i risultati delle scelte fatte. Questo vale sia in ambito nazionale, che in ambito regionale.
Ci sono però ragioni di seria preoccupazione, soprattutto per il grado di attuazione. Non è in discussione la volontà politica di fare tutto ciò che si deve fare. Ma se pensiamo che i decreti del governo, compreso quello che in queste ore verrà licenziato, contengono un impegno di risorse senza precedenti, per svariate decine di milardi, il vero problema è la celerità, l'effettività, l'efficacia delle misure. Ma questo lo potremmo vedere dopo. Io ho fiducia ce la possiamo fare. Lo auguro fortemente e non c'è che da fare il tifo, non per i governi, ma per l'Italia, per i cittadini, per le imprese, per l'occupazione, per i sindaci che sono in prima linea. Questo è l'atteggiamento che bisogna avere in questa fase. La mia personale opinione è che lo scontro politico è ripreso troppo presto  e occorreva invece una fase di coesione nazionale.

Cosa significa essere entrati a far parte nell'elenco dei comuni con maggior emergenza nel cratere 2016 come disposto in una delle ordinanze del 2 maggio?

E’ un elenco che la legge richiede per fare in modo che questi comuni, in quanto distrutti e semidistrutti, come nel caso di Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto, Norcia e Camerino, possono munirsi di un programma aggiuntivo speciale di ricostruzione. Ci sono anche sei comuni abruzzesi, e andrò nei prossimi giorni a Campotosto a verificare perché in questi anni non si sia riuscito a fare nulla. Finalmente adesso siamo però nelle condizioni di poter avviare la ricostruzione anche lì. Ho notizia che almeno un cantiere è partito, un segnale di speranza. 

Altra novità è la semplificazione normativa introdotta con le nuove ordinanze, cosa cambierà?

Si ridefinisce la procedura, è una scommessa che si basa molto su un esercizio responsabile delle professioni tecniche. Io mi rendo perfettamente conto di aver chiesto abbastanza alle professioni tecniche che meritano sostegno, considerazione, chiarezza nella definizione dei rapporti. Faremo anche disposizioni di attuazione per rendere più chiaro, più spedito il rapporto con gli uffici speciali E mi auguro che funzionerà. 

È   stato superato il problema dei piccoli abusi e difformità urbanistiche, che bloccano l’approvazione dei progetti? 





È un problema che riguarda l'intero cratere, perché piccole difformità e piccoli abusi sono molto diffusi sul territorio.  
Noi con quest'ultima ordinanza sulla semplificazione abbiamo ben scandito anche questa procedura oggi ci sono le condizioni anche di tempi certi di definizione sia delle vecchie sanatorie edilizie, sia dei piccoli abusi, che possono essere definiti in modo semplificato. Una sanatoria sarà però necessaria

Le imprese edili del cratere 2009 chiedono in riconoscimento dei costi per la sicurezza covid, come avvenuto con una sua ordinanza nel cratere 2016: avranno risposte positive?

Una richiesta più che legittima, per mettere in sicurezza i cantieri, per poter garantire il diritto alla sicurezza dei lavoratori e i terzi che frequentano il cantiere. Ma è evidente che occorrono più oneri,  costa di più anche il processo produttivo, che subisce rallentamenti. È una riflessione che riguarda l'intero comparto dell'edilizia dell'intero paese e io so che il governo sta provvedendo. Io di nuovo, di diverso, ho intanto destinato ai cantieri del sisma 2016 una quota importante di 20 milioni di euro che non sono pochi. Fondi che erano già disponibili proveniente dall'Inail destinati alla sicurezza dei luoghi di lavoro e ho deciso di metterle a disposizione delle imprese che operano nei cantieri. Ad oggi nonostante la lentezza, i cantieri che hanno aperto nel centro Italia, nelle quattro regioni, sono circa 3.000, di queste credo una metà sono quelle attive, e quindi il riconoscere gli oneri alle imprese e farlo in modo diretto al 100%, significa stimolarli a riprendere subito il lavoro.

Sbloccate finalmente anche le nuove assunzioni, i nuovi addetti stanno prendendo servizio? 

Sì, man mano stanno prendendo servizio, in particolare nell'ufficio speciale abruzzese, che è quello che più avanti, perché fortemente sottodimensionato. Potranno dare un contributo ulteriore. Noi però ci attendiamo che il governo e Parlamento dispongano l’assunzione di altre 200 unità. Sono certo di una decisione positiva.

Sono a rischio i fondi per la ricostruzione del 2009 che del 2016 nel nuovo scenario di enorme emergenza economica?

Non vedo il rischio: sarebbe un caso unico in Italia, sarebbe paradossale sottrarre risorse a questi territori, credo che non sia nella mente di nessuno. Un altro problema è quello delle nuove risorse che servono per il sisma 2009 che stanno andando ad esaurimento. Bisognerà anche rifinanziare la ricostruzione pubblica nel cratere 2016. La ricostruzione privata per il centro Italia non ha problemi, perché ci sono risorse ancora importanti, 6 miliardi di euro in tutto, di cui sono state spese poche centinaia di milioni di euro. Per la ricostruzione pubblica non ho invece più capacità di impegno, perché le risorse sono già state impegnate, per cui oggi non è più possibile programmare nuove opere.

Poi c’è il problema della burocrazia che frena i lavori pubblici. 

È   un problema italiano e queste procedure lente e farraginose sono persino aggravate nei cantieri della ricostruzione, sia quelle del 2009, dove infatti la ricostruzione pubblica segna il passo, sia nel  cratere 2016. Quello che ho chiesto al governo sono norme speciali per la ricostruzione pubblica. Va però detto che più noi chiediamo la semplificazione, l'accelerazione e la procedura negoziata, più dobbiamo rafforzare i presidi di controllo di legalità. Io su questo non ho alcun dubbio: ci sono gli strumenti per farlo, certamente tutte le misure e i controlli che vengono svolti ex ante ed ex post sulla ‘mafiosità’, diciamo così, delle imprese, devono essere ferrei e rigorosi, ma anche relativamente ai rischi di corruzione, ai rischi di comportamenti illeciti. In virtù del dell'emergenza che stiamo vivendo occorre una ripartenza molto forte e questa non lo si fa con le regole antiche, occorrono nuove regole e queste nuove regole devono andare verso una duplice direzione più semplicità e speditezza procedura di affidamento diretto dove è possibile, dall'altra serve un controllo di legalità inflessibile.

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