SEGRETARIO FI SBARRA STRADA ALL'EX SENATORE, PAPABILE PRESIDENTE, E CHE POTREBBE PASSARE ALLA LEGA, ''NON E' FIGURA DI SINTESI E RINNOVAMENTO'' LA REPLICA, ''MI SPIACE CHE NON APPREZZI MIA INIZIATIVA, MA IO VADO AVANTI''

VOTO REGIONE, SCONTRO NEL CENTRODESTRA: MARTINO, ”NO A DI STEFANO CANDIDATO”

22 Giugno 2018 12:32

Regione - Politica

PESCARA – Divampa lo scontro nel centrodestra in vista delle elezioni regionali in Abruzzo, e sulla scelta del candidato presidente, conteso tra già tra molti pretendenti,  e anche tra Forza Italia, primo partito regionale della coalizione alle politiche del 4 marzo, e la Lega, in forte ascesa e ora al governo del Paese assieme al Movimento 5 stelle.

A rompere gli indugi è il deputato abruzzese Antonio Martino, capogruppo azzurro nella commissione Finanze-Tesoro, nella sua veste di segretario organizzativo regionale,  che  “d’intesa strettissima” con il senatore Nazario Pagano, segretario regionale forzista, esclude dalla lista dei papabili alla presidenza in particolare l’ex deputato e senatore Fabrizio Di Stefano, uno dei forzisti abruzzesi, di area aennina, che riferisce oggi il quotidiano il Corriere della Sera, sarebbe addirittura pronto a fare armi e bagagli per passare alla Lega, seguendo molti amministratori locali che già hanno già intrapreso una vera e propria “trasumanza”, nel partito che sta volando nei sondaggi.

Questo dopo che Di Stefano, all’indomani delle elezioni del 4 marzo, ha lanciato, bruciando i tempi,  la sua candidatura a presidente della coalizione di centrodestra, parlando però da esponente forzista, e girando poi in lungo e in largo il territorio regionale per stringere intese con amministratori locali,  e con le varie formazioni civiche. Pronto a mettere il peso di queste alleanze sul tavolo delle tratttive, qando tra pochi mesi, problente entro l'anno si tornerà alle urne.

Il niet arriva però chiaro e tondo da Martino, che riconosce a Di Stefano, che è stato anche coordinatore regionale forzista, e consigliere regionale di Alleanza nazionale, “il grande lavoro svolto negli ultimi 20 anni”, ma evidenzia, senza troppi giri di parole, che  non può essere lui “la persona di sintesi in un progetto di rilancio del centrodestra in Abruzzo”, e implicitamente che non rappresenta l'onda di rinnovamento a cui la nuova generazione politica azzurra mette al primo posto. A scanso di equivoci, Martino spiega anche di non essere interessato alla partita regionale perché il suo futuro politico è in Parlamento, a Roma.





Non si fa attedere la repica di Di Stefano, che accusa velatamente Martino “di fare una lista dei buoni e dei cattivi”, gli ricorda quando era al fianco di Matteo Renzi sul palco della Leopolda, e assicura che continuerà a costruire un progetto per risollevare l'Abruzzo”. Nessuna menzione invece sulle voci di stampa di un suo passaggio alla Lega.

“Forza Italia che, secondo i risultati delle politiche del 4 marzo scorso in Abruzzo è il primo partito del centrodestra e il secondo assoluto in regione dietro il Movimento cinque stelle, – spiega il parlamentare che di professione fa l’imprenditore -sente l'obbligo e l'onere di assumersi la responsabilità di fare sintesi e attivare una strategia precisa per individuare il programma migliore e il candidato migliore per vincere le elezioni. In questo momento, oltre alle ipotesi dei dirigenti in carica come Mauro Febbo, Lorenzo Sospiri, Umberto Di Primio, Paolo Gatti, Emilio Iampieri e Guido Liris, spine dorsali del partito nella nostra regione, non ci sono altre candidature altrettanto all'altezza”.  

E soprattutto sottolinea Martino : “in particolare, le iniziative dell'ex deputato Fabrizio Di Stefano, già consigliere regionale di An, sono da intendere a titolo personale, quindi, nulla hanno a che fare con Forza Italia e con una investitura da parte del centrodestra. Pur consapevole dell'ottimo lavoro svolto negli ultimi venti anni dallo stesso Di Stefano, non credo che sia lui la persona di sintesi in un progetto di rilancio del centrodestra in Abruzzo”.

Non è escluso che la presunta intenzione di Di Stefano di passare alla Lega, sia proprio la conseguenza di questo fuoco di sbarramento all’interno del suo partito, all’ipotesi di una sua candidatura.

“Sistemata la partenza della legislatura in campo nazionale, il partito è oggi pronto a gettarsi nella mischia con tutte le forze per preparare la battaglia più importante che ci attende nel territorio con le elezioni regionali”, aggiunge Martino, che Martino comunica che lunedì prossimo è in programma una riunione del direttivo regionale azzurro nel quale “si porranno le basi, anche con un cronoprogramma preciso e puntuale, per impostare un lavoro, in strettissima collaborazione con gli alleati della Lega e di Fratelli d’Italia, che possa portare in breve tempo ad una scelta condivisa di un candidato alla presidenza, le cui qualità dovranno essere in linea con il programma elettorale sul quale prioritariamente andremo a lavorare”.





“Come premessa, posso annunciare che resta valida la scelta dell'ospitalità ai movimenti civici, come già accaduto in Molise, un modello vincente da replicare – ha continuato -. Per chiarire la mia posizione personale rispetto all'impegno alle regionali, non potrà che essere un ruolo di militante e di dirigente a supporto del candidato individuato e scelto da Forza Italia e dalla Coalizione. Tutto ciò scalzando alcuni pettegolezzi che da troppo tempo gravitano intorno al mio futuro politico che, nel pieno rispetto del 42 per cento dei consensi ottenuti nel collegio della Camera dei Deputati della provincia dell'Aquila, sarà in Parlamento a Roma dove mi impegnerò, come del resto sto facendo dal 5 marzo scorso, per contribuire fattivamente a risolvere i gravi problemi del nostro territorio – ha concluso – acuiti dalla fallimentare esperienza dell'amministrazione di centrosinistra”.

Nella replica Di Stefano si dice dispiaciuto che “l'onorevole Martino non apprezzi le mie iniziative. Me ne farò una ragione ma non mi strappo le vesti per questo”.

“A lui invece auguro un buon lavoro in Parlamento – aggiunge Di Stefano –  per il bene dell’Abruzzo, che ne ha davvero bisogno, ed è per quello che dovremmo lavorare tutti insieme e non mettendosi in cattedra e scrivendo la lista dei buoni e dei cattivi”.

“Io dal canto mio continuerò a costruire un progetto per risollevare un Abruzzo che la guida del presidente Luciano D’Alfonso ha fatto precipitare in un baratro. Mi auguro che, magari un domani, l’onorevole Martino abbia un ripensamento su questo giudizio, così come l’ha avuto su Renzi quando era al suo fianco sul palco della Leopolda, e comprenda che la mia azione è volta esclusivamente al bene dell’Abruzzo e degli Abruzzesi”, ha concluso Fabrizio Di Stefano.

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