”COFFEESHOWER”: NUOVO ALBUM PER I MESSAGGERI DI AMORE E ODIO

di Elisa Marulli

30 Gennaio 2011 12:22

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L’AQUILA – Pieni di speranza e disperazione, come le loro canzoni che nelle casse urlano il suono punk/hardcore con cui hanno scelto di esprimere se stessi, la band aquilana dei Coffeeshower torna con un nuovo album dopo un periodo di letargo musicale.

“Kicking a medicine ball” (etichetta discografica Indelirium Records) arriva dopo otto anni dall’ultimo cd “Split by side”, segnando un punto di ripartenza per i quattro “messaggeri di amore e odio” come si autodefiniscono: loro sono i fratelli Pierluigi (batteria) e Fausto (voce e chitarra) Chiarizia, Fabio Cortelli (chitarra) e il nuovo arrivato Michele De Carlo, il “bassista numero 6”.

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I Coffeeshower vantano nei loro undici anni di attività importanti esperienze anche all’estero: dopo varie date in Italia, tra cui la performance all’Indipendent Days Festival, segue un tour in Germania e alle apparizioni, nel 2006, all’Heineken Jammin’Festival e alla data svizzera del Taste of Chaos Tour.

Nello stesso anno la loro hit “Black Tie” viene pubblicata sul sampler cd di Punkster Magazine, una rivista musicale specializzata.

Nel 2009 la tragedia del terremoto pone un freno alle registrazioni in corso (proprio il 6 aprile avrebbero dovuto registrare il basso) e dà inizio a un periodo di stand-by, al quale decidono di dare un “calcio” con questo nuovissimo cd, “in vendita nei migliori negozi di musica”, dicono orgogliosamente.

Il disco, oltre le dieci canzoni scritte di loro pugno, contiene anche la cover della hit “Maniac”, scelta perché “ci suonava in testa già in maniera rock”.

Il video ufficiale del primo singolo estratto dal cd, “Medicine Ball” prodotto dalla Philozei Prod, può essere visionato su Youtube al seguente indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=fWobpGVnPOI.

Iniziamo dal vostro nome. Avete detto più volte, anche scherzosamente, di esservi pentiti di averlo scelto.

Pierluigi – “Coffee” e “shower”, caffè e doccia, sono i due step della mattina. È un nome che può risultare infantile, per questo abbiamo detto di esserci pentiti di averlo scelto. Ma quando ci siamo pentiti era tardi, avevamo già un pubblico di “quasi fan” e non volevamo cambiare.

Parliamo della vostra musica. Quali sono i gruppi a cui vi ispirate?





Fausto –  Attualmente agli Hot Water Music, Foo Fighters e Boysetsfire.

Pierluigi – Anche se nel corso degli anni il nostro stile si è evoluto, ispirati anche dagli ascolti musicali del momento.

Fausto –  Nel 2000 eravamo ubriachi di punk rock veloce, un rock’n’roll quasi primordiale. Poi è andato via Edoardo, tra i fondatori della band, e ci siamo avvicinati più al rock, mentenendo sempre una forte dose di rabbia. La nostra è infatti una musica piuttosto aggressiva anche se ci sono anche momenti un po’ più languidi.

Per quanto riguarda i testi, qual è il processo che porta alla loro nascita?

Fausto – Fondamentalmente nasce prima la musica e poi i testi. Io arrivo con un’idea e ci lavoriamo su insieme. E poi c’è la crisi del mese successivo. Quasi sempre all’ultimo minuto, magari in fase di registrazione, arrivo e dico di fare cambiamenti. E loro mi limitano (ridono).

E di cosa parlano le vostre canzoni?

Fausto – Di solito sono le cose più dolorose a colpirmi: l’ispirazione sono le relazioni umane, sia vissute in prima persona sia indirettamente da amici e conoscenti. Tutto poi viene riadattato in maniera tecnica e ritmica.

La scelta dell’inglese è legata al solito motivo dell’orecchiabilità o c’è altro?

Fausto – Diciamo che tutto quello che ho provato a scrivere in italiano non mi piaceva, mentre in inglese riesco a esprimermi meglio. E poi per il nostro genere musicale l’italiano non va proprio bene. L’inglese invece è l’esperanto del rock and roll!

Parliamo del nuovo album, uscito da pochi giorni e che arriva dopo ben sette anni dall’ultimo. Innanzitutto il titolo, “Kicking a medicine ball” (che in italiano vuol dire “Prendendo a calci una palla medica”) cosa sta a significare?
 
Fausto – È come ‘’scontrarsi contro un muro di gomma”,  è una metafora che esprime il totale senso di frustrazione che senti quando cerchi di cambiare le cose e non ci riesci. L’ispirazione per la canzone che gli dà il titolo ‘Medicine ball’ l’ho avuta dopo aver guardato il film ‘La bestia nel cuore’: da lì ho preso l’idea di questi due fratelli vittime di violenza domestica che parlano del loro drammatico passato e tentano di superarlo.

L’uscita del nuovo disco comporterà un periodo di promozione, come vi state organizzando?





Pierluigi – Abbiamo già in programma un “Release party” all’Aquila e uno a Sulmona. Poi faremo un piccolo tour in Germania e Olanda e prima dell’estate organizzeremo qualche concerto qui in Italia.

Avete suonato un po’ in tutta Europa: Svizzera, Germania, Olanda, Francia, Belgio, Slovenia, passando anche su uno dei palchi più importanti, quello dell’Heineken Jammin’ Festival nello stesso anno in cui si esibirono anche i Metallica. Qual è il concerto che vi è rimasto più nel cuore?

Fabio – L’Heineken è stata un’esperienza divertente, ma poco utile. Di solito siamo contro i ‘contest’ (gare), secondo noi tra i gruppi ci deve essere collaborazione e non scontro. Comunque abbiamo partecipato, è stato bello, ma poco formativo.

Fausto – Un’esperienza molto bella invece l’abbiamo vissuta al festival  “Taste of Chaos” nel 2007. Al’inizio, quando abbiamo saputo che avremmo suonato per primi, pensavamo fosse una fregatura. Invece quando siamo saliti sul palco siamo stati accolti dagli applausi di 3 mila persone!

A proposito di concerti e musica, avete notato un certo proliferare di gruppi e band aquilane soprattutto dopo il terremoto?

Fabio – Molte band c’erano già da prima del terremoto. Forse dopo il 6 aprile si sono semplicemente moltiplicate le occasioni per suonare. Prima infatti non c’erano molti posti dove poter fare musica dal vivo.

Fausto – Ora comunque non c’è molto da fare e la sera i giovani preferiscono andare a sentire qualche gruppo suonare.

Michele – Se vogliamo vedere il lato buono delle cose, il terremoto ci ha donato uno spazio sociale, quello di Casematte (spazio sociale autogestito da comitati giovanili, ndr) a Collemaggio, che è oramai un punto d’appoggio per noi giovani, anche per fare musica.

Domanda finale, di rito. Cosa faranno i Coffeeshower da grandi?

Fabio- Sicuramente un nuovo album, già abbiamo parecchi pezzi già pronti.

Fausto – E perché no, magari un doppio cd.

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