L’AQUILA – “Quando c’è passione e sacrificio tutto può realizzarsi, basta non indietreggiare e affrontare ciò che ci accade con forza e determinazione, puntando l’obiettivo”. Si allena nel garage di casa, sotto la guida e i consigli di papà Adriano, ex campione del mondo nel sollevamento pesi, la mattina va a scuola, studia, si dedica allo sport e sogna i mondiali.
Un impegno che ha portato la giovane aquilana, Letizia Pace, appena 18enne, a vestire la maglia azzurra nel Campionato europeo Wpc (World Powerlifting Congress) che si è tenuto a Le Pont-De-Claix, in Francia dal 25 al 28 giugno, e a stabilire due record: 165 chili nello stacco e 77 chili e mezzo alla panca.
“Un risultato di cui sono molto contenta e che dedico a tutta la mia famiglia che mi ha sempre sostenuta, in primis a mio padre e poi alla mia L’Aquila”, dice ad AbruzzoWeb, quasi timidamente la 18enne. Una passione, quella per il sollevamento pesi, iniziata quasi per gioco.
“A 5 anni ho cominciato a sollevare i primi pesi, guardavo papà e lo copiavo – racconta -, è sempre stato il mio coach personale, tanto che abbiamo dato un nome alla nostra palestra, il garage di casa a Gignano che è diventato nel tempo ‘La tana delle tigri’, poi verso i 9 anni ho iniziato ad allenarmi in modo più serio”.
A soli 15 anni, poi, Letizia Pace ha stabilito, e detiene ancora, altri due record mondiali negli under 15, sempre nello stacco e nella panca. La sua vita si divide tra lo studio, gli allenamenti e gli amici e, come spesso accade, non è facile riuscire a conciliare tutto e affrontare le piccole difficoltà di un territorio come quello dell’Aquila, colpito duramente dal sisma del 6 aprile.
“A settembre inizierò il quinto anno dell’Istituto Amedeo d’Aosta, indirizzo Turismo, e devo fare 400 ore di alternanza scuola-lavoro, per cui non è semplice trovare sempre il tempo o la voglia di allenarsi – ammette – a volte gli spostamenti sono difficoltosi e diventa difficile dedicare ore quotidiane allo sport.
Molti perderebbero la volontà, ma non me lo posso permettere, perché quando hai un obiettivo e vuoi raggiungerlo, facendo sacrifici e andando avanti con forza, non ci sono ostacoli che non possono essere superati”.
Nonostante la sua giovane età, ci tiene a lanciare un messaggio molto profondo: “Questo non è uno sport che molti apprezzano e molti pensano che non sia adatto alle ragazze, a queste persone voglio dire di uscire dai luoghi comuni e andare oltre le apparenze, i muscoli non sono solo per gli uomini e comunque parliamo di forza non di bicipiti gonfiati. Sentirsi forte per una donna è importante e questo sport ti rende consapevole di poter fare qualsiasi cosa”.
Durante i riscaldamenti del Campionato, Pace si è infortunata al polso, ma nonostante questo “incidente di percorso”, ha tentato di sollevare 180 chili. “Non ci sono riuscita per un pelo, avevo tre alzate a disposizione per ogni specialità, ma alla fine sono riuscita comunque a stabilire due record mondiali, quindi sono molto contenta”, spiega.
Soddisfatto anche il suo più grande fan, nonché allenatore personale: “Papà è stato molto soddisfatto e questo mi dà la forza di continuare a credere nelle mie capacità, poi c’è mia madre che mi ha sempre sostenuto e mi è sempre stata vicina, un ringraziamento speciale va sicuramente a loro”, aggiunge la 18enne.
Ad accompagnarla in Francia sono stati proprio papà Adriano, la madre, Paola Grossi e un amico: “Abbiamo fatto 10 ore di viaggio in macchina per arrivare, ma alla fine ne è valsa la pena”, scherza Pace.
“Con il resto della squadra mi sono riunita il 26 giugno, è stata un’emozione grandissima poter rappresentare la mia nazione e la mia città in un Campionato di livello e poi, quando senti l’inno d’Italia perché hai portato a casa un risultato è commovente, non si può descrivere esattamente quello che si prova”, racconta. Tanti i messaggi da parte dei suoi amici e parenti e “tutto è pronto per la festa di domani, in cui riabbraccerò chi mi è stato vicino e mi ha sostenuto da qui, ancora non mi rendo conto di quello che ho fatto, ma sicuramente è un bell'arrivo”.
Download in PDF©