AFFLUENZA AL 51%, DATO MIGLIORE DA 20 ANNI; CDU DELLA MERKEL PRIMO PARTITO TEDESCO, MALE TSIPRAS IN GRECIA, PLEBISCITO PER ORBAN IN UNGHERIA, BENE SANCHEZ IN SPAGNA; ALL'EUROPARLAMENTO POSSIBILE ALLEANZA POPOLARI, SOCIALISTI E ALDE

VOTO EUROPEE: EXIT POLL, IN FRANCIA LE PEN SUPERA MACRON, BOOM VERDI IN GERMANIA

26 Maggio 2019 21:10

Italia - Politica

PESCARA – In Italia le urne resteranno aperte fino alle 23, ma in alcuni Paesi europei i seggi sono già chiusi. E così arrivano i primi dati anche se per il momento sotto forma di exit poll, con un siginficativo margine di errore. 

Questo lo scenario: in Germania si registra il boom dei Verdi, secondo partito con almeno il 20% dei voti, il Cdu di Angela Merkel resta primo partito. in Francia c'è il clamoroso, ma non inatteso, sorpasso del Rassemblement di Marine Le Pen sulla lista Renaissance del presidente Emmanuel Macron ma con un’exploit anche in questo caso dei Verdi, terzo partito. In Spagna vantaggio del partito socialista del premier Pedro Sanchez (28,4%), in crescita, e mazzata per  Parito popolare e per l'estrema destra di Vox.

In Grecia si registra il sorpasso del centrodestra su Syriza del premier Alexis Tsipras, in Ungheria il plebiscito a favore del sovranista ultraconservatore Viktor Orbàn, stimato il 56 per cento.

In Austria vincono i Popolari del cancelliere Sebastian Kurz; perde, ma non crolla dopo lo scandalo Strache, la destra del Fpoe. 

Tradotto in seggi all'europarlamento, che è poi quello che conta: il Ppe è il primo partito con 173 seggi, seguito dai Socialisti e democratici con 147, e dai Liberali con 102. 

Quarti i Verdi con 71 europarlamentari, poi i Conservatori a 58, mentre l'Enf (il gruppo della Lega) avrebbe 57 seggi e l'Efdd (il gruppo dei Cinque Stelle e di Farage) 56. 

Una possibile maggioranza potrebbe dunque vedere il Ppe alleato ai Socialisti e democratici, e ai Liberali dell'Alde.

Altro dato significativo è l'affluenza al voto: la più alta negli ultimi venti anni, secondo le stime diffuse dal portavoce del Parlamento europeo per i 27 Paesi si avvicina al 51%. 

Dipenderà poi dall'affluenza registrata nel Regno Unito, se l'affluenza sarà al 49% o salirà al 52%.





Focalizzando lo sguardo sulla Germania, il primo partito resta quello della Cdu della cancelliera Angela Merkel con il 27.5%, anche se c’è un discreto calo del 7,8%. Il secondo partito sarebbe quello dei Verdi, al 20,5 con un +9,8: secondo altri exit poll potrebbero arrivare al 22. A seguire i socialdemocratici dell’Spd con il 15,6%, frutto di un tracollo dell’11,9%. 

L’AfD raggiunge il 10.5%, +3,4%: cresce, ma meno di quanto si pensava nei sondaggi, che li davano al 13%. Quanto alle altre liste, la sinistra della Linke sarebbe al 5,5% (-1,9), i liberali della Fdp al 5,5 (-0,6%). A Bruxelles andrebbero ad ora anche eletti del Partito dei Pirati, del partito Volt e del partito animalista. 

Secondo una prima analisi dei flussi elettorali presentata dalla tv Ard i Grünen avrebbero sottratto un milione di voti ciascuno ai democristiani della Cdu ed alla Spd. A pesare di più sul successo dei Verdi, che per la prima volta sono il secondo partito e che hanno registrato il massimo storico, sono stati i giovani elettori, di età compresa tra i 18 ed i 24 anni: il 27% di loro ha votato per gli ambientalisti.

In Francia secondo i primi exit poll di Ipsos per France 2 il Rassemblement National di Marine Le Pen primo partito con il 23,2% dei voti. La Republique en Marche di Emmanuel Macron è al 21,9%. Sorpresa della lista Europe-Ecologie le Verts. Secondo le prime stime, i Verdi guidati da Yannick Jadot sono il terzo partito alle Europee, con il 12,8% dei voti, scavalcando la destra dei Republicains dati all’8,3%. Socialisti e France Insoumise di Melenchon a pari merito con il 6,7%, entrambi oltre la soglia di sbarramento del 5%.

In Spagna vantaggio del partito socialista del premier Sanchez (28,4%), il crollo del Parito popolare (17,3%) e il mancato sfondamento dell'estrema destra di Vox che si ferma al 6,5% contro il 13% degli ultimi risultati nazionali. Ciudadanos è dato al 16% e Podemos al 12,4%. La lista Juns di Puigdemont otterrebbe il 2,8%.

In Ungheria il partito di Viktor Orban, Fidesz, si conferma in testa ai primi exit poll con un netto 56%. Emerge dai numeri resi noti da Europe Elects. Il risultato è superiore di 4 punti percentuali rispetto alle elezioni europee del 2014.

In Austria invece secondo i primi exit poll, il Partito popolare del cancelliere Sebastian Kurz è in testa con il 34,5% dei voti, con circa sette punti in più rispetto al 2014. Segue il Partito socialdemocratico con il 23,5%, stabile rispetto alle elezioni europee precedenti.

Nonostante lo scandalo del cosiddetto Ibiza-gate, l’estrema destra del Partito delle libertà (Fpoe) ottiene il 17,5%: un risultato simile, se confermato dai dati ufficiali, a quello ottenuto nel 2014 quando registrò il 19,7%.

In Grecia il principale partito di opposizione Nea Dimokatia di Kyriakos Mitsotakis (centrodestra) che fa capo alla famiglia del Partito popolare europeo, è in testa con il 36%, secondo i primi exit poll diffusi da Europe Elects. Il partito di sinistra Syriza, del premier Alexis Tsipras, tiene con il 27%, ma scivola al secondo posto.





Arretra la formazione di estrema destra Alba Dorata, che si attesta al 6%. 

In Finlandia, secondo gli exit poll, i conservatori del National Coalition Party sono in testa con il 20,9%, seguiti dai socialdemocratici al 16,7 (che perdono così il primato ad appena un mese dalle elezioni politiche), dai Verdi al 14,4 e dal Partito di Centro. 

Indietro i Veri Finlandesi alleati della Lega di Matteo Salvini, che sono al 13,1%: in calo di 4 punti rispetto alle elezioni politiche di aprile che li avevano consacrati come secondo partito.

In Croazia le prime stime danno in vantaggio i conservatori del primo ministro Andrej Plenkovic con il 23,4 per cento dei voti, che varrebbero quattro europarlamentari che si uniranno al gruppo del Ppe. Al secondo posto, secondo le emittenti croate, vengono dati i socialdemocratici con il 18 per cento delle preferenze che esprimerebbero tre eurodeputati. 

Avrebbero superato la soglia del cinque per cento necessaria a ottenere seggi altre cinque formazioni politiche, due delle quali di destra estrema. Tra queste cinque anche Muro umano (Zivi zid), alleati di M5s. 

In Bulgaria, stando ai primi exit poll, risulta in testa il partito conservatore Gerb del premier Boyko Borissov. L’agenzia Gallup International gli assegna il 30,5% dei voti e sei seggi dei 17 spettanti alla Bulgaria al Parlamento europeo. 

In Irlanda il Finn Gail (Ppe, europeista) del premier Leo Varadkar si conferma primo partito, secondo le proiezioni aggiornate di queste ore, con un 29% di voti e una previsione di 4 seggi. Restano al palo gli storici rivali del Fianna Fail (Alde) .

A Malta si conferma la netta vittoria del partito laburista del premier Joseph Muscat, al 55%, secondo le stime delle 18. I centristi del partito nazionalista seguono al 37%. Nell’arcipelago si è votato ieri.

A Cipro vince il partito conservatore e membro del Ppe Disy, col 31,8% dei voti, conquistando 2 dei 6 seggi che spettano al Paese nell’emiciclo europeo. 

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